Capitolo 30

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«Would you rescue me? Would you get my back? Would you take my call when I start to crack? Would you rescue me? Uh, would you rescue me? Would you rescue me when I'm by myself? When I need your love, if I need your help, would you rescue me? Uh, would you rescue me?»

«Would you rescue me? Would you get my back? Would you take my call when I start to crack? Would you rescue me? Uh, would you rescue me? Would you rescue me when I'm by myself? When I need your love, if I need your help, would you rescue me? Uh, w...

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Capitolo 30

Londra, Regno Unito. Dicembre 2020

Georgia's P.O.V.

Sono in auto in fila al Drive Thru di Starbucks da dieci minuti, ho intenzione, per una volta, di ricambiare tutte quelle attenzioni che Zac mi da praticamente quasi ogni giorno.
Quindi quando arriva il mio turno, finalmente posso ordinare

-due Mississippi Mud Muffin e due Pumpkin Spice Latte, grazie- chiedo gentilmente alla ragazza dietro il vetro, che in pochi secondi mi prepara un sacchetto, porgendomi anche i due bicchieri

-sono £9.78- quindi dopo aver pagato la colazione, ringrazio e saluto la ragazza e rimetto in moto l'auto, diringendoni in dipartimento senza esitare ulteriormente, rischio di arrivare in ritardo e beccarmi la ramanzina di mio padre non è esattamente il massimo di prima mattina.

Fortunatamente però, riesco a raggiungere la struttura in tempo, anzi, oserei dire anche con qualche minuto in anticipo, afferro quindi la mia borsa, il sacchetto con la colazione e i due bicchieri, esco dall'auto e cercando di non far cadere nulla attraverso la strada ed entro in dipartimento, salgo su per le scale e quando raggiungo la stanza in cui lavoriamo, tiro un sospiro di sollievo notando che nessuno è ancora a lavoro.

Saluto tutti e poso la mia borsa sulla scrivania, dopodiché mi avvicino a quella di Zac e afferro una sedia accomodandomi di fianco a lui

-ho qualcosa per te- affermo sorridendo per poi porgergli il sacchetto e posare i due bicchieri sulla sua scrivania

-per me?- domanda corrugando la fronte

-sì, per te- ridacchio a causa della sua reazione
-perché sembri così sorpreso?- domando confusa

-perché ecco, insomma, di solito sono io a portare la colazione a te, è una routine- sorride cominciando ad aprire il sacchetto con i muffin

-è proprio per questo che oggi te la offro io, prima o poi avrei pur dovuto cominciare a ricambiare tutte le tue attenzioni- sorrido, Zac posa un dolce bacio sulla mia tempia

-grazie- sussurra sorridendo, e approfittando della momentanea assenza di mio padre, ci affrettiamo a consumare la nostra colazione.
Quando però sentiamo dei passi raggiungere la stanza, tutti ci voltiamo verso l'ingresso, ed io cerco di non farmi andare di traverso quel che sto bevendo quando vedo entrare Thiago con un occhio completamente nero, Hailey mi rivolge immediatamente uno sguardo, come per chiedermi se ne so qualcosa, ma io scuoto la testa, perché no, non ho idea di cosa gli sia successo.

Beh, effettivamente un'idea ce l'avrei.

Thiago saluta tutti, tutti tranne me, e raggiunge la sua scrivania senza rivolgermi neppure uno sguardo, e per quanto odi la violenza, l'idea che Harry lo abbia cercato e colpito soltanto per tenerlo alla larga da me, per proteggermi, fa apparire un sorrisino sulle mie labbra che cerco, però, di nascondere.
Mio padre ci raggiunge pochi istanti dopo, e senza perdere alcun tempo ci mettiamo a lavoro sul caso del giorno.

Per ore sono così occupata da non poter pensare ad altro che al delitto su cui stiamo indagando, quando però il mio turno giunge al termine, mi affretto a raccogliere le mie cose e lascio il dipartimento per raggiungere la mia auto.
Io ed Harry ci eravamo organizzati per pranzare insieme, Rosie ed Emily sono da lui, quindi metto in moto l'auto e mi dirigo verso casa sua.

La verità è che spero di poter avere un attimo di privacy con lui per cercare di capire se, effettivamente, quel che è successo a Thiago ha davvero a che fare con lui o meno.
Quindi dopo aver parcheggiato l'auto nel vialetto, raggiungo l'ingresso e suono il campanello, pochi secondi dopo la porta si apre lasciando apparire il riccio davanti a me

-hey- sorrido salutandolo

-buongiorno- sorride lui di rimando, poi apre maggiormente la porta lasciandomi entrare in casa, e una volta dentro, la chiude alle mie spalle
-com'è andata a lavoro?- domanda sfilandomi gentilmente il cappotto per sistemarlo sull'appendiabiti

-nulla di troppo faticoso a dir la verità, ci sono giornate ben più pesanti- ammetto seguendolo in soggiorno, ma corrugo leggermente la fronte quando mi accorgo che Emily e Rosie non sono qui, ma Harry sembra leggermi nel pensiero, perché mi risponde ancor prima che io possa porgergli la domanda

-sono di sopra, nella mia stanza, stanno sistemando la postazione film per guardare qualcosa insieme dopo pranzo- spiega sorridendo

-oh, non ho la più pallida idea di cosa saremo costretti a guardare- ridacchio ironicamente, certa che, come sempre, dovremo guardare per l'ennesima volta Il Re Leone

-potremmo recitarlo a memoria dall'inizio alla fine- ride il riccio scuotendo leggermente la testa
-ad ogni modo, il pollo è in forno e ho già apparecchiato la tavola, quindi non ci resta che aspettare- spiega accomodandosi sul divano, io prendo un profondo respiro e mi siedo di fianco a lui, poso una mano sul suo ginocchio e i miei occhi incontrano i suoi, allora decido di approfittare di questo momento in cui Emily e Rosie non possono sentirci

-grazie, Harry- dico solo, il riccio resta in silenzio per qualche secondo, poi corruga la fronte fingendo di non capire a cosa io mi riferisca

-per..?- domanda quasi come se non lo sapesse

-qualcuno in dipartimento aveva un occhio nero stamattina- suggerisco alzando giocosamente gli occhi al cielo, poi però torno seria

-ooh, ti riferisci all'occhio nero..- mormora abbassando leggermente lo sguardo sulla sua mano, che contempla chiudendola in un pugno, poi si lascia sfuggire una risatina e i suoi occhi tornano nei miei
-scusa, so che non avrei dovuto, ma non ho resistito, non potevo lasciare che ti si avvicinasse ancora, né che la passasse completamente liscia- confessa, io annuisco comprensiva

-è per questo che ti ringrazio- ammetto
-insomma, so che non alzi mai le mani e che odi la violenza, quindi sapere che tu lo abbia fatto semplicemente per proteggere me, mi fa piacere- confesso
-non mi si è avvicinato, quindi immagino abbia funzionato..- aggiungo in un sussurro
-ad ogni modo, presto lo denuncerò, quindi ti assicuro che farà tutto meno che passarla liscia per ciò che mi ha fatto- garantisco, Harry annuisce appena e posa una mano sulla mia guancia accarezzandola dolcemente

-voglio solo che tu sia al sicuro.-

SPAZIO AUTRICE

Ehilà!
Cosa ne pensate del capitolo? E di quel che ha fatto Harry? Pensate abbia fatto bene?
Votate e commentate se vi va, fatemi sapere la vostra opinione, ci tengo sempre tantissimo, aggiorno presto!

All my love. G

Fire On Fire [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora