CAPITOLO 6

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Sentimmo bussare alla porta. A malincuore mi sciolsi dall'abbraccio con Sanem, infilai la vestaglia e aprii.
"Fratello!" mi abbracciò Emre che entrò seguito da Leyla.
" Emre, Leyla" disse ancora stonata Sanem, tirando il lenzuolo per coprire i suoi seni.
Emre scrutò Can e un sorriso sornione gli illuminò il viso.
"Leyla, amore, vieni.... Andiamo a disfare le valigie e a riposare un po'... Ci vediamo più tardi per un aperitivo" mi disse Emre uscendo e tirandosi dietro Leyla.
"Ma che ore sono?"
"Sarà ora di pranzo Sanem. Hai fame?"
"Si, ma di te, Can" e sollevò il lenzuolo.
Amai ancora la mia Sanem. La voglia e il desiderio di lei non mi passavano mai e lei sentiva lo stesso.
Ogni volta era puro fuoco e dolce magia: pregai Allah che fosse sempre così. In fondo, dopo tutto quello che avevamo sofferto, ce la meritavamo tutta questa felicità.
Alle 17 scendemmo nella hall e trovammo mia sorella e mio cognato che ci aspettavano al tavolo nella sala accanto.
Ci abbracciamo e Leyla e Sanem piansero strette l'una all'altra. Ci lasciarono soli e loro salirono nuovamente in camera a rifarsi il trucco anche se non ne avevano proprio bisogno: erano bellissime anche con un po' di rimmel colato sotto gli occhi.
Scesero dopo un po' e a me ed Emre non sfuggì quella strana complicità fatta di mezze parole, sorrisini e occhiolini.
"Venerdì sarà un mese" disse Leyla battendo le mani e con un sorriso che incantò Emre.
Un mese: il più bello della vita di Can e Sanem, il più dolce, il più romantico e anche lussurioso perché non riuscivano a fare a meno l'uno dell'altra.
"Ho prenotato un tavolo per le 20 venerdì sera" spiegò Can.
"Noi ripartiamo sabato alle 10. Abbiamo tanto lavoro a Friki Harika. Comunque meglio quattro giorni che niente, vero Leyla?" disse Emre.
Fecero un breve giro sul lungomare e tornarono in tempo per la cena. A tavola organizzarono la giornata seguente poi salirono e ogni coppia andò nella propria suite.
A Can non sfuggì quella grossa valigia nera ma fu distratto da Sanem che reclamava suo marito e lasciò perdere.
Emre chiuse la porta e subito si impossessò delle labbra di sua moglie che cominciò a spogliarlo: il suo completo impeccabile finì per terra e anche il tubino rosso di Leyla. Emre adagio' Leyla sul letto ed entrambi si lasciarono andare alla loro passione.
Due giorni volarono tra escursioni, gite, shopping e tante risate.
Il venerdì Emre diede appuntamento a Can per una chiacchierata tra fratelli mentre le loro mogli si preparavano per la cena.
Quando arrivano, i fratelli Divit restarono a bocca aperta. Leyla indossava un abito molto sexy e Sanem un elegante abito argento scuro brillantinato, con un profondo scollo a V, uno spacco centrale all'altezza del ginocchio e dei veriginosi sandali rossi.
La cena fu piacevole e deliziosa. Risero e scherzarono. Videochiamarono anche mamma Mevkibe e papà Nihat che salutarono Can e Sanem raccomandandoli ad Allah.
Ormai era tardi e le coppie rientrarono nelle loro camere.
Can entrò per primo ed accese la luce che Sanem, dietro di lui, spense subito dopo. Can non capì ma si ritrovò Sanem tra le braccia e la baciò fino a restare senza fiato.
"Amore sai che vestito è questo?" chiese Sanem e Can scosse la testa.
"È il vestito che indossavo quando ci siamo baciati al buio nella loggia del teatro..."spiegò Sanem e accese le candele che aveva sistemato prima di scendere.
"Sei un incanto Sanem. E sei mia... Solo mia Sanem" le sussurrò Can spogliandola.
I baci che Sanem dava al suo corpo lasciavano scie di fuoco e Can bruciava per il desiderio che presto diventò evidente.
Sanem lo spinse sul letto, salì su di lui e accolse in sé il membro di Can.
Sanem assecondava i movimenti del suo Albatros mentre le sue mani giocavano con i suoi capezzoli turgidi e gonfi.
Arrivarono al piacere insieme e Sanem si lasciò cadere nelle braccia di Can che ormai erano la sua casa, il suo porto, il suo posto preferito nel mondo.

CAN E SANEM ❤️  Una storia d'amore da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora