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L'ospedale non cambia mai: sempre colorato e pieno delle urla dei bambini del reparto pediatrico, questo è quello che pensa Fubuki, il quale è in sala d'attesa.

Appena ha finito l'allenamento, Yuu è corso a prendere il pullman per andare in ospedale e per un millesimo di secondo rischiava di perderlo. Ha appuntamento con i suoi genitori davanti all'entrata del reparto alle 19 in punto. Ogni tanto ci ripensa: ripensa a quando la sua famiglia non era spaccata in due, a quando viveva insieme ai suoi genitori a Tomiya e a quel meraviglioso Natale passato insieme a casa di suo padre, un Natale indimenticabile e unico, un Natale in cui non ci sono state urla, non ci sono stati pianti o desideri infranti. È stato un Natale particolare, il suo preferito. Ogni tanto ci pensa, pensa a quanto sarebbe felice se i suoi genitori tornassero a vivere insieme, se ritrovassero nei loro cuori l'affetto che l'uno aveva per l'altro, quel sentimento che li ha convinti a voler avere una famiglia, a voler avere un figlio insieme. Per il prossimo Natale questo sarebbe il desiderio di Yuu, ma nel profondo sa che l'amore non si comanda. Odia dirlo, odia pensarlo, ma è la verità e a volte questa fa male, molto molto male.

Il viaggio in bus per l'ospedale Nishitaga di Sendai dura circa venti minuti.
Yuu infila la mano nella tasca della felpa e tira fuori da essa un piccolo ciondolo in legno di un orsacchiotto. Sii come l'orsa che rischia la morte per proteggere i suoi cuccioli, che li ama fino all'ultimo e che non è mai egoista. È andato all'altare Yakumo con suo nonno durante il fine settimana scorso e lì suo nonno gli ha donato quel ciondolo dicendogli che l'orso è simbolo dell'amore. Dice che lo hanno detto gli dei a suo padre e il padre di suo padre prima di lui. L'orso dell'amore. A Yuu sembra più una cazzata che una cosa seria. L'orso non è una animale che porta amore, per quanto sia disposto a difendere i suoi cuccioli. L'unica cosa che ricorda delle lezioni di storia alle elementari è che l'orso era uno degli animali che più dava problemi agli antenati, quindi come può un animale così crudele essere simbolo di un sentimento forte e meraviglioso come l'amore?

"Prossima fermata Ospedale Nishitaga"

Annuncia la voce metallica dell'autobus, risvegliando Yuu dai suoi pensieri. Rimette in tasca il ciondolo e prenota la fermata. L'orso dell'amore. Sì, è proprio una stronzata. Scende dal bus e si dirige verso l'entrata della grande struttura, la quale è sempre grigia e triste ma che cambia totalemente aspetto quando si arriva alle porte del reparto pediatrico, colorato e pieno di gioia.

-Prego accomodatevi, signori Nishinoya, non vi prenderò troppo tempo, anche perché capisco che per voi è tardi.

Dice il primario del reparto alla famiglia.

-Allora, oggi vi ho convocati perché vi debo parlare della situazione generale della piccola paziente. C'è stato un miglioramento notevole durante il periodo di marzo-aprile, ma gli ultimi prelievi non sono andati bene.

Yuu non ha mai aperto bocca durante i colloqui con il primario, ha sempre lasciato parlare i suoi genitori quando si trattava di queste cose. Fino a quel momento stava pensando a dove bucarsi per poter sapere a quanto ammonta il suo livello di glicemia, ma appena sentite le parole pronunciate dal medico, ha alzato il capo, incredulo.

-C'è stato un aumento considerevole di eritrociti nel sangue e abbiamo provato ad aumentare la dose di farmaci, se vi ricordate.

Fubuki annuisce in segno di approvazione mentre Urara guarda preoccupata il medico.

-Non vi è stato alcun tipo di miglioramento, e l'ultima prova che possiamo fare è la chemioterapia-

-No.

Fubuki e Urara si girano verso il figlio, il quale ha aperto bocca per la prima volta durante un colloquio così.

-Accetto tutto, ma non questo.

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora