10.1. Doppio inganno

127 12 11
                                    

La mattina del primo maggio, verso le dieci e mezzo circa, Albus uscì di casa per andare a fare un piacevole pic-nic in piena solitudine, dato che i suoi cugini, James con il fidanzato Teddy e sua sorella Lily Luna quel mattino erano impegnati nel loro lavoro e quindi non sarebbero potuti venire.

Dunque a quel punto, il giovane uomo, con in mano una cesta marrone piena zeppa di buon cibo, un grande plaid con i quadratini rossi, un libro nuovo e degli occhiali neri da sole, si avviò verso la sua destinazione.

Una volta giunto nel luogo prestabilito, Albus si guardò attorno percependo attorno a se un'aria davvero buona e tanta gente felice che parlava allegramente.

In quel momento Albus sospirò sommessamente pensando con fermezza che avrebbe preferito di gran lunga essere in compagnia anche lui, ma se pensava alla sorellina Lily che era super impegnata a disegnare, in quanto stilista famosa, al fratello maggiore James pasticcere, nel mentre i cugini Rose ed Hugo lavoravano al Ministero della Magia nell'ufficio dell'uso improprio dei manufatti dei Babbani, sapeva che molte cose doveva viversele da solo in quanto loro non erano mai presenti.

Nel mentre il moro dagli occhi verde smeraldo stava ripensando a tutto ciò, ad un certo punto un bellissimo ragazzo dagli occhi grigi come il metallo fuso e i capelli biondi, quasi bianchi gli si avvicinò con un sorriso.

Il bellissimo Albus dunque lo guardò attentamente e l'altro ragazzo, ormai un vero e proprio uomo si passò nel frattempo una mano tra i suoi immensi capelli lisci, spettinandoseli del tutto, un gesto che portò Potter a pensare quanto fosse meraviglioso.

"Ciao, posso sedermi qui vicino a te?" Dopo quelle parole Albus inarcò un sopracciglio con aria davvero stupita. "C'è una vista del lago meravigliosa e volevo se non è un problema, contemplarla!"

"Prego." Rispose allora il moretto. "Piacere, io sono Albus." Disse per poi allungare la mano che il biondino non esitò a stringergli.

"Scorpius. Il piacere è tutto mio."

Una volta che i due si ritrovarono vicini, Scorpius iniziò ad aprire il suo zainetto scuro e dopo aver tirato fuori una piccola bottiglietta di Pepsi accompagnata da un buon panino al prosciutto e formaggio, si guardò intorno sospirando, cercando di inalare più aria buona possibile.

In quel momento Scorpius aveva in mente di passare una bella giornata all'insegna della pace ed Albus era del suo stesso pensiero.

"Come mai sei qui da solo in una giornata bella come questa? Di solito il primo maggio si passa in assoluta compagnia."

"Beh, è una domanda che potrei fare anche io a te." Rispose a quel punto Albus a tono. "Comunque sia, sono da solo perché i miei famigliari avevano da fare. Tu invece? Come mai sei nella mia stessa situazione?"

Dopo quella domanda Scorpius tirò fuori dalla tasca del giacchetto un pacchetto di sigarette e dopo averne presa una, fece un lungo tiro.

"Diciamo che mio padre ha davvero molto da fare e al tempo stesso io non ho ancora un ragazzo con cui passare il resto della vita insieme."

"È così difficile trovarlo?"

"Sono un uomo davvero molto esigente."

Dopo quelle parole in un attimo Albus percepì un lungo brivido percorrergli la schiena; a quel punto dunque, si alzò in piedi, sotto lo sguardo attento di Scorpius che non capendo che stava accadendo lo fissò intensamente per un lungo istante, notando poi che il moro se ne stava andando via.

"Va beh, ciao."

"Aspetta!" Urlò a quel punto il biondo per poi alzarsi in piedi ed afferrarlo per un braccio. "Tutto bene? Ho per caso detto qualcosa che non va? Senza volere!"

"No, tranquillo è che se si parla di relazioni scappo."

"Perché?"

"Ne ho sofferto molto e non mi fido più di nessuno."

Detto ciò Scorpius lo guardò ancora una volta con assoluta attenzione per poi sospirare.

"Mi dispiace."

"Non fa niente, è passato molto tempo da allora."

"E adesso quindi sei single?"

"Sì, te l'ho detto." Rispose per poi fermarsi senza preavviso e guardarlo attentamente e con serietà. "Come mai ti interessa tanto? Nemmeno mi conosci!"

"Lo so, però vorrei farlo. Ecco Albus, non so se credi al colpo di fulmine, ma ti trovo molto bello e certamente non posso lasciarmi scappare un uomo come te, benché io sia molto esigente."

Dopo quelle parole Albus sospirò per poi incamminarsi verso un punto preciso del parco nel quale i due uomini si trovavano, venendo seguito da Scorpius che in quel preciso istante era pienamente deciso a conoscerlo.

Ma perché una cosa del genere?

Albus non sapeva spiegarselo, ma in cuor suo non riusciva proprio a stare tranquillo, in quanto un senso vero di inquietudine lo assaliva in continuazione.

Quel bellissimo biondo platino dagli occhi grigi come il metallo fuso appunto, aveva iniziato a fargli una serie di domande esplicite su di lui, sulla sua famiglia, che da un lato potevano pure essere normali, dato che Scorpius aveva nei suoi confronti un certo interesse, ma dall'altro, non erano tecnicamente plausibili.

Che senso aveva voler sapere dettagliatamente che lavoro faceva il padre Harry, ma soprattutto, che senso aveva chiedergli il perché del suo divorzio con Ginny?

Nel mentre il corvino si stava facendo tutte quelle domande senza una risposta chiara e plausibile, in quanto il biondo era piuttosto reticente, Malfoy Junior arrivò al Ministero della Magia per parlare direttamente con suo padre, -il grande ed altrettanto temuto Draco Lucius Malfoy che ne era appunto il Capo e dirigeva ormai da molti anni quella che era per lui la sua seconda casa- proprio di Albus Potter.

Ma di che cosa dovranno discutere i due uomini uguali in tutto e per tutto di tanto eclatante sul giovane uomo?

Fine prima parte.

Scorbus ~ Storie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora