-2004-
Già dalla mattina il tempo non era uno dei migliori, ma al pomeriggio si era calmato il vento, proprio lo stesso vento che qualche ora fa andando a scuola, ti aveva fatto volare via i fogli lasciati con poca cura all'interno dello zaino lasciato aperto per la troppa fretta.
Studiare in quel momento non ti andava nemmeno, tantomeno matematica che ti faceva solamente innervosire dai continui calcoli che davano risultati sbagliati. Non era di certo difficile come materia, ma negli ultimi mesi eri stata piuttosto distratta e di conseguenza ti eri persa ogni tipo di spiegazione fatta in classe.Con l'indice e il medio iniziasti a giocherellare con la matita. Fissavi con esasperazione il foglio con mille cancellature di calcoli errati, sperando magari che la soluzione apparisse quasi magicamente.
Lasciasti cadere la matita sul foglio, appoggiandoti poi allo schienale della sedia, spostandola anche di qualche millimetro.
Uscire forse era la miglior soluzione per toglierti dalla testa tutti quei fallimenti avuti in quella materia.
Riprendesti la matita in mano, saltando direttamente ogni tipo di procedimento e scrivendo direttamente il risultato.
Ti alzasti poi dalla sedia, ti mettesti le scarpe e con gran fretta prendesti dalla spalliera del letto la borsa ad essa appesa, uscendo poi dalla tua camera. Percorresti il breve corridoio che collegava tutte le stanze del primo piano e che portava anche alle scale. Al piano di sotto si trovava tua madre, indaffarata ad andare avanti e indietro, rivoltando completamente l'intera stanza.«Sto uscendo.» avvisasti la donna andando poi all'ingresso.
«Hai studiato?» ti chiese spuntando con la testa dalla cucina.
«Sì.»
«Sicura?»
«Sì...»
«Allora va bene. Ritorna prima di cena!» concluse lei tornando a fare le faccende.Indossasti il cappotto, prendendo anche l'ombrello. Di certo ora il meteo era migliore, ma non essendo sicuro al cento per cento che il sole rimanesse tutta la sera, lo prendesti uscendo subito dopo.
Percorresti il vialetto di casa, dirigendoti poi nel solito posto dove andavi spesso per disegnare o anche solo staccarti dal mondo. Si trattava di un parco esageratamente grande, con al centro di esso un lago non molto grande. In quel posto non ci andava molta gente, se non qualche genitore con i figli che davano da mangiare alle anatre situate proprio in quel laghetto. Gli alberi di quel parco erano molto alti, ed essendo nel periodo autunnale, tutti i sentieri del luogo erano ricoperti di foglie gialle, arancioni, verdi e nere cadute dalle chiome di quelle piante. Anche la panchina in cui sedevi solitamente ne era piena, proprio perché era situata sotto un albero che aveva perso ormai tutte le foglie.
Con la mano iniziasti a pulire proprio il centro della panchina, poggiando poi le tue cose nel restante spazio.Osservasti quasi incantata quel paesaggio autunnale, proprio uno dei tuo preferiti assieme a quello invernale; quando scendeva la neve in quel parco non ci andava nessuno e potevi goderti il magnifico silenzio che regnava in quei momenti. Certo, ci poteva anche essere molto più freddo, ma di certo con quel posto innevato e il lago ghiacciato, non era di certo la tua prima priorità rispetto al foglio e alla matita.
Ed anche ora avevi nuovamente la matita in mano. Fortunatamente non per fare i compiti, ma per disegnare quella visuale del parco.
Disegnare era la tua via di fuga. Ti faceva rilassare. Smettere di pensare al negativo e tutto lo stress accumulato durante la giornata, soprattutto se un giorno lavorativo.Un tratto, poi un altro e un altro ancora. Alzasti gli occhi dal foglio, osservasti il paesaggio e poi abbassasti nuovamente lo sguardo. Disegnato un albero e poi una foglia che cadeva. Non ti rendevi nemmeno conto di ciò che poteva cambiare in una frazione di un secondo. Eri troppo concentrata.
Alzando però lo sguardo per osservare meglio i dettagli, ne notasti uno nuovo: una persona.
Davanti a sé teneva un giornale che andava a coprirgli gran parte della sua figura.
Sorridesti quasi divertita, tornando poi a disegnare, aggiungendo anche la nuova presenza nel tuo campo visivo.
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𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝𝐑𝐞𝐝 - [~Five X Reader~]
Fanfiction[IN REVISIONE] 'Andava tutto bene. Avevi una vita normale come molte persone, ma quell'incontro ti ha cambiato la vita. Salti nel tempo, minacce, morti e perdite... Ogni cosa è nelle tue mani e solo il tempo saprà darti delle risposte, positive o n...