Capitolo 26

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«What if I'm down? What if I'm out? What if I'm someone you won't talk about? I'm fallin' again, I'm fallin' again, I'm fallin' and I get the feelin' that you'll never need me again.»

Capitolo 26

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Capitolo 26

Londra, Regno Unito. Novembre 2020

Georgia's P.O.V.

Ho passato le scorse due notti in bianco, fortunatamente ieri era il mio giorno libero ed Emily e Rosie sono con Harry, perché altrimenti non avrei avuto idea di come gestire la situazione, non che ora lo sappia, comunque.

Mi sono svegliata solo mezz'ora fa e consapevole di dover raggiungere il dipartimento, sono andata direttamente sotto la doccia, dove ho trascorso un quarto d'ora a cercare di lavar via anche i segni di quel che è successo l'altro ieri sera, non che non ci abbia già provato prima.
Poi ho indossato dei vestiti comodi e larghi, che non premessero sui lividi che ho addosso causati dalla caduta, ed ora è arrivato il momento di affrontare lo specchio.

Quando una volta davanti ad esso sollevo lo sguardo, sento gli occhi pizzicare, ma mi faccio forza.
Grazie al ghiaccio applicato il mio occhio non è più gonfio, ma è nero, e altri lividi sullo zigomo sono evidenti, ho il labbro leggermente spaccato e le occhiaie di chi non ha chiuso occhio.
Prendo un profondo respiro e con delicatezza comincio ad applicare una crema su tutto il viso, poi tiro fuori correttore e fondotinta e comincio a coprire ogni singolo livido, occhio compreso, mascherando anche con un po' di ombretto.
Quando ogni segno sembra essere sparito, proseguo terminando normalmente il mio make-up, applicando anche un rossetto rosso che mascheri il taglio sulle mie labbra.

Mi guardo nuovamente allo specchio e sorrido, sorrido a me stessa, tenendo la testa alta

-è questo quel che vedrà oggi Thiago, non mi ha calpestata, io sono più forte di lui- mi ripeto, quindi raccolgo i miei capelli in uno chignon e finalmente esco dal bagno.

Scendo giù per le scale e raggiungo la cucina, preparo un tè e in attesa che arrivi l'orario di lavoro, mi dirigo in soggiorno e mi siedo sul divano cominciando a sorseggiare il mio tè.
Il mio sguardo, però, cade sul tavolino davanti a me e corrugo la fronte quando noto un'agenda, un'agenda che Harry ha probabilmente dimenticato qui l'ultima volta che ci siamo visti.

Sorrido tra me e me posando la tazza sul tavolino e afferro l'agenda con la copertina in cuoio.
La riconosco, solitamente qui appuntava delle idee per alcuni testi, buttava giù le canzoni che improvvisamente apparivano nella sua mente nel bel mezzo della notte.
Ne accarezzo la copertina e poi la apro delicatamente, sfogliandola di tanto in tanto, ma quando sto per chiuderla e posarla nuovamente sul tavolino, un foglio ripiegato cade sul pavimento facendomi corrugare la fronte.

Fire On Fire [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora