Il dottore esce dalla stanza e dietro di lui passa il letto a rotelle con il povero Yuu sdraiato sopra, privo di sensi, e portato in un'altra stanza lì vicino. I genitori del ragazzo si avvicinano al medico, mentre i ragazzi rimangono immobili con la piccola Rarisa che osserva con lo sguardo il letto che viene spostato.
Si sente in colpa, tremendamente in colpa.-Come sta?
-Gli abbiamo dato un po di morfina per il dolore. Mi ha detto che gli è caduto addosso un mobile, corretto?
-Si, la persona che lo ha trovato ha detto così, ma non sappiamo come sia stato possibile-
-In realtà noi avremo un idea di come possa essere successo questo, serve solo che Yuu ci confermi quello che è successo.
-A proposito, il ragazzo non ha ossa rotte, e questo è un miracolo, però mi duole comicarvi che il ragazzo ha una commozione cerebrale: non è grave, ma ha assolutamente bisogno di riposarsi e recuperare.
Urara è sul punto di piangere. Che cosa sarebbe successo se non avesse mai portato Kaito a casa? Che cosa sarebbe successo se non gli avesse permesso di continuare a stare da lui? È colpa sua. Non sarebbe successo niente a suo figlio se lei avesse imparato a imporsi su Kaito. È colpa sua se Yuu è lì, se loro sono qui, con tutti gli amici del figlio. Un tocco la distoglie dai suoi pensieri: alza lo sguardo e vede Fubuki che la guarda e quasi sembra negarle tutto quello che ha pensato fino a quel momento.
-Posso chiederle se possiamo parlare con Yuu, o comunque se possiamo vederlo?
-È in una situazione in cui non sopporta eccessive quantità di luce e suoni perché lo stordiscono. Potrebbe anche essere che ha delle amnesie e quindi potrebbe non riconoscervi. Quanti siete a voler entrare?
Fubuki si gria verso i ragazzi che, insieme alla bambina, stanno guardando la scena dai posti a sedere.
-Noi due e gli altri ragazzi seduti lì con la bambina.
Rarisa guarda suo padre discutere con il medico e poi girarsi verso di lei e i ragazzi. Si trova in braccio a Hisashi. Ha passato l'ultima ora a chiacchierare con Hiroshi e a chiedergli cosa lo ha spinto a scegliere Hisashi e perché, come lo ha conosciuto e se per caso fosse lì perché anche lui, come il suo moroso, conoscesse suo fratello. Lui ha risposto che lo conosceva e che è stato proprio grazie a Yuu che lui e Hisashi hanno capito che tra di loro c'era più di una semplice amicizia. Alla fine a parlare del fratello, alla bambina ritorna in mente il fatto che, ora come ora, non sappia come sta. È colpa sua: doveva restare ad aiutarlo e non fuggire al combini. Sarebbe dovuta restare ad aiutarlo ad affrontare Kaito, magari sarebbero riusciti a mandarlo via o a chiamare la polizia.
-Signorina
La voce di Roxy la richiama
-Si?
-Non starai mica pensando a perché tuo fratello è qui e se è colpa tua mi auguro. Una bimba così bella e simpatica non dovrebbe pensare alle cose brutte, ma a qualcosa di molto più carino, come gli orsacchiotti.
I ragazzi restano in silenzio e osservano la loro amica.
-Se non ti conoscessi direi che sei ubriaca.
Dice Ryu facendo ridere la piccolina e tutta la combriccola di amici.
-Ragazzi, venite pure, abbiamo trovato un compromesso per poter vedere Yuu tutti quanti: entriamo a gruppetti di tre così non siamo troppi e non creiamo troppa confusione.
-Papà, posso entrare con Hisashi e Hiroshi?
Chiede la bambina al padre.
-Va bene, Roxy ti va di entrare con noi due?
-O-okay
Fubuki, Urara e Roxy, accompagnati dal medico, vengono accompagnati nella stanza dove si trova il ragazzo. Appena entrano si rendono conto di quanto fuori in corridoio vi sia una luce maggiore rispetto a lì dentro. Al centro della stanza c'è il letto, dove Yuu sta accovacciato da un lato con flebo, saturimetro e rilevatore di battito cardiaco tutti funziona. La testa, adagiata sul cuscino, è avvolta da un giro di bende.
-Yuu
Lo chiama Fubuki cercando di catturare l'attenzione del ragazzo, ma fallendo.
-Siamo mamma e papà con Roxy, Yuu; non ti ricordi di noi?
Il ragazzo si decide a girarsi e guardare i suoi visitatori con quei due meravigliosi occhi castani, ora spenti, tristi e pieni di vuoto. Quello sguardo così cupo rende ancora più nitide le sue occhiaie. Il padre si avvicina al figlio e gli accarezza i capelli fino a incontrare la benda bianca.
-Ciao mamma, ciao Roxy, che ci fate qui?
-Mi sembra abbastanza ovvio che siamo qui per te come lo sono gli altri fuori in sala d'attesa, però tu ricordi il perché?
Yuu riguarda un altra volta sua madre e la sua amica per poi coprirsi gli occhi con una mano, aggiungendo un verso di confusione.
-Non ho voglia di ricordare: ho mal di testa.
Roxy si avvicina e lo abbraccia.
-A me va bene che tu non voglia ricordare ora ma dimmi che non ti sei dimenticato di me e dei ragazzi e che ci vuoi ancora bene, anche se non abbiamo agito da amici.
Con la poca forza che gli resta, il ragazzo ricambia il gesto affettuoso.
-Siete dei pezzi di merda a volte ma è ovvio che vi voglio ancora bene dopotutto.
-Ti va di vedere anche gli altri, Yuu? Ci sono fuori i ragazzi con Rarisa.
-Si grazie, potete chiamarli voi?
-Certo.
Escono dalla stanza e Fubuki fa cenno a Sashi di entrare.
Hisashi è ancora stupito dalla domanda che la bambina ha fatto al padre e, dopo aver fissato il vuoto per minuti interminabili, si gira verso Hiroshi, anch'egli con la sorpresa dipinta sul volto.-Entra pure, io vengo dopo a salutare; troppe persone potrebbero dargli fastidio quindi resto qui e magari entro dopo a salutarlo.
Dice Hiroshi facendo l'occhiolino e un sorriso alla piccola Rarisa, ancora in braccio a Hisashi. I ragazzi entrano e nel mentre il moro estrae il cellulare dalla tasca e apre la chat dei messaggi con Asahi. Non usa molto il cellulare, ma digita abbastanza veloce, soprattutto quando si tratta di cose importanti come questa.
"Yuu è sveglio e gli altri sono già entrati a vedere come sta: appena arrivi cerca di non fare il cretino perché non mi sembra proprio il caso."
Non usa mai il punto finale in quei pochi messaggi che manda e se lo usa vuol dire che la situazione è abbastanza seria.
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Ultimo e primo bacio
FanficDedica i tuoi passi a chi ti ha sorretto quando ancora avevi bisogno di un appoggio per poter camminare -Anonimo