Il cellulare di Jisung suonò forte nella sua tasca. Riaprì gli occhi, balzando indietro, poi alzandosi in piedi e rispondendo. Dal cellulare si sentì la voce dell'altra persona.
–SI PUÒ SAPERE DOVE CAZZO SEI FINITO?
–Aaa, torno subito, torno subito, non ti incazzare.– rispose Jisung, passandosi una mano tra i capelli.
Minho si morse il labbro, alzandosi in piedi di rimando.
Ma sul serio?
Dopo la breve conversazione, Jisung si girò nuovamente verso Minho. –Era mio fratello, ha detto che devo tornare a casa in due minuti o mi uccide.
–Due minuti?– chiese Minho, pensando alla distanza tra il posto in cui si trovavano e casa sua. Non ce l'avrebbero mai fatta a tornare in tempo, a meno che..
–A sto punto posso considerarmi morto.– disse l'altro sospirando.
–Han Jisung, non è ora di arrendersi!– disse Minho, afferrando forte la sua mano con la propria e iniziando a correre, trascinandolo dietro.
–AAAAA Hyuuung!
Guardava di fronte a sé, con un sorriso stampato in faccia e l'adrenalina nelle vene. Sentiva Jisung ridere al suo fianco. All'inizio non sembrava entusiasta dell'idea di correre, ma dopo un po' doveva averci preso gusto.
Quando arrivarono sotto il palazzo di Jisung, la testa di Minho si riempì nuovamente di domande, che vennero però spazzate via immediatamente da Jisung stesso.
–È meglio che salgo subito!– disse proprio il ragazzo, sorridendo a Minho e sventolando la mano destra, per salutarlo.
Minho ricambiò il sorriso, ma rimase lì, fermo nel buio della notte. Non era riuscito a fare nulla di tutto ciò che avrebbe voluto fare, e sentiva ancora quella stupida sensazione fastidiosa. Ma perché avrebbe dovuto pentirsene così tanto, si sarebbero comunque rivisti il giorno dopo, no?
Camminando indietro verso casa sua, si accorse di nuovo del freddo sulle sue braccia. Poi si ricordò del fatto che avesse dato la sua felpa a Jisung. Sorrise, scuotendo la testa e tornando nella sua camera. Si buttò nuovamente sul letto, e senza averne neppure l'intenzione, si addormentò immediatamente, senza energie.
Si risvegliò con il sole che gli colpiva il viso in pieno. Aprì un occhio, poi un altro, rotolando e sedendosi sul letto. Si passò le mani sul viso, pettinandosi all'indietro i capelli. Poi si alzò, camminando verso il tavolo, dove aveva lasciato il cellulare.
11:56
Quell'inizio di giornata passò molto lentamente. Dopo essersi fatto una doccia e aver mangiato qualcosa, si ritrovò bloccato in quella camera, davanti al suo pc.
Le ore passarono, mentre guardava anime. Ogni tanto si alzava, prendeva il cellulare, controllava se qualcuno gli avesse scritto. Ma nulla. Ormai era pomeriggio e ancora nessun messaggio, nessuna chiamata.
Sono troppo appiccicoso?
Rassegnatasi, scese le scale, andando a cercare qualcosa da mangiare e sedendosi poi in soggiorno, davanti alla tv, con un'altra ciotola di ramen istantaneo.
Non dovrei mangiare sta roba di nuovo, vero?
Alzò le spalle. Le notizie in tv si susseguivano una dopo l'altra, niente di interessante. Cambiò canale. Ancora nulla. Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto a guardare anime. Probabilmente. Quando finì la ciotola, si alzò, andando a buttarla via. Poi passò del tempo con i suoi gatti, era da tanto che non gli dava particolari attenzioni. Passò un bel po' di tempo lì, senza far particolarmente nulla. Poi decise di salire di nuovo in camera, dando un'occhiata di nuovo al cellulare.
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rain | minsung
FanfictionDal testo: Io davvero... Una goccia cadde sul naso di Minho. Alzò lo sguardo verso il cielo, ancora una volta coperto dalle nuvole. È proprio vero che mi piace la pioggia. Jisung imitò Minho, ritrovandosi delle gocce fredde sul viso. Però perché...