Capitolo 22

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Quando il dottor Mallard ebbe prelevato il corpo, Kate lo seguí nella sala autopsie

- Kate, non puoi stare qua mentre lavoro - disse pacamente lui

- Sì, lo so. Volevo solo avere notizie sulla sorella di Sasha e su... - disse lei, senza la forza di aggiungere il nome di Timmy, di cui il dottor Mallard aveva da poco terminato l'esame autoptico. David tacque.

- Dottore, io devo sapere - aggiunse lei con voce sicura

- Okay. Okay. La giovane sorella di Sasha è morta una settimana fa, poche ore prima della sorella. È stata uccisa da due colpi di pistola al torace. La morte è stata praticamente istantanea. In base al rigor mortis posso anche dire che era già svenuta quando le hanno sparato. Ma non ho trovato altri elementi che possano ricondurre a un trauma, né esterno né interno. Devono averla drogata, ma di qualunque sostanza si tratta, è stata creata per disperdersi nel sangue, senza lasciare alcuna traccia del suo passaggio - disse il dottore

- E...Timmy? - domandò lei con voce forzata

Il dottore inspirò profondamente

- Non c'é molto da dire. Un singolo colpo allo stomaco, incredibilmente preciso e micidiale. Un lavoro da professionisti. Come quello di Kaytlin del resto - disse lui indicando il cadavere sull'altro tavolo.

- Grazie dottore -

- Kate... - rispose lui - per qualunque cosa, io sono qui -

La ragazza sorrise tristemente e lasciò la sala.

***

- Jetrod, qualche novità sugli ultimi spostamenti di Paul? - domandò lei autoritaria appena entrò in ufficio

- Effettivamente sì - rispose lui - Non è proprio un movimento fisico, è un movimento bancario -

- In che senso? - domandò la ragazza

- La nostra vittima aveva prelevato due milioni di dollari da un conto privato a Honolulu. Siamo riusciti a seguire la scia dei soldi fino qui a Washington. Ma, arrivati a casa di Rollins, sono scomparsi. Tony ha appena parlato con la moglie, Nate è andato a interrogare il figlio. Ma per ora niente. Sembra che quei soldi siano svaniti dalla faccia della Terra Kate - rispose lui

- Qua stanno svanendo un po' troppe cose - disse lei

- Detective Beckett - la chiamò il direttore - lo so che non è il momento adatto, ma ho pensato che, dopo il tragico evento, gli servisse una mano -

- Non ne ho bisogno Direttore - rispose fredda lei

Jenny sorrise - Sono sicura che dopo che avrai scoperto chi ho fatto venire cambierai idea -

Kate inarcò le sopracciglia

- Direttore, io... - ma non riuscì a finire la frase. Le porte dell'ascensore si erano aperte e ne era uscita una ragazza con i capelli neri stretti in due codini, il rossetto rosso sulle labbra era in risalto con il trucco nero degli occhi. Indossava delle scarpe nere di vernice, calzini rossi e verdi. Portava una maglietta a mezze maniche nera con un teschio disegnato. La gonna arrivava fino al ginocchio, anch'essa nera con i bordi sfilacciati.

Kate non riuscì a trattenere un sorriso

- Abby Shuton - disse

- Kate Beckett - rispose la ragazza. Ci fu un'attimo di silenzio, poi le due ragazze corsero una verso l'altra e si abbracciarono

- Bentornata Abby - sussurrò Kate - Non ci abbandonerai così presto questa volta? -

- No Kate - rispose l'altra - Sono venuta per restare -

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