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–Sì, potrei tornare tardi. Non preoccuparti.– disse a sua madre, prima di uscire di casa.

Come ogni giornata, Minho si incamminava verso la scuola. Il tempo era di nuovo bello.

Sulla strada trovò di nuovo Hyunjin, ma questa volta era solo con Seungmin. Decise di avvicinarsi a loro. I due ragazzi si accorsero della sua presenza e lo salutarono. Continuarono a camminare insieme verso la scuola, più tardi incontrarono anche Felix.

Quella mattina stava passando più lenta del solito. Minho cercava di ascoltare, poi si perdeva a guardare fuori dalla finestra. Quando suonò la campanella per il pranzo, fu un sollievo enorme.

–Minho, dovresti pulire tu l'aula oggi. Ricordatene!

Minho si girò verso il rappresentante di classe.

Oh. Pulire l'aula. Doveva essere il mio turno proprio oggi?

Minho annuì, poi uscì dalla classe per andare in mensa. Quel giorno non trovò nessuno sulla strada, quindi vi si recò subito da solo. Una volta arrivato, come al solito, prese il proprio cibo e poi si sedette ad un tavolo da solo, perché gli altri non sembravano essere ancora arrivati. Fu in quel momento che vide con l'angolo dell'occhio Jisung uscire.

Esce di già? Ha già mangiato? Come ha fatto in così poco tempo?

Scrollò le spalle, iniziando a mangiare. I ragazzi arrivarono poco dopo, e iniziarono a parlare del torneo del pomeriggio. Minho non parlò del fatto che avrebbe dovuto pulire l'aula.


Una volta passate anche le ore del pomeriggio, i ragazzi si radunarono per andare insieme sugli spalti del campo da calcio della scuola. Ci sarebbero state un sacco di persone, Minho se lo sentiva. Percorse con lo sguardo tutti, per poi finire come sempre su Jisung. Era lì, finalmente. Il ragazzo alzò lo sguardo, facendogli un sorriso timido.

Una volta arrivati al campo, incontrarono Jeongin. Si sistemarono ai loro posti e si prepararono per la partita. Minho si sedette vicino a Changbin e guardò verso destra, dove Jisung, che era rimasto un attimo indietro, passava tra i vari sedili, fino ad arrivare al posto vicino a Minho. Si sedette, stringendo le sue stesse mani una con l'altra, tendendole sulle sue gambe, davanti a se. Sembrava nervoso, per qualche motivo.

La partita iniziò. I ragazzi cominciarono a incitare Chan mentre Minho tentava di concentrarsi sulla partita. Sempre più persone salirono sugli spalti, stava diventando davvero un luogo affollato, e ormai sembrava abbastanza difficile muoversi, uscire da quel posto. Dopo un po', Minho sentì Jisung fare un respiro profondo, nonostante la confusione generale. Si girò verso di lui e lo guardò in faccia. Sembrava quasi avere la nausea, come se stesse per svenire.

Cosa succede?

Lo sguardo di Minho tornò un'altra volta alla partita, ma quando sentì quel respiro di nuovo, si alzò dal suo posto, prendendo il braccio di Jisung e trascinandolo via da lì. Per tutto il traggitto stettero in silenzio, con Minho che stringeva il braccio di Jisung, allontanandolo dagli spalti e Jisung che si lasciava portare. Quando si fermarono, erano ormai a scuola. Minho si girò verso di lui, lasciando il suo braccio.

–Stai bene?– chiese. Non gli piaceva fare quelle domande, non gli piaceva per niente mostrare quella parte di sé. A nessuno. Però quel ragazzo stava davvero male, ne era sicuro. Vedendo che Jisung non rispondeva, fece per riprendere il suo braccio per portarlo all'infermeria, ma Jisung lo fermò.

–Io..– cominciò a dire. –ho solo bisogno di stare un attimo da solo.– concluse dopo un po'.

–Vuoi che vada?– chiese Minho, confuso. –Non è un problema.

rain | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora