Capitolo 1

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Il trio d'oro era stato catturato; un ghigno di gioia si diffuse tra tutti i mangiamorte. Oramai avevano il giovane Potter nelle proprie mani e lo avrebbero consegnato al Signore Oscuro, ma le cose non vanno sempre come si vorrebbe. L'Ordine della Fenice non avrebbe mai permesso che il loro prediletto perdesse la battaglia, così avvertirono Dobby. Gli elfi domestici erano gli unici a poter oltrepassare le barriere di Malfoy Mannor. Mentre Harry e Ron combattevano per riprendersi Hermione, un cigolio allarmò tutti i presenti. I volti della famiglia Malfoy si rivolsero verso il misterioso suono. Sopra il lampadario sfarzoso c'era Dobby, il quale, con molta calma, stava svitando delle viti portanti. Senza alcun preavviso l'ammasso di ferro e candele cadde per terra, quasi colpendo coloro che stavano sotto.

"Stupido elfo potevi uccidermi!"  ringhiò Bellatrix . Ma non fece in tempo a concludere la frase che Dobby stava smaterializzando tutti a Villa Conchiglia. Tutti tranne Hermione, la quale venne bruttalmente afferrata per i capelli da Bellatrix. "E adesso sanguemarcio? I tuoi amici ti hanno abbandonato" sputò Lestrange. 

"Torneranno!"  O almeno così sperava Hermione, ma sapeva bene che Harry aveva una missione e lei aveva un valore inferiore rispetto ad essa. Bellatrix derise la giovane ragazza, si prendeva gioco di lei e del suo coraggio da Grifondoro."Crucio"  ed Hermione svenne dal dolore. 

Il giorno dopo si svegliò in una stanza buia, angusta e fredda. L'unica cosa davanti a lei era una brocca d'acqua e del pane. Non riusciva a vedere nulla, la sua vista era annebbiata. Tentò di avvicinare l'acqua alle sue labbra secche, quanto a un tratto sentì un ticchettio di tacchi. Una luce fioca si fece strada mentre una figura imponente si ergeva davanti a lei. La risata agghiacciante le fece intendere chi aveva davanti.

"Allora sanguemarcio? Vuoi dirmi cosa avete preso dalla mia camera blindata?" chiese la corvina con un fare misterioso, ma Hermione non le diede risposta. "Te lo ripeterò una volta ancora, voglio essere gentile. Cosa avete preso dalla mia camera blindata?" stavolta la sua voce faceva intendere un pizzico di paura. Ma di cosa?  Si domandava Hermione. Cosa c'era di così importante nella sua camera blindata?

"RISPONDI" gli urlò contro. "Niente..." mugugnò Hermione con le lacrime agli occhi.  "Bugiarda! Cosa avete preso?!" E ancora una volta la giovane, non rispose. "Bene, non vuoi parlare? Allora accomodati. Si mio ospite. " disse maliziosamente Bellatrix, mentre le afferrava violentemente il collo e la trascinava su per le scale. Hermione non era cosciente di ciò che sarebbe venuto dopo, era fin troppo presa dal dolore lancinante per poter pensare lucidamente. Solamebte quando Bellatrix la lasciò andare riuscì a formulare una frase di senso compiuto.
"Cosa vuoi farmi?" chiese senza ricevere risposta. Intanto la donna si era sciolta la coda che ammaestrava i suoi capelli ricci; erano così lunghi da penderle lungo la schiena. Hermione ne era stupita, come poteva una donna così sadica, priva di coscienza possedere una bellezza tale da togliere il fiato? Bellatrix era terribilmente meravigliosa, ma i veleni peggiori non erano forse quelli meno appariscenti e alletanti? Sentendosi osservata un ghigno malizioso si diffuse sul volto di Bellatrix. 

"Cosa c'è di così eclatante sanguemarcio?" chiese in tono aspro. Prima che Hermione potesse ribattere la mangiamorte si stava cambiando, lasciando la piccola Hermione in imbarazzo e a disagio. Bellatrix aveva una carnagione molto chiara, ironicamente molto simile alla candida e delicata neve, eppure una visione così dolce dove per forza essere accompagnata dai segni della corruzione. La schiena della donna era ricoperta di graffi, quasi come se il suo corpo fosse diventato un campo di fiori morto in battaglia. Bellatrix notò come lo sguardo di Hermione vaga sul suo corpo; inizialmente pensava di ammonirla, una sanguemarcio non avrebbe mai dovuto permettersi il lusso di scrutarla così da vicino, ma poi comprese che questa piccola reazione della ragazza avrebbe potuto essere un punto a suo vantaggio. "Immagino che tu non abbia mai visto un Purosangue?" disse sbeffeggiandosi e subito dopo entro nel bagno. Hermione era sola, distesa sul pavimento ad aspettare la sua sorte. In quel momento iniziò a riflettere sulla vera essenza di Bellatrix. Osservare la sua schiena generò in Hermione diversi interrogativi e molte spiegazioni. Passò un'ora, ma per la giovane in attesa sembrava un'eternità.

"Delizioso, mi hai aspettata buona qui."  Bellatrix si chinò verso Hermione e le tese la mano. La ragazza ne rimase stupita, ma pensò che sarebbe stato meglio assecondare la mangiamorte. Questa gentilezza le era estranea, fuori dal suo pensiero, soprattutto perché il soggetto che la stava aiutando era molto dubbio. Subito dopo Bellatrix si diresse verso l'armadio e ne tirò fuori una lunga camicia di seta nera, che porse gentilmente a Hermione. La ragazza guardò il capo confusa su cosa dovesse fare.

"Allora sanguemarcio ti decidi a cambiarti o preferisci rimanere con i vestiti sporchi di fango?" chiese la corvina in un tono stranamente pacato e sarcastico. Hermione a quell'affermazione non poté far a meno di cambiarsi, tentando, invano di non farsi vedere. Tuttavia, Bellatrix non le levava gli occhi di dosso. " Ringrazia mia sorella se per stanotte dormi qui." disse con disprezzo. "Dormirai con me se non ti è chiaro." Ed Hermione si irrigidì. 'Dormire con Bellatrix Lestrange! Cosa? Meglio la morte' pensò la giovane.

"Davvero?" Chiese scettica Bellatrix. " La morte ti attira così tanto? Potrei accontetarti..." disse freddamente, quasi offesa dalla supponenza della giovane.  Hermione sembrava confusa, i suoi pensieri stavano venendo messi a nudo senza che lei sapesse in che modo; dopo realizzò.

"Sei una legillimens?" chiese titubante.  "Occlumante, ma se qualcuno è abbastanza sciocco da avere dei pensieri così rumorosi non posso far a meno di leggerli " rispose Bellatrix infilandosi dentro il letto. La giovane ragazza era intimorita, sapere che i suoi pensieri e la sua mente erano così aperti avevano generato in lei una sorta di instabilità.

"Entra nel letto" ordinò Bellatrix.  "Cosa?" La tensione era palpabile. Hermione credeva di non aver compreso bene, ma gli occhi di Bellatrix continuavano a scrutarla. "Il mio letto o i sotterranei, a te la scelta." 

"Scelte molto allettanti, una pazza o una segreta. Non era stata la Signora Malfoy a volermi fuori dai suoi sotterranei? Allora perché dovrei stare insieme a una psicopatica." disse Hermione, prima di realizzare quanto sciocca fosse stata a sfidare la mangiamorte.

"Entra adesso, ho scelto io per te." Negli occhi di Bellatrix era apparso un luccichio folle, perverso, instabile; se uno sguardo potesse uccidere, quello sarebbe stato il modo in cui sarebbe stato l'ultimo attimo di Hermione. Senza alcuna via di fuga, dovette accettare le condizioni di Bellatrxi. Si fece strada nel letto lentamente, evitando di sfiorare la strega oscura. Qualcosa le suggeriva che sarebbe stata una lunga notte senza sonno. Non riuscì a chiudere occhio; le ombre danzano sulle pareti della sua mente, contorte e sinistre, mentre l'inquietudine si insinua dentro di lei come un serpente velenoso. Si sentiva come se fosse intrappolata in un labirinto senza via d'uscita, dove le pareti si stringevano sempre di più intorno a lei, soffocandola lentamente. La paura l'avvolgeva come una coltre gelida, serrandole il cuore con le sue spire invisibili. E così si lasciò trasportare dal flusso caotico dei suoi pensieri, sperando che alla fine possa trovare la calma e la chiarezza che tanto bramava. Ma per ora, era solo un naufrago alla deriva nell'oceano della sua mente, sperduta e impotente di fronte alla furia dei suoi stessi dubbi e paure.


Amore oscuro|| Bellamione ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora