LOS ANGELES. BAR TROPICAL. SPIAGGIA DI SANTA MONICA
Quella mattina la testa di Bryan era completamente altrove. Non aveva chiuso occhio tutta la notte, quella lettera l'aveva completamente sconvolto. Non si sarebbe mai aspettato che lei l'avrebbe cercato di nuovo, ora che finalmente era riuscito a ricrearsi una nuova vita. Senza rendersene conto era il terzo frullato che stava facendo sbagliato. Il signor Wilson, dalla cassa, lo osservava con sguardo attento e severo.Se c'era una cosa su cui non transigeva era la perfezione dei frullati. Erano la bevanda che caratterizzava il "Bar Tropical" e tutti coloro che visitavano Los Angeles, venivano alla spiaggia di Santa Monica solo per assaggiarli ammirando il mare cristallino. "Lo zucchero... Bryan, ti sei dimenticato lo zucchero! La signora si è lamentata e se lo sa il capo poi..." continuava a ripetergli Lucas mentre il suo sguardo, completamente assente, fissava il cielo azzurro davanti a loro. "Ah già... ero convinto di averlo messo..." cercava di giustificarsi con l'amico. "Ma si può sapere che hai? Ieri sera te ne sei andato nel bel mezzo della serata, e questa mattina sembra che non connetti..." lo rimproverava Lucas. Il ragazzo aveva capito che c'era qualcosa di strano in Bryan, questo atteggiamento non era proprio da lui. Solitamente era un tipo giocoso che amava ridere, scherzare e commentare le ragazze che si avvicinavano al bancone, ma quella mattina, non aveva praticamente proferito parola. "Non ho niente, davvero! Sono solo un po' stanco... " la sua risposta non convinceva Lucas che nel frattempo cercava, inutilmente, di sopperire al errore del collega.
Peccato che il signor Wilson si era accorto di tutto "Byun... Byun... ma ti svegli? Prima hai confuso un frullato alla banana con uno alla fragola, poi hai rovesciato i bicchieri ed ora ti dimentichi di mettere lo zucchero... ma in che mondo vivi? Torna sulla Terra! Se la sera sei stanco vattene a letto presto invece di gironzolare per locali!!!" le parole del suo capo erano secche e pungenti. Quando si arrabbiava nella mente di Bryan era un susseguirsi di flashback, quella mattina più che mai.
Il signor Wilson, uomo sulla cinquantina con un passato da sex symbol tra le spiagge californiane, gli ricordava tanto il suo vecchio manager. Quel tono di voce severo, le urla e quel modo di scherzare così ambiguo che non faceva ridere nemmeno un bambino. Bryan era sempre stato una persona a cui nessuno poteva mettere i piedi in testa facilmente, quando il manager rimproverava qualcuno, lui era sempre tra le prime file nel difendere i compagni. Non era una persona che lasciava passare nulla, era il classico con sempre la risposta pronta. Eppure oggi, davanti al signor Wilson non poteva far altro che chinare il capo "Ha ragione... mi scusi non ero concentrato, farò del mio meglio da adesso in poi" anche l'uomo rimase sorpreso della sua risposta. "Dopo tutti questi anni hai finalmente capito chi comanda qui dentro, prenditi una pausa e quando rientri ti voglio attivo!" senza parlare Bryan fece quelle che gli era stato detto e si chiuse in bagno per qualche minuto.
In fondo, sia Lucas che il suo capo avevano ragione, quel giorno la sua testa era completamente altrove. Era come se all'improvviso la sua mente era ritornata violentemente a dieci anni prima. Da quando era arrivato negli Stati Uniti, aveva cercato da subito di ricrearsi un identità e di allontanarsi il più possibile da quello che era stato il suo passato. Nessuno a Los Angeles sapeva che Bryan era in realtà Byun Baekhyun, uno dei main vocalist degli Exo, uno dei gruppi kpop più importanti nel panorama musicale, voce amata e stimata dai fans che anni prima aveva improvvisamente lasciato il gruppo e la musica senza una spiegazione. Almeno questo è quello che la SM Entertainemet, la sua vecchia agenzia, aveva fatto credere a tutti.
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Idol in incognito
Fanfic... la vita da idol, tra secreti e scandali, non è sempre così perfetta. Che succede se un idol amato e adorato nel suo paese all'improvvviso abbandona la sua vita all'apparenza perfetta per vivere una vita normale? "A volte quello che ti porti de...