Capitolo 31

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«Can you feel the love tonight? You needn't look too far, stealing through the night's uncertainties, love is where they are.»

Capitolo 31

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Capitolo 31

Londra, Regno Unito. Dicembre 2020

Harry's P.O.V.

Ho avuto un'idea che credo ad Emily e Rosie piacerà parecchio.

Questa sera Georgia sarà ad esibirsi da Noah, le bambine non l'hanno mai vista cantare su un palco e sono certo che saranno felicissime di assistere alla sua esibizione.
Le ho fatte preparare e siamo saliti in auto, ma non ho detto loro dove saremmo andati, voglio che sia una sorpresa, sia per loro che per Georgia.

-Papà, dove siamo?- domanda Rosie incuriosita quando accosto per parcheggiare

-è questo il posto dove zio Noah lavora?- chiede poi Emily riconoscendo l'esterno del pub

-mhm- annuisco
-c'è qualcosa che voglio mostrarvi- aggiungo rivolgendo loro un sorriso, poi spengo l'auto

-cosa??- domandano entrambe impazienti, io ridacchio alla loro reazione

-lo vedrete presto- garantisco, quindi dopo essere usciti dall'auto, prendo per mano entrambe e attraversiamo la strada raggiungendo l'ingresso del pub, da cui già sento provenire della musica, delle note in particolare, una canzone un particolare, una voce in particolare.

I can see what's happening
And they don't have a clue
They'll fall in love and here's the bottom line Our trio's down to two
The sweet caress of twilight
There's magic everywhere
And with all this romantic atmosphere Distaster's in the air

-Ma.. questa voce..- Rosie corruga la fronte confusa

-è la mamma!- esclama Emily, io sorrido appena abbassandomi per prenderle in braccio

-su, venite, entriamo- le bambine salgono tra le mie braccia e quando entriamo nel pub, la voce angelica di Georgia attira immediatamente la nostra attenzione.

È in piedi al centro del palco e le luci illuminano il suo viso, senza esitare mi faccio spazio tra la gente con le mie figlie tra le mie braccia e per sbaglio vado ad urtare contro qualcuno

-oh, mi scusi- mormoro, ma quando sollevo la testa mi rendo conto di avere di fronte Vanessa, che squadrandomi da testa a piedi, solleva le sopracciglia rivolgendomi uno sguardo indignato.

-oh, mi scusi- mormoro, ma quando sollevo la testa mi rendo conto di avere di fronte Vanessa, che squadrandomi da testa a piedi, solleva le sopracciglia rivolgendomi uno sguardo indignato

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