CAPITOLO 4

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Eravamo in giro per Kayseri. Sanem si guardava attorno incuriosita.
"Ma non l'hai visitata con Yiğit?" chiesi.
"No. Sono venuta per la presentazione del libro, poi siamo andati in un posto per mangiare i manti che non c'erano e poi siamo andati in aeroporto. Io non ci volevo nemmeno venire. Non volevo andare da nessuna parte perché tu non c'eri..."
Can si rattristò ma Sanem lo baciò.
"Ma ora sei qui, con me, mio bellissimo marito!"
"Hai fame Sanem?''
"Tantissima. Abbiamo camminato tanto."
Fermai un taxi e diedi all'autista il nome del ristorante che frequentavo in questa città.
Ci accomodammo al tavolo e ci portarono il menù ma Sanem ordinò subito due porzioni di manti che ci servirono poco dopo con due calici di buon vino rosé.
"Sanem non mi sembra il caso..." le dissi indicando il bicchiere.
"Hai paura che possa dare scandalo?"
La guardai serio. Lei mi mandò un bacio.
Uscimmo dal ristorante e Sanem disse di voler ritornare alla barca perché dovevamo ancora stabilire la rotta del nostro viaggio.
Un taxi ci lasciò al porto e raggiungemmo la nostra barca.
"Can, ma quella chi è?" mi chiese Sanem che starnutì.
Arrivammo alla barca e io e Sanem non potevamo credere ai nostri occhi.
"Can, tesoro..." disse la donna.
"Polen... Che ci fai qui?" le chiese Can.
"Mi saluti così?" disse scavalcando Sanem e avvicinandosi pericolosamente a Can.
"Sono in viaggio di nozze. Capirai che certe attenzioni le riservo a mia moglie..."
Lei, per tutta risposta, si avvicinò e mi baciò.
Mi prese alla sprovvista. La allontanai subito e cercai Sanem con lo sguardo.
Sembrava di pietra. Le braccia lungo i fianchi, le mani chiuse a pugno. Piangeva. Salì rapidamente in barca rifugiandosi di sotto.
Ero shoccata. Come aveva potuto Can farsi baciare da Polen? Sentivo le urla di Can e lei che accampava scuse per giustificarsi.
"Addio!" le urlò Can che salì rapido sulla barca.
Tirai l'ancora e avviai il motore. Dovevo e volevo andarmene immediatamente da lì. Portai la barca in alto mare, fermai il motore e corsi da mia moglie.
Sanem piangeva disperata seduta ai piedi del letto.
"Sanem..."
"Vattene Can... Come hai potuto? Perché glielo hai permesso?"
"Sanem... Non me lo aspettavo... A colto di sorpresa anche me..."
Si alzò di fronte a me con aria di sfida.
"Se ci fosse stato anche suo fratello e avesse baciato me?" disse avvicinandosi al mio viso.
"Sanem non farlo. Io non sarò mai geloso di Yiğit. Sono geloso di te, soltanto di te. Io ti amo. Amo soltanto te..."
La strinsi forte e la baciai. All'inizio oppose resistenza ma poi la sua lingua si insinuò nella mia bocca e persi il controllo.
Le sfilai il vestito e lo lanciai per terra dove lo raggiunsero i miei vestiti. La presi in braccio e l'adagiai sul letto. Le sfilai gli slip e lei allargò le gambe per accogliermi.
Entrai in lei con forza e la sentii irrigidirsi. Rallentai ma si avvinghiò con le sue gambe ai miei fianchi.
Facemmo l'amore e io mi persi nei suoi mugolii, nel suo ansimare, nei suoi occhi e, mentre entrambi raggiungevamo l'apice del piacere, la baciai.
"Amo solo te Sanem. E bacerò solo te amore..."
"Anche io bacerò solo te, Can. Sei il mio primo e unico amore tesoro."
Un bacio rubato in una loggia buia di un teatro è stato l'inizio di una grande storia d'amore che avevano difeso e protetto da tutto e tutti.
Persino da loro stessi per orgoglio, paura e testardaggine.
E Polen, con tutta la sua cattiveria, nulla poteva conto questo amore.

CAN E SANEM ❤️  Una storia d'amore da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora