CAPITOLO 11

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Era passata una settimana dal risveglio di Sanem.
Il decorso post-ospedaliero procedeva bene.
Fortunatamente il coma non aveva lasciato danni irreversibili.
Camminavo con la testa per aria: saremmo diventati genitori!!! Non potevo crederci!!!!
Io, Can Divit, allergico alle relazioni e rapporti stabili, avevo trovato il grande amore della mia vita, l'avevo sposata e adesso saremmo diventati genitori. Sarei diventato papà!!!
Mi ero risvegliata da una settimana. Sono ancora un po' frastornata: un po' per i postumi dell'incidente, un po' per la novità in arrivo.
Quando il dottor Fuentes, al mio risveglio, mi ha detto della gravidanza pensavo che il mio cuore sarebbe scoppiato di gioia. Ho chiesto io al dottore di poter dare la notizia a mio marito. Can rimase senza fiato e senza parole per un'ora. Piangeva solamente con la mia mano stretta tra le sue.
E quando abbiamo dato la notizia alla nostra famiglia? Fortuna che papà Nihat era ad Istanbul altrimenti le lacrime sue e di Can avrebbero inondato le Galapagos mentre mamma Mevkibe aveva avuto un piccolo mancamento: troppe emozioni tutte insieme.
Leyla ed Emre, nell'apprendere la notizia ci riempirono di consigli e raccomandazioni. E la piccola Hülya? Era davvero un amore!!
Papà Aziz ci promise che sarebbe ritornato a Istanbul per la nascita del suo nipotino.
La signora Hüma era irraggiungibile e Can le lasciò un messaggio: aspettavamo ancora la sua risposta ma Can non era stupito da questo comportamento.
Sanem era sdraiata sul divano in attesa di andare in clinica per l'ecografia.
Can era nervoso mentre aspettavamo di entrare nello studio per l'ecografia.
E il suo nervosismo aumentò quando la dottoressa Rodriguez, durante l'ecografia, non proferì parola ma ci invitò ad accomodarci perché doveva parlarci.
"Signori Divit, allora, per prima cosa la signora Sanem deve assumere queste vitamine. Poi deve restare a riposo, nel senso che non deve strapazzarsi, non deve stressarsi" ci spiegò la dottoressa.
"Dottoressa, noi dovremmo tornare ad Istanbul. Voli aerei e viaggio in barca saranno possibili?" domandò Can.
"Voli aerei si, viaggio in barca meglio di no. Sarà una gravidanza movimentata signori Divit. Anzi, non appena arrivate ad Istanbul la signora dovrebbe fare ulteriori analisi..."
"Dottoressa, mi sta spaventando. Come mai tutte queste precauzioni? Io mi sento bene" asserì Sanem.
"Signori Divit, non so come dirlo. Signora Sanem lei aspetta tre gemelli!"
Can e Sanem si guardavano: iniziarono a piangere tenendosi per mano.
Di ritorno a casa, Can chiamò Jorge che gli diede la disponibilità a riportare la nostra barca a Istanbul: e un problema era risolto.
"Sanem devo fare subito i bagagli e prenotare il volo. Ce ne è uno per Istanbul dopodomani: lo prenoto così posso organizzarmi" disse Can mentre guardava il computer.
Gli ultimi due giorni alle Galapagos li passai passeggiando sulla spiaggia. Uno stormo di albatros si alzò in volo: fu come volessero salutarmi.
Io e Sanem eravamo in volo per Istanbul.
Tornavamo a casa.
Eravamo lontani da un anno.
Un anno che aveva cambiato le nostre vite.
Un anno di completa felicità.
Un anno d'amore.
Atterrati ad Istanbul trovammo ad aspettarci Deren, CeyCey, Muzo, Leyla ed Emre con la piccola Hülya, Nihat e Mevkibe, Melahat, Metin e Akif.
Reggevano uno striscione con scritto:" Bentornata famiglia Divit!"
Can strinse forte la mano della sua Sanem e si incamminarono verso la loro nuova vita con un'unica certezza: il loro amore!!!

CAN E SANEM ❤️  Una storia d'amore da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora