15. giorno 6

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-Louis's pov-

Nel pomeriggio la casa sarebbe stata di nuovo popolata dalla mia non poco numerosa famiglia, così decidemmo di passare la mattinata a... beh, fare cose in certi posti che non avremo potuto fare con l'allegra famigliola presente ecco.

Eravamo sdraiati sul divano, schiacciati l'uno contro l'altro per non cadere, ma non ci importava; i nostri corpi accaldati si facevano pressione a vicenda e in quella posizione mi sentivo ancora più vicino a lui, soprattutto dopo quello che avevamo fatto. La sua testa era rintanata nell'incavo del mio collo e i suoi morbidi ricci mi facevano il solletico; rimanemmo abbracciati per non so quanto tempo, pelle contro pelle, i cuori sincronizzati in una danza armonica. 
"Lou..."
"Si Harry?"- i nostri occhi si incontrarono e ancora una volta mi persi nella sua iride smeraldo che si intrufolava silenziosa nella mia anima.
"So che per te è stato molto difficile raccontarmi tutto, e che ci sei riuscito solo perché sono io; so che ti ho detto che ci sarei sempre stato, e lo farò, lo prometto; però..."
"Però cosa??"- ogni muscolo del mio corpo era teso a mille e il mio respiro iniziava a diventare irregolare: non poteva lasciarmi, non ora che mi ero esposto e confidato, non dopo tutto quello che avevamo passato. Sapevo che avrei dovuto aspettarmelo però mi faceva troppa paura, la verità era che non riuscivo proprio ad accettare quell'idea.
"Lou calmati"- mi strinse più forte a sé e iniziò ad accarezzarmi dolcemente; tra le sue braccia, completamente in balia del suo corpo, mi concessi di rilassarmi almeno un po' -"ci sono e ci sarò sempre ok? Solo... pensavo che magari ti sarebbe d'aiuto vedere uno specialista, voglio dire, una persona che possa aiutarti davvero. So che potrà sembrarti assurdo, idiota o quello che vuoi; che credi che io possa rimediare a tutto, ma la verità è che io posso provarci, posso volerlo e lo voglio, ma credo che uno psicologo, una persona che fa questo di lavoro, possa essere molto più utile. So benissimo che confidarti con me è stato difficile per te e probabilmente non vorrai farlo; probabilmente non vorrai nemmeno parlarmi dopo questo, ma credimi: io lo dico per il tuo bene; tutto quello che faccio è per il tuo bene, anche se non sembra. Ovviamente non voglio obbligati, assolutamente non voglio, però credo che-"
"Va bene"- interruppi il discorso di Harry.
"Come?"
"Ho detto che va bene. Hai ragione, come sempre; è una cosa che avrei dovuto fare da tanto tempo ma non ne ho mai avuto il coraggio, la forza. Ma adesso che non sono solo, adesso che sono felice, è arrivato il momento di cancellare definitivamente i fantasmi del passato per poter vivere al meglio il mio presente e il mio futuro. Il nostro futuro, insieme"
Ci sorridemmo: occhi negli occhi, fronte contro fronte, cuore contro cuore.

_____________

Stavamo lavando i piatti, ridendo e scherzando, quando la maniglia della porta d'ingresso girò e da essa entrarono in casa mia madre e le mie sorelle; non persi tempo e mi catapultai da loro.
Stetti per dieci minuti buoni ad abbracciarle: mi erano mancate davvero tanto: normalmente non mi rendevo conto di quanto bisogno avessi di averle vicino ma adesso, dopo una settimana separati, capii quanto le necessitassi; erano la mia famiglia, mi avevano sempre supportato e c'erano state per me nel momento più difficile.

Ci avviammo tutti insieme in cucina dove trovammo Harry intento ad impostare la lavastoviglie per poi avviarla e girarsi verso di noi.
Non passò molto tempo prima che si ritrovasse stretto dalle potenti braccia di mia mamma e sommerso da baci dalle mie sorelle; alzai gli occhi al cielo ma in fondo che potevo farci? Tutta la mia famiglia adorava Harry, lo aveva fatto sin da subito, e in effetti come potevo biasimarle.

Dopo quasi un ora passata a chiaccherare tra noi incitai Harry a tornarsene a casa, in fondo negli ultimi sei giorni era stato perennemente a casa mia, non che mi dispiacesse, ma credevo che anche a lui mancasse la sua famiglia e viceversa.
Così, qualche minuto dopo, mi ritrovai sul pianerottolo a salutare il mio ragazzo.
"Allora io vado, chiamami se hai bisogno, per qualsiasi cosa e in qualunque momento chiaro?"
"Si Harry tranquillo, andrà tutto bene; e poi ci vedremmo domani: abbiamo un appuntamento, te ne eri già scordato?"- dissi sorridendo. Alla fine lo avevamo fatto: avevamo chiamato e prenotato una prima seduta dalla psicologa più vicina a casa mia e domani avevamo l'incontro.
"Sei sicuro che non vuoi che rimanga? Per dirlo a tua madre intendo"
"Si Haz tranquillo, glielo dirò io: capirà. Non sono sicuro se ne sarà felice ma sono certo che capirà."
"Ok allora vado; ma solo se mi garanti-"- lo zittii prendendogli il volto tra le mani e facendo scontrare le nostre bocce in un violento bacio; le nostre lingue si rincorrevano e le nostre labbra fremevano al contatto. Lo lasciai andare solo quando non ebbi più fiato e lui fu nelle mie stesse condizioni.
"Andrà tutto bene. Ora torna a casa"- gli dissi con tono dolce e in cambio ottenni un sorriso a trentadue denti da parte sua.

Rientrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle: nel frattempo si era fatta quasi ora di cena e mia madre era già intenta a cucinare qualche prelibatezza post-vacanza; decisi che avrei dovuto diglielo subito, prima facevo meglio era.
Così mi trovai a camminare verso la cucina per poi fermarmi esattamente di fronte a lei, facendole alzare il capo.

"Ei amore tutto ok? Harry è andato via?"- disse schioccandomi un bacio sulla guancia per poi tornare a cucinare.
"Si mamma Harry è andato e devo parlarti di una cosa. Importante"- il suo sguardo si fece subito serio e smise di fare ciò che stava facendo per prendermi le mani e guardarmi con un velo di preoccupazione negli occhi.
"Non è niente di spaventoso, non preoccuparti"- a quelle parole la vidi sciogliersi un pochino: capii subito da chi io avessi preso.
"Ok dai allora, dimmi tutto"- presi un bel respiro e mi feci coraggio.
"Beh ecco vedi, in questi giorni in cui voi non c'eravate Harry è stato qui e abbiamo parlato, cioè io ho parlato; gli ho raccontato tutto, tutto quello che mi è successo, tutto quello che abbiamo passato. Mi ha aiutato, davvero tanto, ma ha pensato, abbiamo pensato, che forse potrebbe essermi utile un ulteriore supporto; magari da parte di qualcuno specializzato..."
"Amore scusa ma non capisco"
"Abbiamo preso un appuntamento dalla psicologa. Ho preso un appuntamento dalla psicologa. Ti prego non arrabbiarti, pagherò tutto io se vuoi, solo credo potrebbe essermi utile e-"
"Ei ei Lou amore calmo, è tutto ok, sono felice. Voglio dire, non è il sogno di ogni madre vedere il proprio figlio dallo psicologo ma io non sono "ogni madre" e tu non sei "un figlio". Non sono arrabbiata, come potrei, e non dovrai pagarti niente perché lo farò io; avrei dovuto farlo da tanto tempo, sarebbe dovuto venirmi in mente, anzi mi meraviglio come dopo tutto quello che è successo tu sia riuscito ad andare avanti da solo. Perché la verità è che sei stato da solo, io ero troppo impegnata a cercare di colmare il vuoto che tuo padre aveva lasciato per concentrarmi su di te; avrei dovuto essere più presente e mi dispiace tanto di non averlo fatto, ma ricorda che in fondo sono sempre la tua mamma. Sono un sacco fiera di te, di come sei riuscito a gestire la situazione e di chi sei diventato, sono così orgogliosa amore, e sono ancora più felice per Harry. Sono entusiasta al fatto che tu abbia finalmente trovato qualcuno da avere al tuo fianco, qualcuno che ti meriti e ti rispetti. Oh Louis ti voglio così bene"
Ci stringemmo in un abbraccio che sembrò non finire mai; un abbraccio colmo di emozioni, di sentimenti, di amore.
"Ti voglio bene mamma"
"Anche io, tanto, non dimenticarlo mai"

Angolo autrice

Ei loves, so che il capitolo è un po' cortino e mi scuso, ma spero possa comunque piacervi.
Ci stiamo avvicinando alla conclusione ormai e sinceramente stento un po' a crederci persino io ahah.

Spero davvero la storia vi stia piacendo e niente, al prossimo aggiornamento!

All the love xx


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