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-Quindi è questo il perché ieri mi hanno contattato alle otto di sera dall'ospedale?

-Sì, mi dispiace di non averglielo anticipato quando le ho chiesto di poter parlare oggi.

-Fammi indovinare la tua posizione in merito a tutto ciò: non vuoi che tua sorella inizi la chemioterapia.

-Esattamente. È una questione personale. Ieri ho discusso con mio padre per questo e stavo per litigare anche con mia sorella. A me non piace la chemioterapia.

-Non credo che se tu andassi in giro a chiedere a delle persone randomiche "a lei la chemioterapia piace?" loro ti risponderebbero che la adorano, soprattutto persone che hanno avuto a che fare con cancri.

-Suo fratello l'ha fatta?

-Come tutti, però mi ricordo che faceva paura perché lui faceva il CVC.

Appena pronuncia la parola un brivido percorre la schiena all'insegnante che si irrigidisce per un istante. Yuu se ne accorge e si rimette composto.

-Posso chiederle che cosa è il CVC?

-È un acronimo: catetere venoso centrale. Ti mettono un tubicino nel torace e di lì passa il farmaco. Mi faceva girare la testa ogni volta che lo vedevo.

Zarc prende un bel respiro e chiude gli occhi.

-Scusami devo riprendermi un attimo perché me lo sono ricordato. È come se avessi un immagine stampata nella mente.

Yuu si alza dal divanetto e riempe d'acqua un bicchiere di plastica, poi lo consegna al professore.

-Non credevo le facesse questo effetto, mi scusi.

-Non è colpa tua, non ti preoccupare. Credo sia anche perché in questi giorni sto dormendo veramente poco.

-Prof dovrebbe prendersi del tempo per se.

-E chi ti aiuta?

Anche quello è vero. Yuu resta in silenzio, consapevole che la sua risposta non sarebbe una risposta vera.

-Non riesco a dirle che ci proverei da solo... non ora almeno...

-Hey, tua sorellina è forte e riuscirà a riprendersi del tutto da questo. Sono sicuro che lo sa anche tua nonna.

-Mia nonna non credo neanche sappia che ha avuto altre tre nipoti oltre me... sono stato l'unico dei nuovi a conoscerla...

-Solo tra ragazze?

-Mia sorellina e le mie cuginette. Hanno fatto dodici anni adesso a marzo. Sono due gemelle.

Zarc sorride e gli da una pacca sulla spalla.

-E con loro in che rapporto sei?

-Con una in particolare uso il linguaggio dei segni perché è sorda, ma vado d'accordo con tutte.

-E non ti senti solo? Intendo l'unico ragazzo tra tutte le ragazze.

-L'unico Nishinoya che potrebbe portare avanti il mio cognome.

-Non stressarti Yuu, non ha senso pensare così. Ero nella tua stessa situazione è morto mio fratello e i miei genitori mi stressavano con questa storia di un erede maschio. Alla fine ho avuto una bambina, lo sai benissimo.

-Prof

-Dimmi

-Marzo sarà un suicidio quest'anno, vero?

Zarc non risponde, si limita a prendere un profondo respiro e poi butta fuori l'aria.

-Sì, non dico più incubo del tuo primo anno, ma quasi.

Avete presente i ricordi dormienti che si trivano negli angoli più remoti della vostra testa, quelli che ti vengono in mente così dal nulla, senza motivo, e magari non sono nemmeno correlati all'argomento di cui si sta parlando in quel momento. Si accende un meccanismo nella mente di Zarc. Yuu ha bisogno di aiuto all'esame finale, ma deve anche imparare a cavarsela da solo. Gliene parla adesso o no del PDP? Cosa fare? Da dove partire, da dive incominciare?

-Prof, si sente bene?

Questa volta è Yuu che riporta Zarc alla realtà. Quanto sarà rimasto così a pensare?

-Vuole qualcosa? Ho una merendina nella cartella se vuole.

-No, Yuu, grazie mi sono semplicemente incantato a pensare.

-Professore, se non si sente bene vado a chiedere qualcosa a signor Azumi-

-Non disturbare signor Azumi, mi sento bene credo sia stanchezza. Credo che mi prenderò un paio di giorni per riposare durante la Golden week, tanto inizia la prossima settimana...

Il ragazzo apre la cartella e tira fuori il suo misuratore di glicemia. Lo accende e si avvicina all'insegnante.

-Posso controllarle la glicemia con il glucometro? Magari ha un calo di zuccheri e non se ne rende conto.

Zarc accetta e si fa pungere il dito dal ragazzo il quale poi controlla sul display. 52 mg/dl. Non è un buon risultato: la glicemia di una persona normale deve trovarsi tra i 60 e i 110 mg/dl.

-La vuole la merendina? È al cioccolato.

Zarc ridacchia e fa un cenno con la testa.

-Sei proprio testardo per certe cose, Yuu. Non preoccuparti, è una cosa da niente, mi prendo un caffè-

-Eccome se mi preoccupo! Poi una cosa che ho imparato è che il caffè non aiuta mai con la glicemia. Adesso la provo anche io per vedere come e quanta insulina prendere dopo.

Yuu prende dalla borsa la merendina per darla al professore e poi ripete il procedimento fstto con il professore.

-Ottimo, dice che ho 126 preciso preciso.

-Perché quanto hai solitamente?

-Intorno ai 130 o ai 135. Sta succedendo qualcosa al mio corpo? Magari ho iniziato a produrre insulina senza accorgermene?

Zarc ride nel mentre che apre la merendina.

-Saresti un caso più unico che raro nella storia della diabetologia.

-Ragazzo di diciassette anni guarito dal diabete di tipo 1. Siamo seri: neanche un miracolo riuscirebbe a farmi smettere di assumere insulina...

-Una cosa che ho imparato e che a volte i miracoli si verificano.

-Per favore, non inizi anche lei: mi è bastato mio nonno l'altro giorno al tempio. Ha detto che mi porterà il settimo giorno di ogni mente. Poi si è messo parlare di cose mistiche, non parlano così nemmeno i personaggi dei film quando stanno per morire. Sii come mamma orsa...

-Che cosa ti ha detto?

-Una cosa stupida sugli orsi e sul non essere egoisti. Cazzate-

-Il linguaggio, Yuu.

-Scusi, però era per rendere il concetto di quel che penso. Mi ha anche dato un ciondolo, ma credo che lo regalerò a mia sorella.

-Yuu, perché non vai al tempio di Sendai e chiedi agli dei se possono aiutare tua sorella? So che non ci credi, ma visto che dovrai andarci ogni mese perché non ci provi?

-Semplicemente perché non credo agli dei.

-Nemmeno io ci credo, però lo sto insegnando a mia figlia anche se sono contrario. A volte quando tutto sembra che ci vada contro, provare ad affidarsi a qualcuno o qualcosa che potrebbe trovarsi nel cielo o nella natura aiuta. Se non vuoi chiederlo agli dei prova a chiederlo a tua nonna: mi hai sempre detto che ti avrebbe aiutato e che sarebbe stata con te, magari in qualche modo riesce a sentirti...

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora