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SONO TUA

Mi svegliai presto e studiai fino all'ora di pranzo. Mia madre mi chiese com'era andata la festa della sera prima. Girò un po' intorno al discorso e poi andò diritta al punto, chiedendomi chi era il ragazzo con cui ero andata alla festa.
Merda! Non riuscivo proprio a nasconderle mai niente!
Hanabi: "Ho un nuovo ragazzo, si chiama Kameron"
Madre: "Pensavo uscissi con Tom, come mai avete chiuso? Per quel ragazzo ne hai fatta una malattia!"
Hanabi: "Mamma, Tom non è innamorato e non ha tempo, te ne sei accorta anche tu, lo hai raccontato perfino al mio parrucchiere!"
Madre: "Come sei suscettibile! Ti ho visto salire su una macchina sportiva e ho capito che non poteva essere lui, tutto qui, sono solo amareggiata che tu non me ne abbia parlato prima."
Hanabi: "E' un amico del mio insegnante di musica e ha decisamente più tempo di Tom, infatti mi sono alzata presto a studiare questa mattina, per poter uscire con lui anche oggi pomeriggio. Andremo a fare una passeggiata."
Madre: "Che tipo è? Uno studente della tua scuola? "
Hanabi: "No. In realtà è già laureato" Rimasi più vaga possibile, non sapevo se quei dieci anni di differenza per i miei sarebbero stati un problema. Cambiai conversazione, le raccontai dell'offerta di Ryu di fare da modella a qualche evento Hair Stylist.
Sembrò pensierosa, gradiva la novità... oppure faceva solo finta? Forse stava ancora calcolando la differenza di età tra me e Kam?
Dopo pranzo scelsi accuratamente cosa indossare, in particolare l'intimo, perché diciamoci la verità, che il mio bell'uomo riuscisse a trattenersi anche al terzo appuntamento ne dubitavo!
Kameron era chic nel suo cappotto raffinato e il cappello elegante, decise di portarmi a fare un giro nel suo quartiere.
Era una giornata fredda, seguimmo la passeggiata lungo Osaka Bay, dove si alternavano negozietti di souvenir a ristoranti.
Camminammo rilassati, mano nella mano, apprezzai quel gesto così dolce e intimo.
Gli chiesi di raccontarmi della sua scelta di venire a lavorare in Giappone.
Non fu una sua iniziativa, ma del padre, il quale realizzò il vantaggio di aprire le filiali di Osaka e Tokyo e non se la sentì, alla sua età, di lasciare la famiglia in Europa per trasferirsi in Asia.
Kameron era vezzo a viaggiare, si era laureato in biologia in Inghilterra, in seguito si era trasferito negli Stati Uniti con Richard per conseguire il Dottorato e un Master in ricerca presso l'Università di Princeton, poi per una anno aveva lavorato nel laboratorio del padre a New Haven nel New Jersey, infine ero tornato in Francia per sostenere gli esami supplementari in Medicina e dopo pochi giorni, era ripartito per Berlino raggiungendo Richard in tour per il nord Europa.
Hanabi: "Quindi siete amici fin da bambini?"
Kameron: "Inseparabili come fratelli, dall'età di quattro anni"
Hanabi: "Siete due persone incredibili, avete girato il mondo e vi siete concentrati sulla carriera fin da giovani."
Kameron: "Anche te potresti farlo, hai talento!"
Ci fermammo in un bar a prendere una cioccolata calda. Stavamo seduti come fidanzatini su un divanetto con le mie gambe appoggiate sulle sue sotto il tavolo, lui coi polpastrelli disegnava dei cerchi sulle mie ginocchia.
Kameron: "Questa gonnellina è troppo corta, ti vedo l'elastico delle calze!"
Hanabi: "Cosa?"
Kameron: "Anche la sera del concerto, quando hai accavallato le gambe, ho intravisto l'elastico delle parigine sotto il vestito. Ma ovviamente non l'hai fatto apposta!"
Hanabi: "Certo che no! Mi piacciono, mi fanno sentire femminile e meglio con me stessa!"
Kameron giocò col merletto della gonna, infilò un dito sotto l'orlo delle calze.
kameron: "Sei già molto femminile, non hai bisogno di atteggiarti, sei seducente!"
Hanabi: "Kam le mani... Siamo in un bar!"
Kameron: "E se non fossimo in un bar?" - Alzò un sopracciglio – "Preferisci da me? Abito a Osaka Marina"
Lo immaginavo! "Va bene, andiamo" - In cinque minuti d'auto arrivammo a casa sua. La porta d'ingresso si aprì ed entrammo direttamente in sala.
Hanabi: "No scusa... è l'entrata di casa tua questa? Pensavo fosse quella di un condominio! Kam, questo posto è esagerato!"
Girai come una trottola su me stessa guardandomi intorno.
Hanabi: "La casa di Richard è enorme, ma questa lascia senza fiato! Sembra la villa di un film Hollywoodiano"
Kameron: "Mi piace avere un sacco di spazio, vivo solo su questo lato dell'edificio e le camere sono sopra, l'altra ala sul retro è vuota, la apro solo in estate quando vengono a trovarmi i miei genitori."
Hanabi: "Ma così è triste! Non ti senti solo?"
Kameron: "Passo giornate intere tra gente e laboratori, rientrare a casa mi rilassa, oltretutto se urli qui, non ti potrà sentire nessuno!"
Mi sollevò per i fianchi e mi buttò sul divano, mi morse un braccio...
Hanabi: "Aiuto! Uno scienziato pazzo mi vuole uccidere!"
Kameron: "Lo sai che il primo punto G fu trovato in un cadavere nel 1600? Un allievo di Freud scoprì che, collegando degli elettrodi al linguine delle sue cavie, il dolore dosato poteva creare piacere!"
Hanabi: "Dio salvami!"
Kameron: "Chissà cosa ci aspetta il futuro, hahaha! Qualsiasi combinazione che possa regalarti piacere!"
Mi sovrastò col suo peso e mi mollò una sculacciata sul sedere.
Hanabi: "Ahi! Maniaco!"
Alzò la gonna, mi baciò le natiche e dalle cosce fino ai polpacci.
Kameron: "Andiamo di sopra?"
Corsi su per la scala fino all'ultimo gradino, sapevo benissimo cosa stava guardando!
Mi voltai di scatto: "Hai sbirciato?"
Kameron: "Non serve, mi prenderò tutto il tempo di cui avrò bisogno..."

Polyamory 2 - HannabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora