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La squadra quest'anno è una vera e propria forza: a parte Shoyo e gli altri ragazzi del secondo anno, si sono uniti un sacco di ragazzi del primo, incuriositi dal fatto che lo scorso anno i corvi fossero riusciti ad arrivare ai nazionali di Tokyo. Saranno sì e no almeno sette o otto ragazzi del primo anno.

-Per favore torni ad allenarci.

Chiede Yuu aggiungendo un inchino. Ukai aveva comunicato ai ragazzi che a fine anno avrebbe smesso di allenarli, ma per come è la squadra attualmente non ha senso smettere di fare l'allenatore, o almeno questo è quello che pensano Yuu e gli altri ragazzi. È vero che la squadra del Karasuno dell'anno precedente non potrà mai e poi mai essere rimpiazzata, ma non ha neanche senso mollare la squadra ora.

-No, Nishinoya, ve lo avevo già detto quando eravate ancora al secondo anno: alla fine di tutto tornerò a tempo pieno qui al Sakanoshita, perché infondo è questo il mio lavoro.

-Per favore, coach.

-No.

-Glielo giuro, la squadra è davvero interessante: abbiamo due nuovi palleggiatori e qualche nuovo schiacciatore.

-Liberi?

-Eh?

Yuu alza lo sguardo verso il giornale che copre la faccia di Ukai. Dopo qualche secondo l'allenatore abbassa il giornale e da uno sguardo al suo ex giocatore, poi ritorna a leggere il giornale.

-Con i vari problemi che hai la vostra preoccupazione maggiore dovrebbe essere quella di tirar fuori un libero da quei primini. Non lo dico per offenderti, lo dico perché posso capire che essere l'unico libero è stressante.

-Io non-

-Dammi due minuti e ti spiego: la tua salute non è delle migliori da un certo punto di vista, mio nonno mi ha raccontato di quel famoso episodio di iperglicemia che hai avuto al primo anno; non mi sono neanche dimenticato quel brutto episodio di depersonalizzazione che hai avuto ai nazionali di gennaio. Il fatto che tu in campo debba sempre essere affidabile e che hai sulle tue spalle un carico grande non ti rende di certo tranquillo. Ti conosco e so che quando ti alleni arrivi anche a livelli inpensabili, quindi ti stressi doppiamente. Se ci fosse qualcun'altro come te potresti prendere tutto più tranquillamente.

-Ma io sto bene. La pallavolo aiuta a rilassarmi e a distrarmi da tutti gli altri problemi che ho. Sto bene, mi creda.

Ukai abbassa il giornale e lo guarda con uno sguardo poco convinto dall'ultima affermazione di Yuu.

-La tua pressione stamattina a quanto era?

Il ragazzo distoglie lo sguardo dal suo coach.

-88/57

-Non è una pressione cardiaca normale. Non mi sembra che tu quindi stia molto bene, Nishinoya.

Yuu poggia le mani sul bancone dietro al quale sta seduto Ukai.

-Per favore, torni ad allenarci. Avrò più cura di me, non mi stesserò inutilmente, glielo prometto.

L'allenatore rimane in silenzio per cinque secondi interi poi ripiega il giornale e lo poggia sul bancone accanto alla cassa.

-Trovami un libero tra questi nuovi primini, queste sono le condizioni perché io ritorni ad allenare te e gli altri. Ora vai o altrimenti farai tardi alle lezioni, e se scopro che hai combinato qualche guaio o sei entrato in ritardo-

-La ringrazio, vado subito. Buona giornata!

Dice il ragazzo correndo via dal negozio e lasciando il proprietario a bocca asciutta.

Ultimo e primo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora