La testa del russo esplose. Schizzi di sangue e di materia celebrale finirono dovunque. Un' attimo dopo i puntini rossi sul petto di Kate e Jetrod scomparvero. La ragazza si gettò a terra, cercando di evitare gli altri proiettili. Ma non ne arrivarono. Allora si alzò e corse da Tony che scoppiò a ridere per il sollievo
- Cazzo, che spavento. Porca puttana...o mio dio... - urlò il ragazzo, in preda a un moto di sollievo.
- Tony calmati - disse Kate sorridendo.
- Emh Kate... Dovresti vedere chi... - l'avvisò Jetrod stringendole il braccio. La ragazza si voltò e vide sulla porta del Pub il viso del suo salvatore. Un viso fin troppo famigliare, con un ciuffo che copriva gli occhi. Lì, in piedi sulla soglia com stretto fra le mani un fucile di precisione c'era Nate O'Brien.
- Tu... - mormorò Kate allargando gli occhi
- Io - disse lui cercando di sorridere - Non potevo lasciarvi lì da soli -
Kate li saltò al collo e lo abbracciò
- Natenatenatenate - disse ridendo. Il ragazzo sorrise e ricambiò l'abbraccio.
***
- Cosa ci facevate lì da soli? - domandó Nate appena tornarono in ufficio - Potevate venire tutti uccisi! -
Kate scosse la testa
- Sì, lo so, ma non potevamo lasciare lì Tony -
Il ragazzo la guardó. Uno sguardo comprensivo, carico di parole non dette e snetimenti nascosti. La ragazza sorrise e si voltó per parlare con Jetrod
- Sappiamo qualcosa dei rapitori? -
- Per ora niente. Ma Abby mi ha detto che è riuscita a fermare il virus prima che penetrasse il nostro database. Le salme dovrebbero essere già state consegnate al Dottor Mallard per l'autopsia - fece rapporto il giovane. Kate annuì
- Credo che però sia ora di dare una scorta al nostro direttore -
- Lo credo anch'io - rispose Nate - Ora devo andare, faccio un salto da Tony in ospedale a vedere come sta, dopo torno al quartier generale dell'Interpol per vedere Krystal Deep. Non posso permettere che venga uccisa anche lei! -
La ragazza sorrise
- Okay. Ma...fai attenzione -
- Certo, dolcezza - rispose Nate in una acarsa imitazione di Tony. Poi prese il suo zaino e uscì dall'ufficio.
Appena la porta si chiuse Kate guardó Jetrod con uno sguardo eloquente
- Seguilo. Non puó proteggere il direttore Deep da solo. Ma non farti notare -
- È un agente federale. È stato addestrato Kate. Non ha bisogno della mia protezione! - ribatté lui. La ragazza lo guardó con i grandi occhi azzurri
- Sono già morte troppe persone. Non voglio vedere altri cadaveri in sala autopsie -
Jetrod la osservó a lungo
- Sei innamorata di Nate? - domandó infine. La rossa non rispose, ma gli lanció le chiavi della macchina e una tessera magnetica
- Quella apre l'armeria. Troverai un fucile di precisione. Prendilo e posizionati sul palazzo davanti al quartier generale. Spara solo se le cose si mettono male - disse, poi aggiunse - Jetrod, non voglio far valere la mia autorità in modo drastico. Questo è un oridine! -
Il ragazzo afferró le chiavi e la tessera e uscì dall'ufficio.
***
Le porte sigillate del laboratorio si aprirono dopo la lettura dell'iride di Kate, lasciando entrare la ragazza.
- Kateeeeeeee -
Abby accolse la rossa abbraciandola
- Stai bene?? -
- Sì Abby - rispose sorridendo - È tutto okay -
- BENE! - esclamó la ragazza - Ho un paio di cose interessanti sul nostro virus - disse avviandosi al tavolo - Come già sai la micro chiavetta è di fabbricazione russa, usata dalle forze speciali. Ma questa è speciale. Ha dentro un piccolo rilevatore che è andato distrutto quando è stata bagnata con il sangue di Sasha. Questo rilevatore misurava la sua frequenza cardiaca, quando questa si ferma, il rilevatore manda un segnale al microchip della chiavetta che libera il virus all'interno di essa, distruggendola -
Kate inarcó le sopracciglia
- Ma perchè fare una cosa del genere? -
- Qua arriva il pezzo forte. Nelle chiavette originali questo rilevatore non c'era. E io credo che il virus sia solo una copertura. Credo che la chiavetta nasconda informazioni molto più importanti, informazioni per cui si puó uccidere. Credo che Sasha si sia pentita di quello che ha fatto. Delle bombe nucleari, dei morti... Credo che lei volesse consegnare la chiavetta a noi Kate. Sasha Kowalski è stata sì una spia, ma quando è stata uccisa non lo era più. Era una nemica. Sasha Kowalski aveva disertato Kate -

STAI LEGGENDO
Operazione Fenice
Gizem / GerilimQuando il corpo di una donna viene ritrovato accanto ad un cassonetto dell'immondizia, il detective Kate Beckett della squadra omicidi di Washington è chiamata ad indagare sul caso. Ma quando si scopre che la vittima era una spia russa il caso si co...