CAPITOLO 15

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Arrivarono nel giardino continuando a baciarsi.
Si staccarono solo quando Sanem gli porse le chiavi per aprire la porta.
Dentro era tutto come loro lo ricordavano ma Can aveva urgenza di fare sua Sanem.
La baciò attirandola a sé.
"Ti voglio Can..." sussurrò Sanem.
Can la prese in braccio e l'adagio' sul divanetto. Le slacciò le scarpe e sfilò la gonna. Mentre Sanem si sbottonava la camicetta, gli abiti di Can finirono per terra con quelli di Sanem.
"Ah Sanem... Amore mio..." le disse suo marito mentre le sfilava gli slip e le divaricava le gambe.
Infilò la testa tra le sue gambe e iniziò a baciarle il pube.
I mugolii di Sanem, il suo tendersi al piacere lo mandarono in estasi.
Cominciò a leccare e giocare con la lingua stimolando il suo clitoride mentre gli urli di Sanem riempivano quel posto così magico per loro.
"Can... Can..."
Allora Can si alzò e sfilò i boxer. Sanem catturò il suo membro e cominciò a portare suo marito in Paradiso.
"San... San..." sussurrò Can fermando Sanem.
La sdraiò e, facendo attenzione a non schiacciarla col suo peso, la penetrò dolcemente.
Ma l'ansimare e i mugolii di Sanem ormai lo avevano portato alle stelle e le sue spinte divennero più forti e raggiunsero all'unisono l'orgasmo guardandosi negli occhi.
Restarono così fino a quando Sanem si gettò con le braccia al collo di Can che stava alzandosi.
Sanem si alzò anche lei e lo fece sedere.
"Sanem..."
Can aveva intuito l'intenzione di sua moglie ma non era in grado di opporre resistenza.
Sanem si sedette a cavalcioni su di lui cominciando a strusciarsi fino a quando il membro di Can cominciò a rinvigorirsi. Allora lo prese dentro sé e detto' il ritmo del piacere di Can che aveva catturato i seni di Sanem e le stuzzicava i capezzoli con le dita che risposero al tocco di quelle mani.
Sanem reclinó la testa indietro quando l'urlo del suo orgasmo si fuse con l'urlo dell'orgasmo di Can, orgasmo che fu come sempre fantastico.
Can la strinse forte tra le sue braccia e la tenne stretta a sé finché non sentì tremare la sua Sanem.
"Amore mio... Sanem, dovremmo rivestirci. Comincia a far freddo..."
Sanem annuì. Si rivestirono guardandosi, baciandosi, ridendo.
Erano seduti stretti sul divanetto. Avevano anche ritrovato la coperta preferita di Sanem.
"Sono felice Sanem. Io ti amo tanto e amo anche i nostri cuccioli. Vi amo più di me stesso."
"Ti amo tanto anch'io Can. Vi amo così tanto che..." iniziò a piangere tra le braccia di Can.
"Sanem ho deciso di tenere fuori dalla mia e dalla nostra vita la signora Hüma. I miei figli non meritano di avere a che fare con una persona cattiva, insensibile e incapace di amare come lei..."
"Sai che Leyla mi ha raccontato che non ha chiesto niente e che non conosce nemmeno la piccola Hülya?" confesso' Sanem.
Il brontolio dello stomaco di Sanem li fece sorridere.
Decisero di tornare ad Istanbul anche perché lì non c'era nulla da mangiare e Sanem non aveva fatto colazione.
Can guardava Sanem addormentata sul sedile del loro pick-up: la gravidanza l'aveva resa ancora più bella.
E lui l'amava tantissimo.

CAN E SANEM ❤️  Una storia d'amore da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora