18. Hyde Park

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"Amore ti andrebbe di andare a fare una corsetta al parco?"

Dopo quella domanda da parte del bellissimo Scorpius, il corvino Albus dagli occhi verde smeraldo proprio come suo padre Harry, si rigirò nel letto e guardando il compagno attentamente non poté fare a meno di mostrare uno sguardo totalmente scioccato.

"Ma sono appena le 08:30 ed è domenica!" Si lamentò. "Come puoi chiedermi una cosa del genere?!"

"E allora?!" Sorrise a quel punto il dolce Scorpius, nel mentre si alzava dal letto per andare a versarsi un po' di caffè caldo dentro la sua enorme tazza bianca. "Non è la fine del mondo."

"Come allora?!" Lo sguardo di Albus era ancora una volta sconvolto. "Io non sono affatto instancabile come te e poi la mattina ho bisogno di riprendermi." Sospirò per poi passarsi una mano tra i capelli ribelli e corvini, scompigliandoseli sempre di più. "Ho sonno, capisci?"

Scorpius rise. "Lo so, ti conosco molto bene amore mio." Disse per poi accarezzarlo su una guancia. "Dai, vieni con me lo stesso, magari camminiamo un pò e poi ci distriamo con la natura attorno a noi!"

Dopo quelle parole Albus sospirò acconsentendo alla situazione in un secondo istante con un sorriso dolcissimo sulle labbra.

"Come fai a convincermi sempre e comunque?"

In quel momento Scorpius lo baciò con passione facendolo gemere per un attimo. "Beh, sarà perché mi ami e non vuoi farmi arrabbiare."

"Ruffiano!"

Scorpius scoppiò a ridere. "No, sono serio!"

Albus rise prendendolo per mano. "Andiamo?"

"Andiamo."

Detto ciò i due bellissimi protagonisti si prepararono con calma e poi alla fine, si misero i loro cappotti e sciarpa e poi infine, prendendosi per mano si diressero direttamente verso il parco di Londra: l'Hyde Park per fare quindi una lunga passeggiata in mezzo alla gente, ma soprattutto a contatto con la natura.

Una volta finalmente arrivati a destinazione, il giovane ed altrettanto bellissimo Albus volle camminare per un pochino, godendosi quindi l'aria fresca che si stava manifestando nell'aria, per poi sedersi sul prato.

"Già sei stanco?" Lo punzecchiò a quel punto il dolce Scorpius per poi ridere a crepapelle per lo sguardo decisamente serio di Albus che però non riusciva a nascondere tutta la sua naturale mielosità.

"Ehi!"

"E dai, sto scherzando e lo sai benissimo amore mio!"

Al rise. "Dai, siediti qui accanto a me." Disse per poi indicargli con la mano lo spazio accanto a se, una cosa che avvenne in due rapidi secondi dato che Scorpius acconsentì abbracciandolo.

"Sei splendido amore mio."

"Lo stesso vale per te Scorpi. Non ho mai incontrato un uomo più bello di te e quando anni fa ci siamo conosciuti in treno non avrei mai immaginato che il nostro rapporto potesse diventare così profondo." Disse per poi affettargli la camicia e continuare. "Non ho nessuna intenzione di lasciarti andare. Sei mio!"

Dopo quelle parole Scorpius lo baciò ardentemente ed Albus per reazione gemette ancora una volta venendo spinto sull'erba dove quell'effusione si fece molto più intensa ed altrettanto micidiale.

"Ti amo."

"Anch'io!"

Scorbus ~ Storie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora