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-Inspira... e poi espira... Inspira... e poi espira... così, bravo

Il cardiologo da le indicazioni a Yuu e il ragazzo, sdraiato sul lettino dell'ambulatorio, esegue tutto alla lettera. Sente il rumore che gli descriveva l'infermiera a scuola. Un fastidiosissimo suono continuo, un fischio. Non riesce a vedere il monitor, ma ha idea di quel che il medico veda. È come fare le ecografie che faceva la mamma quando era incinta di Rarisa. Lo hanno fatto spogliare e gli hanno spalmato quello strano gel trasparente, poi gli hanno poggiato "l'affare per vedere il cuore" sul petto. Il dottore è in silenzio, è in silenzio da troppo tempo e Yuu è preoccupato: cosa significa questo silenzio? Sta andando bene? Ci sono problemi? Che cosa vuol dire quel silenzio?

-Posso chiederle come sta andando?

-Tutto apposto per quel che vedo per ora, non preoccuparti...

-È che il silenzio mi fa preoccupare

-Lo capisco, è che sono concentrato a vedere se ci sono anomalie, ma per ora è tutto apposto, non preoccuparti.

-Va bene, mi scusi per il disturbo

-Figurati, qui abbiamo quasi finito.

Nel mentre, dall'altra parte della città, qualcun'altro se la sta passando leggermente meglio, ma soltanto leggermente: Hiroshi ha passato l'esame di fine anno in modo divino agli occhi dei suoi ormai ex insegnanti, e ha deciso di iscriversi al corso di Sociologia dell'università Tohoku di Sendai, giusto per non scappare da Hisashi e potergli stare vicino. Oggi hanno deciso di incontrarsi per passare un po di tempo insieme e, magari, scambiarsi qualche coccola o qualche bacio.
Sashi ama Hiroshi, lo ama alla follia: è carismatico, dolce, sa quando scherzare e quando essere serio e poi sa come far impazzire il suo Hisashi, e poi agli occhi del suo ragazzo è meraviglioso; c'è solo un piccolo, minuscolo dettaglio che Hisashi odia in Hiroshi: il ritardo. Si sono dati appuntamento all'entrata dell'altare di Osaki Hachimangu alle 16.30, il quale non dista tanto dall'università, una ventina di minuti a piedi e una decina di minuti prendendo il bus. Il biondo è seduto su una panchina ai piedi della collina sul quale si trova l'altare. È arrivato lì a e venticinque. Mai lo avesse fatto.

-Dovevo dirgli di venire alle sedici e non alle sedici e trenta... la prossima volta me lo ricorderò.

Dice per poi accendere il cellulare e ed essere catturato dalle applicazione in esso contenute. Whatsapp, Spotify, Tiwitter, le gira tutte giusto per non annoiarsi. Hisashi è incantato e continua a scorrere la home del suo profilo di Instagram. Una volta ha trovato un video in cui degli scienziati spiegavano grazie a un esperimento con dei topolini da laboratorio il perché i social creino così tanta dipendenza, ma si è dimenticato di salvarlo. Si ricorda solo che c'entrava il fatto di aggiornare ogni volta la home per avere nuovi contenuti da guardare e da leggere. Mare, montagna, foto di videogiochi nuovi per la console, anche qualche foto di qquei coglioni dei suoi migliori amici e do Roxanne. Poi nero, ma un nero strano, un nero diverso dal solito nero degli svenimenti, o di quello che vede quando dorme. È un nero che gli piace e non gli piace allo stesso tempo. Un nero migliore degli altri, ma che avrebbe preferito conoscere non in questo momento.

-Mi nomini tre cose o animali o persone che ama e la vista le sarà ridata.

Hisashi sorride.

-Hiroshi, Kasugano e quel coglione del mio ragazzo.

Il biondo riapre gli occhi e si ritrova davanti la testa capovolta di Hiroshi. I suoi capelli neri gli cascano dalla fronte più del solito e il viso gli sta diventando rosso.

-Come Spider-Man e Mary-Jane?

-Sì, però sbrigati perché il sangue alla testa non mi fa senitre proprio bene.

Sashi non ci pensa due volte e lo bacia dolcemente, come solo lui sa fare.
A Hiroshi piacciono le citazioni dei film: Avatar, The Maze Runner, Parasite, tutti i film più famosi e conisciuti lui li ha visti al cinema e poi li ha comprati in DVD. Gli Uccelli, Psycho, Shining, ha quasi tutti i capolavori cinematografici, gli mancano solo It e qualche altro film di Quentin Tarantino alla lista dei suoi preferiti. Non sembra uno studente di Sociologia, sembra più un ragazzo che si è iscritto al corso di Cinema ma che non è stato accettato. Adora usare le citazioni dei suoi film preferiti, soprattutto quando si trova con Hisashi: quando è con lui non ha freni perché sente che può esprimersi liberamente senza vergognarsi. Lo ha tenuto per mano sin dal primo giorno che sono usciti insieme e al primo bacio non ha esitato a darglielo in pubblico davanti al parco intero. È vero, Hisashi è timido e lui lo sa, ma perché vergognarsi di baciare in pubblico una persona del tuo stesso sesso? Che cosa c'è di male in tutto ciò? I filosofi greci di secoli fa non si ponevano problemi nell'avere relazioni omossessuali, però il mondo sembea aver dimenticato questo periodo: ormai tutto quello che una persona fa è sbagliato se diverso da ciò che fa la massa.

I due passeggiano per la città: fanno un giro per il centro, un salto a vedere il corso d'acqua che scorre nella città e fanno anche una sosta al bar per prendere qualcosa. A fine giornata ritornano al luogo dove si sono incontrati e si siedono sulla loro panchina.

-Grazie per la serata.

Dice Hisashi prendendo la mano a Hiroshi. Lui guarda il gesto fatto dal ragazzo e gli sorride, poi gli prende il mento e avvicina il viso di Hisashi al suo. Cazzo quanto è bravo a baciare. Sa farlo da dio e poi Sashi è sempre preso alla sprovvista. Questo è quello che gli oaice di Hiroshi: il fatto che sia imprevedibile, che non sai mai cosa sta architettando in quella sua mente. Sashi interrompe il bacio e poggia la sua fronde contro quella di Hiroshi, guardandolo negli occhi. Non hanno niente di speciale, sono dei semplici occhi castani, quasi neri, eppure anche quegli occhi lo mandano su di giri. È perfetto, Hiroshi è perfetto per Sashi.

-Ti sei incantato di nuovo.

Gli dice Hiroshi sempre con quel suo sguardo magnetico.

-Sei tu che mi fai questo effetto: mi incanto a pensare quanto tu sia perfetto per me

Hiroshi lo guarda e ridacchia

-Mieloso

-Anche io ti amo.

Dice per poi baciarlo di nuovo, ma questa volta è Hiroshi a staccarsi dal bacio.

-Tutto apposto, Ro?

-Sì sì, ma volevo proporti una cosa

-Dimmi

Hiroshi si avvicina all'orecchio di Sashi e gli sussurra una cosa.

-Ti va di non essere in grado di camminare per un paio di giorni?

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora