CAPITOLO 17

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Can seguiva l'ambulanza col pick-up. Con lui c'erano Emre e Leyla. Decisero di non avvisare subito Nihat e Mevkibe.
Quando arrivarono in ospedale Sanem aveva già ripreso conoscenza.
"Signor Divit, sua moglie è davvero simpatica! Parla, parla, parla e ride! Che sorriso contagioso ha!" disse l'infermiere che era con Sanem.
"Allora? Posso entrare?" chiese Can alquanto infastidito.
"Signor Divit, venga, mi segua..." gli disse il medico che curava Sanem.
"Allora?" chiese Can impaziente mentre si avvicinava alla barella dove era stesa sua moglie.
"I bambini stanno bene. Fortunatamente la signora è svenuta alla fine della scala. Solo ha una forte anemia. Deve fare una cura per questo ma va tutto bene. I battiti sono forti e regolari. Se il signor Divit mi promette di tenerla un paio di giorni a riposo vi faccio andare a casa altrimenti la trattengo qui..."
"Stia più che sicuro che la lego al letto dottore!" esclamò Can mentre l'infermiere aiutava Sanem a sedersi sulla sedia a rotelle per accompagnarla alla macchina.
Quando arrivarono alla tenuta, Can portò Sanem in braccio fino al divano.
"Stai ferma qui! Torno subito!"
"Ma Can..." ma lo sguardo di suo marito non ammise repliche.
Can cercava di fare mangiare a Sanem tutto quello che Mihiriban aveva preparato quando udirono delle voci: erano i suoi suoceri con Leyla ed Emre.
Nihat e Mevkibe abbracciarono la figlia. Can ed Emre uscirono in giardino proprio quando un taxi si fermò nel viale. Scese Hüma mentre Ceyda restò nel taxi.
"Cosa vuoi ancora?" urlò Can; Emre poso' una mano sulla spalla di Can.
"Io e il padre di Ceyda ci sposiamo tra un mese. Vorrei avervi con me quel giorno. Soli..."
"Tu non capisci vero? Credo di parlare per me e mio fratello... Considerati fuori dalle nostre vite. Non sei l'esempio di madre e nonna che vogliamo per i nostri figli. Ci hai separato, ci hai messo l'uno contro l'altro, hai fatto scappare nostro padre quando poteva vivere il suo amore con la donna della sua vita ma nonostante tutto io e mio fratello siamo qui, insieme, con le donne che amiamo più di noi stessi. E sai anche cosa abbiamo grazie a Leyla e Sanem? Abbiamo una mamma e un papà che ci amano incondizionatamente, sempre pronti a tenderci le loro mani e a rimproverarci quando sbagliamo, che ci hanno mostrato cosa vuol dire stare insieme anche quando non è tutto facile, che ci hanno mostrato cos'è una famiglia unita, che ci stanno insegnando i valori per essere due buoni mariti e due buoni padri... Signora Hüma non abbiamo più niente da dirci... Ah... Non cercarci più..."
Can non poteva crederci! Emre, suo fratello, aveva detto a sua madre tutto quello che avrebbe voluto dirle lui...
Hüma, arrabbiata, salì sul taxi e andò subito via.
Nihat, Mevkibe, Leyla e Sanem avevano sentito tutto ed avevano gli occhi colmi di lacrime.
Can ed Emre erano fuori stretti l'uno all'altro.
Sentirono dei passi e si voltarono.
"Figli miei..."
Si lanciarono tra le braccia di Mevkibe e lasciarono che la donna li abbracciasse.
"Ci sono sempre stata... Ci sono... E ci sarò sempre figli..."
Can ed Emre l'abbracciarono forte.
Nihat tossí e i due fratelli abbracciarono forte anche questo padre così rigido ma così buono.
Can ed Emre avevano solo bisogno di una guida e Nihat, per loro, lo era.
Entrarono in casa e non ci fu bisogno di parole.
Erano una famiglia e Can ed Emre capirono che essere una famiglia significava avere un posto dove l'amore non sarebbe finito mai...

CAN E SANEM ❤️  Una storia d'amore da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora