Prologo

229 21 11
                                    



Seoul. Sala registrazione SM Entertainment.

Un gran frastuono, urla, insulti. Tutto proveniva da lì, dalla sala 4. La sala dove gli Exo, uno dei gruppi più conosciuti e influenti di Corea stavano registrando le tracce del nuovo cd che sarebbe dovuto uscire da lì a poco.

"Basta! Me ne vado!" qualcuno aveva urlato a gran voce sbattendo la porte alle sue spalle. "Sei solo un bambino viziato! Vattene!" qualcun altro aveva sottolineato, fregandosene di quello che sarebbe potuto succedere.


Seoul

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Seoul. Stazione della metropolitana.

Erano anni che non si vedevano così tante persone in coda accalcate per recuperare l'ultimo giornale. Era successo qualcosa di davvero grosso: un attentato? un'epidemia? un colpa di Stato? No. Nulla di tutto questo.

Un gruppo di ragazze commentavano disperate. "Hanno addirittura annullato il comeback!" urlava la più bassa del gruppo "E' stato davvero un egoista, ha pensato solo a se stesso! Dopo Kris, Luhan e Tao ora anche lui se ne va? E la motivazione quale sarebbe? E' ridicolo!" ripete l'amica mentre scorreva le notizie su Twitter che correvano sempre più veloci. Con loro una terza ragazza le osservava con lo sguardo cupo, senza dire una parola.

Poco distante, un ragazzo dai capelli biondi con un cappello rosso, un paio di occhiali da sole e una mascherina nera che gli copriva quasi tutto il viso passava inosservato dietro la folla che ripeteva a gran voce il nuovo scandalo che stava colpendo l'industria del kpop. "Certo che la gente non ha proprio nient'altro da pensare" ripeteva fra sé mentre saliva sull'ultima carrozza della metropolitana.  

Idol in incognitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora