•Capitolo 36 - Meno uno• [IN REVISIONE]

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'«Ne sei... ne sei sicura?» domandasti.
«Certo che sì! Non te lo avrei detto altrimenti!» esclamò con aria seccata lei.
Sospirasti, guardandoti attorno. «Dove siamo?»

Attorno a te non c'era niente ne nessuno, tranne la corvina con cui stavi parlando. Era come tutte le altre volte, ma questa era strana. Non ti ricordavi di aver perso conoscenza o altro, ma ti trovavi in uno dei luoghi in cui potevi incontrare Ruby.

«Vuoi sapere dove stiamo parlando, o dove si trova il tuo corpo?»
«Entrambi direi! Non mi hai mai detto niente di rilevante!»
«Tu sei nel cimitero, esattamente dove è sepolto tuo padre.»
«Quindi mi ci hai portato tu lì?!»
«In un certo senso.»
La guardasti con aria confusa. «'In un certo senso'? Che cosa vuol dire??»
Sospirò. «Non c'è bisogno che ti arrabbi.» lei si girò dalla parte opposta alla tua, portandosi una mano al mento pensierosa. «Non sei sola, vero?»
«No. Sono in compagnia.»
Si voltò di poco con aria preoccupata. «È vivo?»
Serrasti gli occhi sulla sua figura. A chi si stava riferendo se non a Cinque? «N-non... non ne ho idea...» mormorasti. «Ma sono sicura che lo sarà molto presto!» affermasti sicura.
Rù guardò altrove. «Sai, ormai credo che tu abbia capito che potere io abbia. E che tu lo hai copiato grazie al tuo di potere.»
«Suppongo di sì... ma cosa c'entra con Cinque?»
«N-...niente... fatto sta che non puoi salvarlo. Lui morirà e non potrai fare niente.»
«Ma di che stai parlando?!»
«Sto parlando che lui morirà presto. Non puoi fare niente a riguardo.»
«'Morirà preso'? Vuoi dire che è ancora vivo?»
Si voltò a braccia conserte. «Certo che è ancora vivo. Ma come ho detto, morirà. Non puoi fare niente per lui (t/n). Rassegnati.»
«Quindi dovrei vivere con il senso di colpa?»
«Credo che... sia meglio parlarne quando mi avrai aiutata.»
«Per aiutare anche lui, vero??»
«Vai da tuo padre e prendi quello che conserva tra le sue mani.» iniziasti a sentire la sua voce ovattata.

-Perché proprio quando deve dirmi cose importanti la sento male?!

«Non... toccare-» non riuscisti più a sentire una parola sua, tant'è che anche la sua immagine iniziò a sparire, andando a vedere solamente nero.'

Sbattesti varie volte le palpebre, riuscendo quasi subito ad acquisire le immagini attorno a te.

Eri ancora in piedi davanti al cimitero. Ancora non avevi fatto un passo e anche Vanya, un passo dietro a te era ancora immobile, aspettando un tuo movimento.
Ti voltasti verso Vanya, guardando quel che riuscivi a vedere dei suoi occhi. La luce era fin troppo poca e il cimitero era buio; metteva ansia.
Non riuscivi ad arrivare ad una spiegazione per quello che era appena successo. Avevi appena parlato con Ruby, ma questa volta non eri svenuta come ti capitava solitamente. Infatti era proprio questo che non ti tornava. Non sapevi se fossero passate ore, minuti o secondi... ma il tuo accompagnatore non sembrava essere in pensiero per te. Aspettava che tu dicessi o facessi qualcosa, quindi non distoglieva lo sguardo da te.

«Non guardarmi così.» ti voltasti subito dopo verso il buio davanti a voi. «Non sono pazza.»

Iniziasti ad addentrarti all'interno del buio. Avevi un poco di paura, ma d'altronde andare in un cimitero di notte non è mai una buona cosa. Non che dovesse accadere qualcosa, ma eri abbastanza in ansia con la possibilità di trovare ancora quelle persone, o peggio ancora, i loro cadaveri che non avevate sfiorato di una virgola.
Vanya ti seguì, stando più allerta di te. Forse aveva più terrore di te, ma di sicuro lei si sapeva difendere. Tu eri l'unica, per chissà quale motivo, a non riuscire mai ad attivare i tuoi poteri. Eppure eri come gli altri Hargreeves, solo che tu avevi come un blocco quando riguardava i tuoi poteri. Nessuno ti ha mai parlato di loro o insegnato ad usarli. Avevi capito da poco in che cosa trattava e di cosa eri capace, ma era ovvio che non si può andare avanti all'infinito. Ogni cosa ha un limite, ma tu non sapevi quale era il tuo.

«Siamo ancora qua.» commentò Vanya con un filo di voce.
Continuasti a camminare, avvicinandoti sempre di più alla lapide di tuo padre, convinta che in quel punto ci fossero ancora tutti i cadaveri di quegli uomini che hanno sparato a morte Cinque. «Ma che...» ti fermasti, facendo fermare anche Vanya accanto a te. Ogni traccia che potesse collegare quelle persone a voi erano sparite. C'era sangue per terra, ma non era il loro. La pala era ancora davanti alla lapide e senza pensarci la prendesti, impugnandola con entrambe le mani. «Anche se non ci sono più quelle persone, devo fare una cosa.»
«Vuoi... scavare?» ti domandò titubante.
Annuisti. «Devo prendere una cosa.»

"«Vai da tuo padre e prendi quello che conserva tra le sue mani.»"
"«Non... toccare-»"

Ti iniziasti a domandare proprio che cosa volesse dirti, iniziando a scavare. Toglievi terra, avvicinandoti pian piano alla bara.

«Coff coff!» ti fermasti un secondo, riprendendo subito dopo a scavare. «Coff coff coff!!»
«Che succede?» ti domandò con voce preoccupata.
«Non è nulla.» continuasti a scavare senza però preoccuparti della tosse improvvisa che non cessava.

-Come faccio a stare così tranquilla quando sto trafugando la tomba di mio padre...? - pensasti con un lieve senso di colpa.

-

La pala iniziò a tirar fuori sempre meno terra, facendo poco dopo rumore a contatto con qualcosa. Sia tu che Vanya usciste dalla buca che avevate fatto non appena Vanya ebbe trovato una seconda pala.
Ora che eri davanti alla bara ancora chiusa di tuo padre, ti tornò in mente proprio il ricordo del suo funerale, comprese tutte le emozioni provate da una bambina piccola. Non avevi coraggio a fare altro. Dopo tutto quello che avevi fatto, disturbando perfino un defunto, non ne avevi veramente il coraggio di aprire anche quel rettangolo fatto di legno, sapendo anche di trovarci un cadavere putrefatto all'interno. Per di più non un cadavere qualunque, ma quello di tuo padre.

«(T/n)? Stai bene?»
«Non... non so che fare...» mormorasti, sentendo anche le lacrime formarsi ai lati degli occhi. «Ho visto troppe persone morire oggi. Non voglio vedere nuovamente il suo corpo.»

-Ma devo... - pensasti.

«Allora posso farlo io...» disse titubante. «Ovviamente se è quello che bisogna fare.»
Guardasti Vanya, asciugandoti gli occhi e il volto bagnato. «Grazie, ma... credo che debba farlo io. Dopo tutti questi anni non ho ancora superato la sua morte e credo sia ora che lo faccia.»

Non riuscivi nemmeno tu a capire il perché di questo tuo cambio d'umore. Prima che Vanya si offrisse di farlo al tuo posto, eri terrorizzata all'idea di vedere nuovamente il corpo, ormai anche decomposto, di tuo padre. Ma ora avevi fiducia in te stessa e nelle parole di Ruby, vere o meno.
Con tutta la forza di volontà che avevi, anche se poca, ti inginocchiasti, allungando il braccio per aprire la bara. Sarà per l'improvvisa decisione o per la paura ancora imminente, ma senza che potessi decidere diversamente chiudesti gli occhi. Solo quando sentisti la voce confusa di Vanya che ti chiamava li apristi.

«Cosa?» guardasti nella sua direzione. Il suo sguardo era confuso, ma anche perplesso. Ma non guardava te, bensì più in basso. Seguisti il suo sguardo, andando anche tu a fissare lo stesso punto di Vanya, assumendo quasi il suo stesso sguardo, ma più terrorizzato. «Che...»
«(T/n)? Perché la bara è vuota?»






Autore: scusate per l'enorme ritardo!!🙏🏻🙏🏻

𝐁𝐥𝐨𝐨𝐝𝐑𝐞𝐝 - [~Five X Reader~]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora