1. incontri

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-Louis's pov-
La sveglia suonò e, se pur con malavoglia, dovetti alzarmi. Era una giornata no, una di quelle giornate in cui non ho voglia di far niente se non restare tutto il giorno a letto semplicemente senza pensare. Mi incamminai verso il bagno e ciò che vidi riflesso nello specchio non mi aiutò affatto: avevo un aspetto orribile; le occhiaie dovute alle notti insonni erano ancora più evidenti sulla pelle eccessivamente pallida e i capelli erano sparati in tutte le direzioni. Cercai di non pensarci e, dopo essermi vestito e sistemato meglio che potevo, scesi al piano di sotto per fare colazione con mia madre e le mie sorelle.

Quando le raggiunsi non mi stupii di vederle sedute al tavolo a chiaccherare, sempre raggianti e bellissime, sempre allegre; così dovetti sforzarmi di esserlo pure io.
"Ei tesoro buongiorno!"- disse mia madre baciandomi la nuca e stringendomi in un abbraccio-"dormito bene?"
"Al solito"- dissi, sforzandomi di sorridere.
"Eccitato per il primo giorno di scuola?"
"Me lo chiedi tutti gli anni, e tutti gli anni ti rispondo sempre la stessa cosa. Credevo che ormai avessi capito che non mi interessano queste cose"- dissi in un tono tra il divertito e il nervoso.
"Bah, come vuoi amore. Ora mangia che devi essere in forze per la scuola!"

Mangiai abbastanza in silenzio, nella speranza di non destare sospetti, e dopo una decina di minuti uscii di casa per andare a scuola.

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La campanella suonò e come sempre mi avviai all'interno dei corridoi per raggiungere la mia classe.

Mentre camminavo incontrai alcuni miei amici che salutai, però, frettolosamente con la scusa di essere in ritardo: ovviamente non era vero (io non sono mai in ritardo), semplicemente non avevo voglia di parlarci. Era da un po' che non avevo più voglia di parlare con nessuno...

Arrivai in classe, ma quando feci per sedermi a quello che ormai era il mio posto da anni trovai un altra persona già accomodata, così senza troppe smancerie gli dissi di alzarsi e lasciarmi il banco. La persona si girò a guardarmi un po' intimorita e potei vedere meglio di chi si trattasse. Era un ragazzo, doveva essere nuovo perché non lo avevo mai notato prima e fidatevi, uno così lo avrei notato sicuro; era davvero bellissimo: le gambe erano lunghe e slanciate, il corpo muscoloso al punto giusto, la mascella talmente definita che credetti potesse tagliare a toccarla. Le labbra erano rosee e carnose e quel viso stupendo era incorniciato da una cascata di riccioli color cioccolato che gli arrivavano alle spalle; ma la cosa che mi colpì più di tutte furono gli occhi: due pozzi verde smeraldo nei quali rimasi irrimediabilmente incatenato, desiderando che quel contatto non finisse mai.

-Harry's pov-

Mi girai per vedere chi mi avesse parlato e non appena alzai la testa mi ritrovai davanti al ragazzo più bello che avessi mai visto.

Non era tanto alto, ma non importava; il suo corpo non era molto visibile per colpa della grossa felpa che lo copriva ma riuscii a notare delle cadenze femminili sui fianchi e sul sedere che mi fecero impazzire, aveva la pelle abbastanza pallida, le labbra erano sottili e rosse e i capelli sparati un po' dovunque, ma su di lui riuscivano a stare bene comunque. La cosa che però mi stupì di più furono gli occhi: delle lunghissime ciglia nere contornavano le iridi color blu cristallino nelle quali mi persi, senza volerle lasciare più.

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Restammo non so quanto tempo fermi a guardarci, finché a un certo punto ruppi quel così bel contatto per fare ciò che mi era stato chiesto -"Scusa non sapevo fosse il tuo posto, adesso mi alzo mi dispiace"- dissi frettolosamente raccogliendo la mia roba.

"Oh no, non preoccuparti"- disse il ragazzo -"posso anche mettermi qui per questa volta, tranquillo"- annunciò sedendosi nel banco affianco al mio.
"Uhm ok, grazie"- dissi quasi sussurrando mentre mi risedevo.
"Sei nuovo?"- mi girai verso di lui con una faccia evidentemente perplessa, tanto che aggiunse -"Non ti ho mai visto, e uno come te non mi sarebbe certo passato inosservato".
Con un'espressione ancora più confusa e imbarazzata mi affrettai a rispondere -"Si, mi sono appena trasferito"- ; feci giusto in tempo a finire la frase che il professore della prima ora entrò in classe per iniziare la lezione.

"Comunque piacere, Louis"- disse il ragazzo, ormai non più misterioso.
"Harry"- dissi sorridendo.

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-Harry's pov-

Mentre tornavo a casa non riuscivo a fare altro se non pensare a Louis; a pranzo mi aveva costretto (non che non volessi, anzi) ad andare con lui e mi aveva presentato i suoi amici: sembravano molto simpatici ma sinceramente non erano il mio primo pensiero. Per tutta la pausa, e anche dopo, io e Louis non abbiamo fatto altro che parlare e avevo capito che, oltre a bellissimo, era anche un sacco simpatico, divertente, coinvolgente, perfetto insomma.

C'era solo una cosa in lui che avevo notato e che non mi convinceva: a volte si isolava completamente dalle conversazioni, perdeva il il filo del discorso o diventava improvvisamente cupo; come se gli attraversasse la mente un brutto ricordo. In oltre non aveva mangiato quasi niente di quello che ci era stato servito in mensa...

Non ci diedi però troppo peso perché, mentre giravo le chiavi ed entravo in casa, non vedevo già l'ora di uscire e rivederlo. E questo per il momento mi bastava.

-Louis's pov-

Aprii la porta di camera mia e mi mi fiondai sul letto. Nella mia testa c'era solo un pensiero, una parola che prosciugava tutti gli altri pensieri e che girava a ripetizione all'interno del mio cervello. "Harry, Harry, Harry, Harry..."

Quel ragazzo era a dir poco affascinante, lo avevo invitato a pranzo con me nella speranza di rimediare alla figura da stronzo che avevo fatto quella mattina e lui, sorprendentemente, aveva subito accettato. Lo avevo presentato anche a Liam e Zayn e mi sembrava che fossero abbastanza in sintonia (meglio, avrei avuto una scusa in più per vederlo più spesso).

Mi sentivo strano, non capivo cosa mi stesse succedendo, perché provavo quelle emozioni verso un ragazzo letteralmente appena conosciuto. Non mi era mai successo prima.

Era risaputo che fossi gay, lo avevo capito a 15 anni e per me (come per la mia famiglia e i miei amici) non era mai stato un problema. Ma mi era successo troppe volte di rimanere fregato per questa cosa. Non sapevo bene cosa provavo per Harry ma non mi era mai successo, con NESSUNO, di provare sentimenti così verso qualcuno appena incontrato.

Mi alzai dal letto e solo allora ci feci caso. Oggi non ero stato triste.

Non ero stato felice, per quello ci sarebbe voluto ancora parecchio tempo, ma non ero stato triste. Non avevo sempre pensato a tutti i miei problemi, e i sorrisi che avevo fatto erano finalmente veri. Per la prima volta dopo anni avevo visto un abbaglio di luce nella mia vita, una speranza, anche se piccola, ed ero abbastanza sicuro che il fatto che questi avvenimenti coincidessero con l'arrivo di Harry non fosse un caso. Me lo sentivo, Harry mi avrebbe salvato.

Angolo autrice

Ciao ragazziii, questo è il primo capitolo della storia. Fatemi sapere se vi piace nei commenti.

Ci tengo a dire che io mi rispecchio molto nel personaggio di Louis e che quindi sono emotivamente legata a questa storia attraverso la quale vorrei dare un messaggio.

Questa è la mia prima storia quindi siate clementi ahah, e datemi eventuali consigli! 

All the love xx



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