Passione

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Una lacrima amara solcò la guancia ancora arrossata a causa della febbre del giovane.

Stava fuggendo da quella sconvolgente scena.

Levi, stringendolo in quel modo pochi minuti prima, gli aveva giurato che non gli avrebbe mai più provocato dolore.

Ora si sentiva tradito.

Perché era sempre lui a rimetterci?

Senza rendersene conto i suoi passi lo portarono in un posto a lui familiare.

Ebbe un déjà-vu.

Sembrava esser tornato indietro nel tempo.

Riusciva ancora a vedere sé appoggiato al capitano, seduti insieme a osservare il cielo la sera prima.

Per un attimo si sentì nuovamente bene.

Ma una forte giramento di testa fece capolino spezzando quei ricordi felici.

Si stese sul prato.

La testa gli pulsava, l'intero corpo gli doleva.

Le borse sotto gli occhi erano marcate.

Aveva dormito praticamente per tutto il giorno, ma non era servito a molto.

In quel momento non stava pensando, e non voleva pensare.

Voleva solamente riprendersi fisicamente. Staccarsi dal mondo.

-Idiota- sussurrò a sé stesso.

Aveva reagito d'impulso, dimenticandosi delle sue attuali condizioni.

Il corpo decise di non rispondere più ai comandi e gli occhi si chiusero autonomamente.

Avvolto da una brezza gelida, Eren svenne nuovamente.

POCHI ISTANTI PRIMA...

Quando Levi aveva visto Eren correre via, era rimasto pietrificato.

Si era ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Una mano con delicatezza si poggiò sulla spalla dell'uomo.

-Capitano. Vada.

E dica quello che deve dire a Eren. Buonanotte. -disse Petra sorridendo e incoraggiandolo dandogli una piccola spinta.

Quel gesto sembrò percuotere nel profondo Levi, che si avviò di fretta verso l'uscita.

Ma prima di abbandonare la stanza, si girò verso la donna.

-Grazie Petra. Veramente.- e iniziò a correre, più veloce del vento.

Petra arrossì. Si sentiva soddisfatta. Ma era solo soddisfazione quella che provava?

"Eren non era nelle condizioni di fare sforzi fisici, figuriamoci scappare nel bosco di notte" rifletté Levi.

Di colpo si fermò.

Il bosco era completamente in silenzio. Ogni tanto questo veniva spezzato dal fruscio del vento sulle chiome verdi degli alberi.

Non aveva idea di dove dirigersi. Sospirò, guardandosi intorno. Doveva inventarsi qualcosa, e velocemente.

Le stelle illuminavano la natura.

I raggi bianchi del pianeta celeste rendevano freddo il bosco più di quanto non fosse già, ma all'uomo piaceva quell'atmosfera.

Alzò lo sguardo verso gli astri e solo allora capì.

La luna era sempre stata lì, sopra di lui, e gli stava indicando la strada.

𝐃𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 (𝐞𝐫𝐞𝐫𝐢-𝐫𝐢𝐫𝐞𝐧)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora