Amare.
È un verbo che viene utilizzato frequentemente e soprattutto in maniera sbagliata, sproporzionata.
Ormai tutti dicono di amare qualcuno o qualcosa, senza conoscere il reale significato di questo termine.
Per me amare vuol dire mettere da parte se stessi per dare spazio all'altra parte.
Amare vuol dire soffrire e stare male pur sapendo che si è in quelle condizioni per un buon motivo.
Amare vuol dire condividere la cosa più imbarazzante che ti riguarda e anche la tua paura più grande con la tua metà.
Amare vuol dire sentirsi finalmente completi, non si vaga più in cerca di qualcosa perché ormai si è già trovato tutto.
Amare vuol dire trovare una casa in cui potrai sempre rifugiarti.
Amare vuol dire guardare il tuo lui o la tua lei e riuscire improvvisamente a respirare, come se fino ad allora avessi trattenuto il respiro.
Le persone spesso usano un "ti amo" quando non ce n'è bisogno, quando non è vero, reale, sentito.
Io non sono mai stata fortunata nella vita, ho avuto sempre tutto che mi remava contro ma ho avuto anche il grande privilegio di amare.
Io ho amato Harry Styles, lo amo e continuerò ad amarlo finché vivrò.
La gente continua a chiedermi come sto e all'inizio non rispondevo, ora invece fingo un sorriso e dico che sto bene, va tutto bene.
Ho imparato a mentire, a nascondere la verità, a reprimere i miei sentimenti e le mie emozioni davanti agli altri, non voglio che le persone mi leggano dentro, non voglio che si accorgano di come sto in realtà, potrebbero spaventarsi.
Come sto?
Dire che sto male sarebbe come sminuire quello che sto provando ora e che ho provato negli ultimi quattro mesi.
Sono distrutta, a pezzi, massacrata.
Mangio pochissimo e se prima ero già molto esile, ora sono scheletrica, non riesco neanche a guardarmi allo specchio talmente sono ripugnante.
I miei occhi sono sempre contornati di un rosso accesso e di occhiaie, sono gonfi e pesanti, segno dei continui pianti.
A dire la verità ora non piango più molto, non riesco, ho esaurito le lacrime, le forze, ho esaurito la voglia di andare avanti, di vivere.
Immaginatevi qualcuno che vi apre a metà il petto, vi strappa il cuore e al suo posto ci mette un masso, ecco io mi sento così.
All'inizio mi sentivo vuota, completamente ed incredibilmente vuota, ora invece è diverso, sento sempre una specie di vuoto ma è stato quasi completamente rimpiazzato da un peso che mi comprime quotidianamente il petto impedendomi di respirare e di mangiare.
Mi sento schiacciata, oppressa e soffocata.
Prima non capivo cosa fosse, ora l'ho capito, è la mancanza.
La mancanza è la sensazione peggiore che una persona possa provare.
Quando si ha fame, si mangia.
Se si ha sete, si beve.
Se si ha sonno, si dorme.
Se ti manca qualcuno, convivi con la mancanza.Non puoi colmarla, riempirla, eliminarla o affievolirla, ci sarà sempre, l'unico modo per farla scomparire è trovare l'oggetto o la persona di quella mancanza, ma cosa succede quando non si trova?
Io ormai l'ho capito, si va avanti e si convive con questa mancanza.
Stai male, soffri, tanto anche, ma non è nelle tue capacità fermare tutto questo, solo Harry può, ma lui non c'è.
In questi quattro mesi ho evitato quasi tutti, non ho parlato con nessuno, l'unico che mi è rimasto affianco è stato Niall, è come se si sentisse in dovere di starmi vicino.
Non vedo e non parlo con Julie da quando è successo tutto.
L'ho trovata e abbiamo parlato, le ho spiegato che sapevo tutto e che sapevo anche che Robert avrebbe teso loro un'imboscata.
Mi odia. Se io avessi detto tutto ad Harry ora Marco non sarebbe morto, ora la mia migliore amica, sempre se lo è ancora, non sarebbe sola.
Mi maledico ogni giorno per quello che è successo, porto il peso di tutto questo addosso.
Ma onestamente? Se avessi detto la verità ad Harry, lui sarebbe morto perché Robert lo avrebbe ucciso e Marco sarebbe vivo, ma sono troppo egoista e ora come ora non riesco a pensare che sia meglio così.
Harry sarà anche in prigione, ma è vivo. Un giorno, tra vent'anni, potrò rivederlo, Marco no. Julie non potrà più baciarlo o toccarlo, Marco non tornerà più.
Non la biasimo, fa bene ad essersi allontanata da me.
Ho criticato tanto Harry e gli altri ragazzi per il lavoro che facevano, ma anche io sono un mostro.
Ho messo davanti l'egoismo e ciò che era più importante per me rispetto al bene degli altri.
Ancora una volta però non riesco a pentirmi completamente, tutto ciò che ho fatto è stato per Harry, lo rifarei mille volte, riaffronterei tutto il dolore e la solitudine pur di metterlo in salvo.
La pena di Harry è molto grave, è accusato di omicidio e altre cose che non ricordo o meglio, non voglio ricordare.
È in isolamento e ci starà ancora per molto da quanto so e non posso ne vederlo ne sentirlo.
È inutile dire che mi manca, le mie lamentele e miei pianti non lo riporteranno indietro.
Solo, mi porgo alcune domande.
Per quanto riuscirò a stare così? Sarò in grado di sopportare la lontananza di Harry per vent'anni?
Per il momento sono passati solo quattro mesi e io giuro che vorrei morire, tutto è meglio di questa tortura lontana da lui.
ANGOLO AUTRICE:
Ehi ehi :)
Come state?
Finalmente sono tornata con Soul Sister 2, che ne pensate?
Io sono molto contenta, non vedo l'ora di scrivere anche questa parte, ci sono così tante novità che non ne avete idea.
Grazie di cuore a tutti ancora una volta.
A presto, G. xx
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Soul Sister 2
Fanfiction*sequel di Soul Sister* Ancora una volta il destino, fato, karma o qualsiasi altra forza più grande di noi ha deciso di dividere Violet e Harry, questa volta definitivamente. Ma cosa succede se la speranza e l'amore si uniscono per lottare insieme c...