"Can?" disse Sanem.
"Metin ci fa gli auguri. Stai bene Sanem?"
Vedevo negli occhi di mia moglie uno strano luccichio e cominciai a pensare di cosa mai volesse parlare. Ma perché dovevamo parlare?
"Tracciato la rotta?" le chiesi.
"Io voglio andare a Parigi e alle Galapagos. Ricordi la romantica pioggia di Parigi Can?"
"Oh, amore, certo che sì. Ricordo anche l'insistenza di Fabbri. E sia. E Kayseri? Ricorda che dividemmo i tuoi manti..."
"Can, sai come chiamano mia sorella nel quartiere?" mi chiese cambiando discorso.
"Leyla viene soprannominata REGINA DI GHIACCIO per essere sempre così fredda e distaccata. Almeno fino al suo matrimonio con Emre..."
Eravamo già fuori dal porto e le luci della sera di Istanbul rendevano il panorama stupendo. O forse lo era perché con me c'è l'amore della mia vita?
"Sanem, ti prego.... Non raccontarmi niente di quello che accade tra Leyla ed Emre o mi sarà difficile guardarli quando li rivedrò."
"Can restiamo qui stanotte, non voglio andare da nessuna parte, decideremo domattina la rotta. Ora voglio solo essere tua amore mio. Amami Can..."
Si alzò e mi prese la mano. Mi aveva spiazzato, non c'è che dire. Scendemmo di sotto e giunti in camera ci fissammo occhi negli occhi.
"Ti voglio Can. Da tanto, troppo tempo."
"Oh Sanem" riusci' a dire mentre lei mi sfilava la maglietta e armeggiava col bottone e la zip dei jeans che sfilai restando in boxer.
La baciai, un bacio dolce mentre le sfilavo il vestito e lei restò nuovamente nuda.
"Sei bellissima amore mio" le sussurrai mentre le accarezzavo il collo, le spalle per fermarmi ai suoi seni.
"Tu sei bellissimo amore mio" disse mentre le sue dita sfioravano il mio torace e baciò l'albatros tatuato sul mio petto.
Si portò le mani alla vita e, con movimenti sinuosi, sfilò la culotte e si stese sul letto.
La vista di Sanem, sdraiata nuda sul letto, mi fece perdere il controllo.
Mi sdraiai accanto a lei, baciando il collo e respirando il suo profumo. Poi le accarezzai i seni e i suoi capezzoli risposero al tocco delle mie mani diventando turgidi.
Lei mi accarezzava e dava piccoli baci al mio petto. Quando arrivò ai boxer si rese conto di quanto la desiderassi.
Mi attirò su di sé, divaricando le gambe, e mi implorò di farla mia.
Entrai in lei dolcemente e trovai la resistenza della sua verginità.
"Non fermarti Can.... Non fermarti amore mio" mi disse.
Le mie spinte si fecero più decise finché la barriera cedette e lei emise un piccolo grido.
"Non mi hai fatto male amore" disse ansimando e rispondendo al mio sguardo. I suoi mugolii e il suo ansimare mi eccitarono ancora di più.
"Can..." sussurrò lei.
"Sanem..." sussurai io mentre insieme arrivavamo all'orgasmo e le caddi addosso.
Mi strinse forte a lei e mi baciò lasciandomi completamente senza nemmeno quel poco fiato che avevo.
Allungai la mano e presi un plaid che avevo sotto il cuscino e coprì i nostri corpi nudi.
"È stato bellissimo Can...Ti amo amore mio!"
Nessuno dei due si mosse. Nessuno dei due voleva sciogliersi da quell'abbraccio.
L'alba del primo giorno da marito e moglie ci colse così: nudi, abbracciati e innamorati.
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CAN E SANEM ❤️ Una storia d'amore da raccontare
RomansPiccolo omaggio ad una storia d'amore che ha conquistato i cuori di coloro che li hanno conosciuti e amati....