-Posso restare almeno a fare il raccattapalle oggi?
Domanda il libero al suo allenatore nella strada verso la palestra.
-Certo, puoi anche dare indicazioni a Fugishiro su come migliorarsi se vuoi, ma niente dimostrazioni pratiche.
-Va bene...
-Hey, so che vuoi giocare, ma prima fai questi eco e prima tornerai in campo, va bene?
Gli dice Ukai dandogli una pacca sulla spalla.
-Vorrei poter giocare ora... posso dirlo io a mio padre?
-D'accordo, ma parlagliene subito. Non potrai mettere piede in palestra per allenarti senza avermi portato dei risultati buoni.
Finito l'allenamento, Yuu si cambia e si dirige verso casa. A maggio fa già luce alle otto di sera. Vorrebbe correre, vorrebbe sfogare tutta la dua rabbia, ma se Ukai venisse a saperlo lo ucciderebbe. Più che altro deve pemsare come dire al padre del cardiologo. Ci mancava solo un soffio al cuore alla miriade di problemi e disturbi che ha. Diabete, ADHD, distimia, depersonalizzazione, pressione bassa, ora anche questo?
-Yuu!
È la voce di Roxy che lo chiama. Si gira alle sue spalle e la vede correre per raggiungerlo.
-Cammini troppo veloce anche per un libero
-Non posso correre...
Risponde lui con tono amareggiato.
-Hey, hai passato molto di peggio, vedrai che alla fine risulterà che non è nulla di cui preoccuparsi.
-Hai ragione...
Si rimettono in cammino verso casa di Roxy e nel mentre chiacchierano del più e del meno. Yuu non cambia tono. Sembra quasi che sia morto dentro dopo quella notizia. Arrivano davanti casa della ragazza e lei tira fuori le chiavi di casa.
-Grazie per avermi accompagnata fino a casa.
-Figurati...
-Domani pomeriggio ti va di studiare insieme?
-Me lo ha già chiesto Himiko, scusa sarà per un altra volta...
-Va bene
Roxy guarda il suo amico, poi si avvicina dandogli un bacio sulla guancia e successivamente lo abbraccia.
-Mamma diceva che i soffi al cuore non sono mai molto gravi e che nella maggior parte dei casi scompaiono con il tempo. Andrà tutto bene.
-Grazie.
Dice lui abbracciandola a sua volta.
-Qualsiasi cosa. Ora va a casa e parlane con tuo padre, se ti serve posso darti il numero del mio cardiologo, te lo mando dopo, okay?
-Va bene, grazie.
Dopo un po arriva a casa. Durante il percorso ha pensato a come dire del nuovo problema a suo padre. Apre la porta di casa e subito Totoro va ad accoglierlo.
-Papà, ci sei? Devo parlarti di una co-
Suo padre arriva all'ingresso accompagnando una donna: lei non sembra troppo vecchia, ma non è nemmeno giovanissima. Ha i capelli scuri e a caschetto, con la riga di lato e degli occhi verdissimi più un viso dolce e curato.
-Oh, Mika, lui è mio figlio grande Yuu. Yuu, lei è Mika.
-Piacere di conoscerti, Yuu- lui fa cemno con il capo -Fubuki io ora devo andare perché si sta facendo tardi, ci sentiamo via telefono?
-Certamente, tanto hai il mio numero.
-Va bene, allora buonanotte.
-Anche a te.
La donna esce di casa e Yuu guarda suo padre confuso.
-Chi era-
-Una persona che ho conosciuto a lavoro, tranquillo. Dovevamo discutere su alcuni calcoli fatti per una casa in città.
-Capisco...
-Tutto bene? Sei giù di tono, è successo qualcosa?
Yuu prende la cartella rossa e sale in camera sua senza rispondere alla domanda.
-Non mi rispondi?
-Dopo...
Passano una decina di minuti e Yuu ritorna in soggiorno, vestito per la notte e con l'asciugamano sui capelli umidi e profumati. Fubuki lo sta aspettando seduto sul divano. Yuu si siede lì accanto a lui. Fubuki spegne il cellulare e lo poggia sul tavolino.
-Papà è pronta la cena?
Domanda Rarisa dalle scale
-Sì, papà però vuole cinque minuti per parlare con tuo fratello
-Va bene.
Fubuki guarda il figlio e gli toglie l'asciugamano dal capo. Yuu lo guarda a sua volta.
-A me va bene tutto, Yuu, ma quando ti faccio una domanda voglio subito una risposta, soprattutto se so tratta di come stai. Per oggi passi, ma guai a te se ti ricapita di mancarmi di risoetto in questo modo. Dai, dimmi cosa succede.
Il libero si riorganizza le idee nella testa e dopo cinque minuti risponde.
-Sono andato - anzi sono stato portato - in infermeria dopo uno svenimento. Ukai era preoccupato e mi ha fatto controllare dall'infermiera. Ha detto che non è sicura, ma che potrebbe essere che nel mio cuore ci sia un soffio. Non posso giocare fino a quando farò l'ecocardiogramma e l'ecocolordopler. Roxy mi ha passato il numero del suo cardiologo così posso fare subito questi esami.
Fubuki fa un respiro profondo.
-Capisco. Passami il numero e domani mattina chiamo per fissarti l'appuntamento per questi due esami.
-Te l'ho già mandato. Scusa per prima, ero un po... spaesato...
-Non dico che Mika ora sia la mia socia, ma la vedrai più spesso. Dai andiamo a mangiare, immagino tu sia stanco e abbia anche fame.
-Non hai tutti i torti.
Fubuki sorride e poi si affaccia sulle scale
-Rarisa, scendi pure, qui abbiamo finito.
-Arrivo!
Dice scendendo di corsa le scale per finire in braccio al padre, il quale la prende e le da un bacino sul naso.
Fubuki ha sempre voluto avere una figlia. Adora Yuu, è il suo ragazzo, suo figlio, ma quando ha visto Rarisa per la prima volta ha pensato a quanto gli sarebbe piaciuto aver avuto una bambina oltre a un bambino. Quando poi ha scoperto che anche Rarisa era sua figlia si è sentito quasi sollevato. Non importa quanto sia malata, la sua bambina è bellissima, la sua bambina è speciale. È quella piccola margheritina bianca nel bel mezzo di un rossissimo campo di rose. Tutto ciò che Fubuki voleva dalla vita era avere una famiglia con Urara, poi però è accaduto quel che è accaduto e i due hanno scelto di prendere due strade separate. I loro figli sono l'unico collegamento tra le due strade parallele che percorrono i due genitori. Yuu e Rarisa sono coloro che ancora tengono unita la famiglia Nishinoya, e forse gli unici a credere che i loro genitori, prima o poi, potrebbero ritornare insieme.
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Ultimo e primo bacio
FanfictionDedica i tuoi passi a chi ti ha sorretto quando ancora avevi bisogno di un appoggio per poter camminare -Anonimo