Capitolo 20

64 3 0
                                    

Non poteva accettarlo. Lei amava la sua squadra, erano i suoi migliori amici. Ed ora all'appello ne mancava uno. Timmy. Lui che l'aveva sempre difesa, il timidone del gruppo, che però aveva preso in mano una pistola e quasi sparato per proteggere un amico. Lui che era tornato a lavorare alla omicidi perché gli mancavano troppo. Il genio del computer con la passione per la scrittura. Lui che non si era mai arreso. Lacrime calde bagnavano il viso di Kate. Ora aveva un solo pensiero per la testa. Vendetta. Vendetta per uno dei suoi più cari amici. Vendetta per i morti che c'erano stati e che ancora ci sarebbero stati. Perché quella strage, ne era sicura, non sarebbe finita lí. Ora era guerra aperta. Nel pomeriggio ci sarebbe stato il funerale. Avrebbero conferito a Timmy la medaglia di bronzo al valor militare. Ma non bastava. Per Kate nemmeno una medaglia d'oro poteva ripagare la vita dell'amico. Ma lei sapeva che Timmy avrebbe voluto che loro continuassero l'indagine. E lei lo avrebbe fatto. Per lui.

- Tony, qualche notizia sull'assasino? -

- Ancora niente Kate... - rispose lui.

- Jed - disse lei chiamando Gibbs - Hai visto Nate? -

- È giú dal dottor Mallard, non volevamo far andar te a controllare i risultati dell'autopsia -

- Grazie ragazzi - fece lei con le lacrime agli occhi - non so come farei senza di voi -

Jetrod sorrise. Un sorriso appena accennato, ma pur sempre un sorriso. - Stai tranquilla piccola, qua ci pensiamo noi. Vai a casa a riposare -

- No Jed. Non posso. E lo sai. Non cercare di obbligarmi - rispose lei - devo stare qua. Lo devo fare per Timmy -

Appena ebbe finito la frase, entrò il direttore

- Vi voglio tutti nel mio ufficio, subito -

Operazione FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora