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La paranoia non è mai un bene: ti distrugge la vita. Sentirsi costantemente oggetto di sguardi e non sapere cosa pensa la gente, oppure sentirsi osservati da qualche punto non specificato, girarsi e non trovare nessuno. Yuu si sente così da un paio di giorni a questa parte, la notte in particolar modo. Ha cercato di restare scettico il più possibile e ha fatto ricerche: quello che ha ottenuto è una probabile paralisi del sonno, ma i sintomi non corrispondono.

-Yuu?

-Eh?

-Mi hai sentito? Ti ho chiesto se possiamo uscire venerdì a pranzo con i ragazzi.

Alza lo sguardo dal libro di testo e so ritrova davanti il viso preoccupato di Roxy.

-Pranzo?

-Andiamo a prendere qualcosa al Corvo e ci sediamo a mangiare qualcosa al parco lì vicino.

La guarda come se avesse davanti un estraneo che gli ha appena chiesto di seguirlo nel vicolo buio.

-... no... devo andare a Tomiya venerdì

-Facciamo in fretta, non preoccuparti... puoi almeno accompagnarmi in un posto stasera?

"Yuu che ne dici se stasera iniziamo a vedere insieme inglese?"

-... no- non posso ho già promesso a... a una mia compagna di aiutarla in inglese

-Allora dimmi per il prossimo mese sei libero o devo prenotarmi per settembre direttamente?

Domanda Roxy con tono seccato

-Scusa non ho capito

-Non sono nata ieri, so che la tua "compagna di classe" è Himiko, ma ti sto semplicemente chiedendo se puoi accompagnarmi in un posto.

-Non posso Rox, non è colpa mi-

-Ti crederei anche, ma non riesco a farlo dato che ogni volta che ti chiediamo di uscire io e i ragazzi ci dai sempre picche. Anche l'altro giorno sei arrivato in cortile con venti minuti di ritardo e ci siamo rimasto un po male. Io ci sono rimasta male. So quanto tu sia premuroso, ma da una parte si sentiamo un po così ecco... messi in un angolo e dimenticati.

-Io non mi dimentico di voi

-A me è sembrato il contrario. Yuu sei sempre con lei, ormai è un miracolo se riesci ad arrivare puntuale agli appuntamenti con noi e non c'è stata una volta che siamo riusciti a conoscere Himiko.

-Ho provato a convincerla ma non mi ha voluto dare ascolto. È selettiva.

-Bella persona. Evita di perdere tempo con le persone che ti fanno stare male. Non credo che se tu finissi in ospedale lei verrebbe a trovarti, non fanno così gli amici.

-Sai che ti dico? Che gli amici veri le cose te le dicono in faccia quando accadono e non stanno in silenzio fingendo che tutto vada bene. Andatevene tutti e cinque a fare in culo perché credevo di avere dei buoni amici! Vacci da sola in quel posto dove vuoi che ti accompagni. Preferisco stare con Himiko!

Dice alzandosi dal tavolo della biblioteca rumorosamente, attirando l'attenzione di tutti.
Lei lo guarda andarsene via. Venerdì è l'anniversario della morte di Helena e Roxy ci teneva ad andare in cimitero con Yuu, perché sa quanto lui ci tenesse a sua madre. Ha un deja-vu del primo anno in cui non gli aveva detto subito della situazione del bacio con Asahi. Oh già, la situazione di Asahi. Come glielo spiega adesso?

-Yuu fermati. Un ultima cosa-

Dice lei riconrrendolo e prendendo per il braccio.

-Ti ho detto di andare a fanculo

-È importante: riguarda Asahi-

-Che cazzo vuoi da Asahi adesso?! Dirmi che lo hai visto con un altro a Tokyo?!

-Sì, in un bar con un altro, ma non ho visto baci, non so cosa sia successo!

Yuu la guarda con gli occhi spalancati. Possibile che sia...

Il fine settimana a Tomiya sta diventando noioso: non è più divertente nemmeno rubare le borse al combini senza Yaku, inoltre questa settimana non ci sarà Kosuke e quindi Yuu è totalmente solo. Non vuole neanche scrivere ai ragazzi, ma non li ha bloccati su nessun social. Poi ci si è messa pure Himiko a trattenerlo a Sendai. Urara non è neanche a casa perché ha una riunione a lavoro e il nonno è fuori con amici. Fubuki li accompagna a casa e Yuu ha di nuovo quella strana sensazione di paranoia. È come se si sentissie osservato dalla casa stessa.

-Rari, stammi vicina

La bambina lo guarda e prende la sua borsa, avvinghiandosi alla maglia del fratello. Yuu apre la porta e si guarda intorno: niente e nessuno nel disimpegno e nel corridoio e sembra che sia lo stesso in soggiorno.

-Ma tu guarda i due Nishinoya inseparabili.

A sentire quella voce si gela il sangue nelle vene e nele arterie ai due fratelli.No. È un sogno: non possono aver sentito davvero quello che hanno sentito. E invece no: non se la sono sognati quella voce. Un ombra si muove sul parquet davanti alla stanza del te in tatami e dalla soglia compare Kaito.

-Rarisa, piccolina, con te ho un conto in sospeso ormai da qualche mese tesoro mio.

Sta per avvicinarsi alla bambina, ma Yuu prende il vaso posto all'ingresso e lo spacca in testa all'uomo

-Scappa! Corri più lontano che puoi e mettiti in salvo! Non pensare a me: se so che sei al sicuro starò bene!

Urla alla sorella, la quale da un ultimo sguardo al fratello e corre via, ancora con la borsa sulle spalle.

Lo scontro tra i due è simile a un combattimento tra un lupo assetato di sangue e un orso disposto a tutto per difendere la sua famiglia.
Kaito si ritrova Yuu addosso, con le sue mani avvinghiate al collo. Sa benissimo di cosa è capace di fare un essere umano quando ha quello sguardo. Yuu, ora come ora, potrebbe avere la forza di strappargli i bulbi oculari con la forza di una sola mano.
Ormai è passato troppo tempo per sapere dove si sia cacciata la bambina. Potrebbe mollare tutto e andare a cercarla, oppure liberarsi di quella fastidiosa mosca di Yuu una volta per tutte.
Il ragazzo si trova davanti a una vecchia credenza del soggiorno. Era una credenza in legno che risale all'adolescenza di Tobio ed è rimasta lì immobile per tutto questo tempo. Si ricorda che il vecchio gli aveva raccontato quanto fosse delicato quel legno di mogano di cui è costituita la credenza. Talmente tanto delicato che se cadesse e toccasse terra si disintegrerebbe a contatto con il pavimento. E se al posto del pavimento-

-Vattene da questa casa! Non ti ho mai voluto dare la colpa della separazione dei miei, però adesso ho cambiato idea. Lascia immediatamente questa casa e non osare toccare mia sorella!

Gli urla Yuu. Kaito guarda oltre il viso di Yuu e ricontrolla dietro di lui il grande pezzo di legno.

-Mandami una cartolina dal coma vegetativo.

Kaito posa le mani sui polsi di Yuu, il quale si becca un calcio e viene scaraventato contro quella dannata credenza. In un primo momento sembra che non sia accaduto nulla, poi il ragazzo si volta e vede come il grande pezzo d'arredamento gli sta venendo contro. La paura è talmente tanta da immobilizzarlo. Riesce soltando a girarsi e vedere il sorriso compiaciuto di Kaito nel vederlo così ridotto prima di sentire un enorme peso sulla sua schiena e un enorme dolore in tutto il corpo e poi tutto nero e nient'altro.

Minami resta immobile e vede la credenza cadere addosso al suo figliastro. Spunta la mano del ragazzo e va controllarla. Non è possibile che sia sveglio, deve aver almeno perso i sensi. La mano non si muove.

-Buonanotte, Yuu.

A un certo punto sente dei colpi contro il portone di ingresso. Kaito si spaventa e scappa usando la porta sul retro.

Saki, la mamma di Morisuke, sfonda la porta. Urla e chiede chi si trova in casa. Si precipita in salotto e trova il mobile a terra. Solo dopo si rende conto della mano che spunta.

-Urara?! Urara sei tu?

Inizia a spostare la credenza e capisce che non si tratta della sua amica, ma del figlio.

-Yuu! Apri gli occhi!

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora