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In camera, i due fratelli hanno imparato a fingere di dormire per farsi lasciare in pace. Rarisa poi non è  particolarmente stanca, non tanto quanto Yuu, ma nemmeno lui è tanto stanco nonostante gli allenamenti.

-Yuu

Chiama Rarisa. Yuu risponde con un mugghio.

-Sei arrabbiato con me? Per la storia della chemio.

Sono entrambi sdraiati sul letto, nessuno guarda in faccia nessuno tra i due.

-Tu non c'entri niente in tutto questo.

-Beh in realtà c'entro perché sarei io quella che deve fare la chemio.

-Non c'entri nel senso che... è stata una cosa tra me e papà, niente di che.

-Io e mamma vi abbiamo sentito e anche il dottore vi ha sentito. Non avete fatto pace?

-Non ancora... sinceramente mi dispiace non aver ancora chiarito...

Si gira verso il muro, dando le spalle al letto di Rarisa. Gli piace parlare con lei, ma dopo essersi ricordato della discussione avuta con suo padre e le sue scuse ancora non date ha preferito finire la conversazione in anticipo. Dovrebbe veramente chiedere scusa a suo padre per il suo comportamento infantile. Ci ha pensato un po e ha capito che è lui quello ad avere paura della chemioterapia: è spaventato all'idea di perdere un altra persona importante, ma facendo così sta impedendo a Rarisa di provare un altra delle possibilità che potrebbero aiutarla a tornare in una situazione migliore e a stabilizzarsi. Ha capito il suo sbaglio e vorrebbe veramente chiedere scusa a suo padre per il suo comportamento, ma come gli parla? A casa ultimamente non c'è mai, e arriva molto tardi a casa; poi che parole deve usare per scusarsi? Basterà un "mi dispiace per quello che ho detto" o vorrà qualcosa di più complesso e che gli esprima il suo dispiacere al massimo livello? Nel mentre che una parte del suo cervello pensa alle parole giuste da usare, un altra parte comanda alle palpebre di calare sugli occhi del ragazzo e di smettere di preoccuparsi per poter lasciarsi andare al sonno. Gli serve recuperare le ore di sonno perse - anche se è impossibile recuperarle realmente le ore di sonno andate perdute.

Rarisa sa che suo fratello sta dormendo perché ha smesso di rispondere alle domande da lei poste. Non è sorpresa sia stanco, non è sorpresa sia stressato e preoccupato. Il problema per Rarisa è solo uno: come gli dice che lei vuole fare la chemio?

Qualche ora prima...

L'ospedale non cambia mai, ma questo lo avevamo già intuito. La sala delle trasfusioni non è poi neanche chissà quale cosa o diversa dalle altre sale.

-Quindi piccolina?

-Non lo so signor Overlay, a Yuu non piace la chemio, l'ho sentito urlare ieri con papà...

Rarisa è attaccata alla flebo per la teasfusione di sangue e Zarc le è accanto per tenerle compagnia.

-Vedi, lui agisce così per paura. Tu quanta paura hai di morire?

-Tantissima.

-E quanta voglia hai di migliorare e riprendere con i farmaci normali?

-Tantissimissima.

Zarc le sorride e Rarisa risponde a sua volta con un enorme sorriso a - quasi - trentadue denti candidi e brillanti.

-Ora ti svelo un segreto-che-in-realtà-non-è-un-segreto: tu sei minorenne e non puoi decidere cosa poter e non poter fare della tua salute, quindi sono i tuoi genitori a decidere che cosa è giusto perché tu possa tornare a stare bene.

-Mamma e papà litigano ogni volta che devono decidere qualcosa, anche per la più stupida, e a me onestamente questo non piace. Yuu è abituato, io no. Come faranno a decidere se devo o no fare la chemioterapia?

-Tu hai paura della chemioterapia, Rarisa?

La bambina guarda il professore con aria confusa.

-Io so che la chemioterapia fa cadere tutti i capelli e che si rischia anche di avere problemi di tipo congiti-

-Cognitivo?

-Sì quello! Cosa vuol dire cognitivo?

-Problemi al cervello, per fartela semplice, e forse è proprio questo quello che tuo fratello teme di più per te.

-Ora capisco... perché mi ha chiesto se ho paura della chemioterapia?

-Perché la decisione definitva la puoi dare tu, Rarisa: tu puoi dire ai tuoi genitori cosa scegliere per il tuo bene, perché sei tu quella che sta male e che sa quanto veramente vuoi guarire.

-Non lo so...

-Vuoi guarire?

-Sì

-Quindi vorrai anche far la chemioterapia a questo punto, vero?

-Ecco- Io... sì, voglio farla, ma io non conto, tutto quello che dico non ha un peso in questo momento perché non sono io a decidere per me ora... non ho nemmeno dieci anni...

-Potresti avere anche una sola occasione, ma sono sicuro che saresti  un esplosione di positività anche nei momenti più duri sella tua terapia. Io ho fiducia in te, mia piccola Rarisa, e lo stesso vale per i tuoi genitori e per Yuu. Fai di tutto questo il tuo motivo per cui provarci e andare avanti.

Dice scompigliandole i capelli e mettendosi in posa da pinky promise

-Prometti che parlarei ai tuoi genitori di quello

È stato proprio bravo con le parole Zarc quel pomeriggio in sala trasfusione. Rarisa sta continuando a pensarci anche ora e il fatto che avesse iniziato a parlare con suo fratello prima che si addormentasse voleva signifivare che la bambina volesse sentire anche l'opinione di suo fratello, e magari avrebbe anche detto più in là della sua decisione. Potresti avere una sola occasione, ma so che puoi fare un esplosione. Lei vuole guarire assolutamente. Si alza dal letto e prende con se Yaku, l'orsetto. Apre silenziosamente la porta e la richiude allo stesso modo. È decisa ormai a fare quello che vuole fare. Percorrendo il corridoio incappa nello specchio appeso alla parete: roflette i suoi capelli, i suoi meravigliosi capelli a caschetto corvini tendenti al castano. Li guarda e li tocca. Quei capelli tanto amati da tutti i suoi amici, raccolti nel codino con il fiocchetto viola. Questa sarà una delle ultime volte che potrà toccarsi i capelli. Il suo codino caratteristico non ci sarà più. Questo è il prezzo da pagare per guarire. Scende le scale e va in soggiorno dove si trovano i due fratelli Nishinoya.

-Pensavo stessi dormendo, Rar-

-Io voglio fare la chemio! Non importa se perderò i capelli o se fa paura, io voglio fare la chemio e stare bene!

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora