Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎

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Quei due, lunghissimi ed estenuanti giorni che avevano visto JK intento a mugugnare, dare ordini e assicurarsi che Taehyung non passasse a miglior vita erano passati con estrema lentezza. Parte dell'esercito era andata via, i feriti erano ancora alla base amica e la zona d'oro del regno dei Jeon era tornata al suo antico splendore. Report sulla buona riuscita della spedizione erano stati spediti con urgenza a re Jeon, eludendo completamente la faccenda che vedeva Taehyung coinvolto nello scontro armato per procrastinarlo quanto più possibile.

E quindi, capendo che Taehyung aveva ancora intenzione di vivere tra loro anzichè farsi una passeggiata nell'aldilà, JK era intento a scrutare con assoluta e completa criticità il suddetto principe che, adesso perfettamente sveglio -e con il viso costantemente e perennemente contratto in una smorfia di dolore- si era messo seduto su quella diamine di lettiga che aveva abbandonato solamente per espletare i suoi bisogni primari. In quel caso, era stato necessario cacciare via JK e qualsiasi altro soldato per difendere la sua pudicizia con le unghie e con i denti.

Prendeva lente e profonde boccate d'aria, le narici si dilatavano nel momento in cui inspirava e le labbra si schiudevano per espirare con il solo intento di dissipare ed attutire il dolore sordo e continuo che sentiva al petto. La sensazione era la stessa di quella che aveva sentito quanto era stato colpito, solo più bruciante: ogni respiro era una pugnalata profonda ed invalidante, ogni movimento una sofferenza e nonostante gli unguenti, i medicinali e il continuo cambio delle bende, si sentiva un vero schifo.

Ma era tempo di dover andare via; l'accampamento doveva essere sgomberato e il viaggio di ritorno intrapreso perchè nonostante odiasse pensarci e caricarsi di ulteriori pensieri, dovevano tornare a palazzo. Ciò che doveva durare appena una settimana, in realtà sarebbe durato circa il doppio se si tenevano in considerazione i giorni di viaggio più lo stallo obbligato dalle sue condizioni. Avrebbe dovuto dare spiegazioni circa la sua sparizione, il perchè si trovasse in battaglia con un buco al centro del petto e insieme all'esercito e non a sorseggiare tè nella tenuta di re Namjoon. 

Deglutì sonoramente come cercò di sistemarsi meglio sulla lettiga forzando le sue membra molli ed indolenzite a riprendere il loro naturale funzionamento; il tutto, sempre sotto lo sguardo analitico e contrariato di JK. Fermo da abbondanti dieci minuti in fondo allo spazio angusto della tenda, osservò con malcelata curiosità Taehyung infilarsi gli stivali e alzare lo sguardo verso due soldati che, ad un suo cenno, accorsero con le braccia tese per sorreggerlo.

«Che stai facendo?» proruppe JK stringendo gli occhi. Uscì dal suo spazio personale per avvicinarsi con lentezza e lanciargli una lunga quanto significativa occhiata che Taehyung mancò di cogliere. Nel frattempo, la presa dei soldati si fece più stretta sulle sue braccia e la leva fu sufficiente ad issarlo e metterlo in piedi. 

Strizzò gli occhi per qualche secondo come una serie di puntini neri gli offuscarono la vista ed un forte giramento di testa lo colse, stringendo le labbra così tanto che queste si raggrinzirono appena. Uno dei due soldati lo guardò per intero con fare preoccupato, sussurrando flebilmente «Vostra altezza, volete sedervi e attendere qualche minuto?» che però incontrò il diniego di Taehyung.

Come avvertì il grugnito di disappunto di JK, alzò il capo e lo guardò con fare interrogativo e vagamente confuso. Le sopracciglia si aggrottarono e si arcuarono creando una buffa quanto profonda fossetta fra queste, la perplessità evidente sul volto scavato e distorto dalla sofferenza.

«Non è ovvio?» soffiò in appena un sussurro, reprimendo un sibilo per il dolore che gli provocò il tentativo di rizzare le spalle. «Ho chiesto il loro aiuto per alzarmi e portarmi al fiume prima della partenza. Prima di indossare l'armatura da viaggio devo lavarmi e darmi una sistemata, non ci impiegherò molto».