17. di nuovo a casa

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-Harry's pov-

Mentre camminavo lungo il vialetto di casa mia un solo pensiero affollava la mia mente: Lou; sapevo che aveva detto di non preoccuparsi, che stava bene, e io gli credevo, ma una parte di me non riusciva ad essere del tutto serena. Le prime notti da lui non facevo altro che pensare a cosa stesse facendo quando ero arrivato, una parte di me si chiedeva fin dove si sarebbe potuto spingere se non fossi intervenuto; quell'immagine mi aveva tormentato e ancora adesso ritornava a fare capolino nella mia mente, spargendo un senso di inquietudine e angoscia lungo tutto il corpo.
Nonostante tutto, Lou non era al centro dei miei pensieri solo per la paura: certamente era stata una settimana difficile, colma di tristezza e angoscia, ma era anche stata una settimana vissuta; in quei sei giorni mi sono sentito vicino a lui come non mai e non mi era dispiaciuto affatto, anzi. Il fatto che si fosse completamente aperto con me ci aveva unito ancora di più, ci aveva legato indissolubilmente, e poi non c'erano stati solo momenti tristi; avevo passato una settimana solo col mio ragazzo, avevamo si pianto, ma anche riso, scherzato, fatto l'amore. Ci eravamo coccolati l'uno nelle braccia dell'altro, donandoci tutto l'amore possibile nella maniera più pura.
Sentii le mie guance riscaldarsi quando pensai a come sarebbe stato vivere con lui, passare ogni settimana come quella... mi sentii così sciocco, ma nonostante quello non riuscii a togliermi quel pensiero dalla testa, e stavo ancora fantasticando su una possibile convivenza col mio ragazzo quando suonai il campanello della porta di casa.

Qualche istante dopo sentii la maniglia girare e vidi mia madre sbucare leggermente da dietro la porta, che non esitò a spalancare una volta riconosciutomi.
"Harry tesoro sei tornato!"- non feci in tempo a risponderle che mi ritrovai stretto in un potente abbraccio, che non potei far altro che ricambiare con altrettanta foga.
"Si mamma sono a casa"- dissi facendomi più piccolo possibile per farmi avvolgere di più.
"Mi sei mancato tanto lo sai?"
"Anche tu mi sei mancata mamma"- esordii teneramente.
Ci chiudemmo la porta alle spalle e mentre entravamo in salotto sentii mia madre gridare:
"Gemma, Robin è tornato Harry! Venite a salutarlo!"
"Calma mamma, sono stato via sei giorni non un mese"- dissi ridacchiando.
"Ei sei arrivato finalmente!"- alzai lo sguardo e vidi mia sorella scendere le scale per venirmi a salutare
"Come stai? Com'è andata col tuo grande amore?"- esordì in tono non poco sarcastico dopo avermi dato un veloce bacio sulla guancia:
"Anche tu mi sei mancata Gemma tranquilla, e per tua informazione bene; molto bene"- ribattei con lo stesso tono, cosa che fece ridere tutti quanti:
"Eiei che succede qua, che mi sono perso?"
"Ciao papà"- andai ad abbracciare mio padre non appena questo entrò nella stanza.
"Ciao tesoro, è andato tutto bene da Louis?"
"Sisi tutto a posto. A proposito, che ne direste di pranzare tutti insieme domenica? Sono tornate Jay e le sorelle di Lou e mi sembrava carino... che ne pensate?"
"A me va più che bene, ho proprio voglia di sentire da Jhoannah com'era in montagna."- disse mia madre, ottenendo un cenno di approvazione da mio padre, che giratosi verso mia sorella attendeva anche una sua opinione.
"Ovvio che per me va bene, sapete che adoro quelle ragazze, io e Lottie siamo praticamente migliori amiche ormai. Mi chiedo solo com tu Harry abbia già voglia di rivedere Louis... nel senso va bene tutto ma siete stati insieme sei giorni interi e non vedi già l'ora di rivederlo!"- il tono di mia sorella era un misto tra l'incredulo e il dubbioso: Stavo per ribattere quando mia madre lo fece al mio posto:
"Ahhh, l'amour!"- facendomi arrossire parecchio e scatenando una risata generale.
"Bene adesso io però andrei a farmi una doccia se non vi dispiace"- affermai ironicamente offeso.
"Ok tesoro, ti chiamo poi quando è pronta la cena"
Così salii al piano di sopra e mi chiusi in bagno.

Mentre l'acqua calda scorreva sul mio corpo, la stanchezza iniziava a farsi sentire: tra confessioni e atti d'amore ogni giorno si era rivelato impegnativo assai, e non me ne ero reso conto fino a quel momento, quando sotto la doccia rischiai di addormentarmi. Lasciai che tutto lo stress e l'angoscia fossero spazzate via dal getto d'acqua per poi infilarmi l'accappatoio e uscire dal bagno.

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"Harry, è pronta la cena scendi!"- sentii mia madre chiamarmi dal piano di sotto per farmi andare a mangiare:
"Eccomi arrivo!"- chiusi il pc e scesi le scale per poi entrare i cucina, dove mi sedetti al solito posto pronto a degustare una delle prelibatezze che erano state cucinate.

Durante il pasto chiaccherammo come sempre, parlando del più e del meno, fino a quando mia madre non iniziò a parlare:
"Harry... tesoro, posso sapere cos'è successo in questi ultimi giorni?"- la guardai con uno sguardo confuso -"Quando mi hai chiamato avevi detto che saresti rimasto con Louis per un imprevisto, e il giorno dopo a causa di un emergenza mi hai avvertito che saresti rimasto lì tutta la settimana... Non me la sono presa, ormai sei grande e mauro, ma volevo capire cosa fosse successo se è possibile; anche perché non sono sicura che sua madre lo sappia, e se fossi al suo posto mi farebbe piacere essere a conoscenza delle cose. Devo preoccuparmi? A Louis è successo qualcosa di grave?"- sentii la preoccupazione pulsare nella sua voce. 
Non mi sarei aspettato una domanda del genere, così finii di masticare il boccone che avevo in bocca e, con gli sguardi ansiosi della mia famiglia, cercai di spiegare la situazione nel modo più discreto possibile.

"Allora, intanto Lou adesso sta bene, non dovete preoccuparvi, e sua mamma è al corrente di tutta quanta la situazione. Non voglio scendere nei dettagli perché non mi sembra giusto nei confronti suoi e della sua famiglia, ma per riassumere in questi giorni lui si è confidato con me riguardo al suo passato. Non erano cose leggere; sia lui che la sua famiglia hanno subito un grosso trauma e lui se ne era fatto carico personalmente, aveva bisogno di far uscire tutto. Il mio ragazzo aveva bisogno di me e non potevo lasciarlo da solo, non dopo aver visto le situazioni in cui era ridotto. Adesso sta meglio: la sua famiglia sta bene e lui sta migliorando, lo sto aiutando io  e domani abbiamo un appuntamento dalla psicologa che credo possa essere un po' più utile di quanto non sia io. Vi chiedo per favore di non farne parola con nessuno; non menzionate quest'argomento con loro perché adesso lo hanno superato e sono sicuro non vogliono riviverlo. Io in prima persona, nel caso dovessi notare o venire a conoscenza di problemi attuali, non esiterei ad aiutarli, ma adesso sono convinto sia meglio fare finta di niente. Per quanto riguarda Louis, io e sua madre lo aiuteremo, quindi forse capiterà magari altre volte di dovermi fermare da loro... nel caso spero capiate. Ecco, questo è quanto." 

Rimasi diversi secondi a guardare negli occhi visibilmente sconvolti dei miei familiari, finché mia mare non disse:
"Ok va bene. Mi fido di te, di quello che hai detto, e cercherò di fare finta di niente, anche non sono convinta sia la scelta corretta. Per quanto riguarda Louis, mi dispiace tanto, spero riusciate a risolvere tutto tesoro."- nel giro i pochi istanti ci ritrovammo tutti quanti abbracciati in silenzio: un silenzio che bastava a diffondere la comprensione che tutti provavamo.

Dopo che fu tornato tutto normale e che i miei genitori si misero a guardare un film insieme a mia sorella, la stanchezza che prima vagava lievemente su di me adesso si faceva prepotentemente sentire. Così, esausto, diedi la buonanotte alla mia famiglia, mi infilai il pigiama e mi infilai sotto le coperte.

Nonostante la stanchezza non mi permettesse nemmeno di tenere le palpebre sollevate, nella mia testa frullavano ancora mille pensieri: belli, brutti; alcuni inquietanti, altri senza un apparente senso logico. Cercai di focalizzarmi esclusivamente su uno, e così iniziai ad addormentarmi, con in mente il ritratto della mia ragione di vita, con il viso del mio ragazzo stampato nel cervello con inchiostro indelebile, sempre presente per aiutarmi.

Angolo Autrice

Hi lovess; un capitolo interamente sotto il punto di vista di Harry, non ce ne sono stati molti, soprattutto ultimamente, ma come già detto io mi immedesimo in Lou quindi la maggior parte della storia è e sarà vista secondo i suo occhi.

In ogni caso spero il capitolo vi sia piaciuto, è un po' cortino ma dovremo accontentarci.

Votate e commentate per farmi sapere se la storia vi piace!

All the love xx

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