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La stazione ferroviaria di Sendai è sempre un mezzo casino: gente che va e gente che viene da ogni parte del Giappone. Troppa gente, sembra un carnaio. È aprile, e stanno per ricominciare le scuole e le università. Asahi è riuscito a passare gli esami di fine liceo ed è stato accettato all'università di Tokyo. Si è iscritto al corso di Design. Daichi e Suga sono anche loro a Tokyo, ma hanno scelto tutti e tre indirizzi diversi.
Il treno per Tokyo parte presto, ma questo non ha scoraggiato Yuu dall'alzarsi per accompagnare il suo ragazzo alla stazione.

"Il treno 2374 diretto a Tokyo si trova sul binario 14"

La voce elettronica annuncia.

-Dai, muoviti, altrimenti perderai il treno per andare in capitale!

Urla Yuu mentre cavalca la valigia di Asahi. Gli piace particolarmente quella valigia perché è con le rotelle, e questo gli permette di potersi lanciare verso il binario 14 alla velocità della luce.

-Guardami, Asahi, sono vome Schumacher!

-Yuu, stai attento o ti farai male, diamine! Poi guarda che Schumacher è finito in coma-

Il gigante lo guarda: nonostante si stiano per separare per un intero mese, Yuu è contento e calvalca allegramente la sua valigia colorata. Magari avrà pianto per tutta la notte al pensiero che non si potranno vedere per un mese. Non gli va di rimproverarlo e di dirgli di fare il serio. Asahi non ha intenzione di partire con un immagine di Yuu troppo seria e triste, ma vuole avere con sé un immagine allegra e spensierata del suo ragazzo, perché è così che Yuu è veramente: un piccolo e dolce ragazzino che vuole essere felice e vuole stare bene per davvero.
Arrivati al binario, Asahi sale, ma prima di cercare il suo posto a sedere, si gira verso Yuu. È un po più amareggiato rispetto a prima, e sembra quasi sia diventato indifferente. Fa così solo perché vuole dimostrare di essere forte e che non piangerà, ma tutti sappiamo che non è così.

-Allora arrivederci

Dice Yuu dando le spalle ad Asahi.

-Tutto qui? Io dovevo dirti una cosa prima di andare a sedermi al mio posto.

Yuu guarda il binario parallelo a quello del treno di Asahi, e dopo decide di girarsi verso il suo amato. È qui che cade nel tranello, perché l'ex asso del Karasuno prende il mento del suo ragazzo e lo avvicina al suo, facendo incontrare le sue labbra calde con quelle leggermente screpolate di Yuu. È un bacio caldo e bello, proprio come i baci tipici di Asahi. Questo tipo di bacio lo regala a Yuu solo quando non sta bene, quando ha la pressione bassa o quando il suo solito mal di testa lo assale e non gli da tregua.
Yuu ama quel tipo di bacio. Lo fa sentire vivo e lo fa stare bene, vorrebbe volentieri stare attaccato ad Asahi per sempre, ma non può: il suo ragazzo ha un treno da prendere per poter realizzare il suo sogno. Sa per che cosa sta questo bacio, ma vuole senitrselo dire dallo stesso Asahi il perché li abbia preso e baciato in questo modo così romantico.

-E questo bacio per che cosa era?

Dice Yuu staccandosi dolcemente da Asahi.

-Un bacio veramente speciale. Possiamo chiamarlo il nostro ultimo e primo bacio.

Yuu lo guarda un po confuso. Ultimo e primo bacio? Che cosa vuol dire? Ha intenzione di lasciarlo come si lasciano le coppie nei film drammatici? Meglio chiedere e togliersi il dubbio.

-Perché- cioè, che cosa significa ultimo e primo bacio? Non credo di aver capito.

Asahi gli sorride e si sposta alcuni dei ciuffetti che sono sfuggiti alla sua fascietta per i capelli.

-Te lo spiego immediatamente: ultimo perché tu sei alla fine di un grande percorso, ovvero al terzo anno del liceo, e primo perché io sto iniziando una nuova avventura in un posto totalmente sconosciuto a me.

-Ti amo

-Quattrocentododici volte.

-Non smetterai mai e poi mai di contarle, vero?

-È un qualcosa che le altre relazioni non hanno, quindi perché smettere di contare le volte che mi hai detto o scritto di amarmi?

Yuu sorride.

-Dovevi fare il poeta e non iscriverti all'università.

Dice Yuu abbracciando il suo ragazzo. Vuole poter senitre per l'ultima volta il cuore di Asahi che batte nel suo petto. Quel suono è così dolce e lo calma ogni volta che si sente sbagliato. Gli mancherà sentirlo. Si struscia sul maglione di Asahi proprio come fa Totoro contro le sue gambe. Asahi ricambia l'abbraccio molto volentieri. Mancherà anche a lui Yuu, ma davvero davvero tanto.

-Mi mancherai, Asahi.

-Ti prometto che ti chiamerò tutte le sere dopo che finisci l'allenamento, così sarà come se fossimo entrambi a Sendai.

-Va bene GGG.

-Eh?

-Grande Gigante Gentile. Roxy mi ha detto che è il nome di un libro che a lei piace davvero tanto. Io ho peksato a te quando l'ho sentito.

-Sei dolcissimo, non dovresti nascondere questo lato di te alle persone, sai?

-Lo faccio fin da piccolo, è una mia abitudine.

-Allora va bene. Cerca di non far preoccupare tuo padre e di aiutare tua madre con la casa e con tua sorellina.

-Prometto.

-Studia con impegno, ma vedi di riposare anche, e non pensare che ora starai sveglio: rimettiti a letto appena tornato a casa e dormi un altro po.

-Va bene, Asahi.

-Me lo prometti?

-Te lo prometto.

-Pinky promise.

Dice posizionando il mignolo. Yuu lo guarda e posiziona il ditino anche lui.

-Pinky promise, ma questo significa che tu devi promettere di chiamarmi per davvero tutti i giorni dopo gli allenamenti. Artiglio artiglietto? Tanto sei già in posizione.

-Artiglio artiglietto!

-Ora vai e prendi posto.

-Va bene, ciao Yuu.

Le portine automatiche si chiudono, Yuu si allontana dal binario. Lo guarda partire, lo guarda allontanarsi da lui e uscire dalla stazione di Sendai. Il libero sospira. Gli mancherà. Quanto volte lo ha già pensato? A quanto pare non abbastanza volte.
Appena l'ultimo vagone sparisce dalla vista di Yuu, il ragazzo ripercorre la strada per tornare a casa. Appena arrivato, la stanchezza lo assale e si butta sul suo letto, sprofondando nel sonno.

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora