Operazione Fenice

Capitolo 2

Kate parcheggiò l'auto a duecento metri dalla scena del crimine. Il limite consentito, dato che il luogo era già circondato dai nastri della polizia. Mostrò il distintivo al poliziotto di guardia che le fece cenno di passare. Il cadavere era nascosto alla vista da un lenzuolo bianco, ma la macchia di sangue sul muro e sul cassettone dell'immondizia era ben visibile. Kate infilò un paio di guanti in lattice e si inginocchiò per esaminare il terreno. Trovò subito due proiettili e li contrassegnò con un cartellino con il numero 1.

- Buongiorno detective - la salutò una voce famigliare alla quale Kate sorrise

- Buon giorno dottor Mallard, come sta? - rispose lei

- Sicuramente meglio di questa povera donna - e con un cenno del capo indicò il lenzuolo bianco. Il dottor Mallard era un uomo sui sessant'anni, dei vecchi occhiali in bilico sul naso e i capelli grigio topo.

- Che può dirmi sull'ora delle morte? - domando Beckett

- È stata uccisa questa notte fra le undici e mezzanotte, da due colpi di pistola, una al petto e una alla testa. Non ha opposto resistenza, ma saprò dirti di più dopo l'autopsia -

- Grazie dottore - rispose la ragazza e poi si rivolse a Jetrod, che era appena arrivato con Tony - chi ha chiamato il 911? -

- Una auto che era di pattuglia ha notato il corpo ed ha avvisato la centrale - rispose il giovane

- Grazie. Non ci sono notizie sull'identità della vittima? -

- No, nessun documento, nemmeno un cellulare. Però aveva il portafogli con duecento dollari dentro, perciò si può escludere la rapina, insomma non abbiamo niente - intervenne Tony

- Abbiamo un cadavere, questo basta - rispose la ragazza.

- Ora torniamo in ufficio, inizieremo le indagini e vedremo se il dottor Mallard scoprirà qualcosa dall'autopsia - concluse risoluta Kate e si avviò verso la macchina.