Let me kiss it

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Ok signori e signore, un paio di ritrovamenti dall'era di TLJ, che avevo in bozza su carta da qualche parte in camera.. Gustatevela così :))

C'era una calma innaturale: non un singolo oggetto fuori posto, non una perdita, non una vittoria, non una parola.. fino a quel Force bond.
Rey non riusciva a dormire, stesa supina sulla sua brandina: guardava il vuoto, lo contemplava, cercando così di conciliare almeno un paio di ore di sonno. Sospirò per l'ultima volta, arrendendosi all'idea di una notte in bianco e si raggomitolò su un fianco, stringendo la coperta fra le mani.
Sussultò quando lo vide a due spanne dal suo viso: il nuovo Leader Supremo, l'uomo che per pochi attimi aveva sperato di aver fatto tornare da sua madre, Ben.

Si prese un momento per osservarlo, studiarlo, ammettendo a se stessa che era un bell'uomo.

Era davanti a lei, addormentato, con la guancia appoggiata sul cuscino, il petto si alzava lentamente ad ogni suo respiro profondo, ritmicamente. Il volto rilassato, le labbra semiaperte, una mano sotto il cuscino che stringeva l'elsa della sua spada, che chiamava anche lei.
Sì concesse un piccolo sorriso, guardando l'impugnatura appena riparata grazie ai testi Jedi che aveva sistemato sul suo comodino, vicino a lei in caso ci fosse stato un immediato bisogno.
"Non siamo così tanto diversi" pensò allora, andando a sfiorargli le labbra con la punta delle dita, istintivamente.
Una mano le bloccò il polso, con presa forte, e due occhi neri e profondi si piantarono nei suoi. La Jedi non si lasciò intimorire,e sostenne lo sguardo.
Passò del tempo, minuti o forse ore, solo loro due e il loro sguardo che si butta in quello dell'altro; lentamente Rey sentì la presa allentarsi, facendo scivolare dolcemente le dita sul suo avambraccio, sfiorando appena la pelle, quasi fosse fatta di seta preziosa.
Lei, d'altro canto, avvicinò la mano alla sua guancia, toccando appena la pelle con le dita. Continuavano a guardarsi negli occhi, dicendosi tutto con gli sguardi, non usando le parole che sarebbero risultate di troppo.
Sfregò il pollice sullo zigomo di Ben, appoggiando il palmo sulla sua guancia, avvertendo la sua cicatrice.
La percorse, lentamente, scorgendo nei suoi occhi dolore, tanto dolore, ma anche una scintilla di speranza, speranza per qualcosa di nuovo, di meritato, di conquistato, di suo.
Fece scorrere le dita fino al petto, dove risalì quel filo che percorreva la pelle come una sbavatura di pittura rosata su una tela perfettamente bianca.. bianca nello stesso modo in cui è nera; nera nello stesso modo in cui è bianca.

La risalì con baci leggeri, come ali di farfalla, ascoltando il cuore di entrambi battere come tamburi nei loro petti.
Passò con le labbra sul collo, sentendolo deglutire e mormorare un rantolo.
Baciò anche la parte sul volto, piano, sentendo le sue mani risalire la sua schiena, facendole venire i brividi. Ben chiuse gli occhi quando si avvicinò ad essi, assaporando a pieno la dolcezza, la complicità, e le scuse mai dette.

Rey si allontanò  gradualmente, poggiando entrambe le mani sulle sue guance, accarezzandole.

La Forza lasciò loro a malapena il tempo di un bacio a fior di labbra, prima di separarli bruscamente e gettarli in un nuovo giorno, sotto i raggi dell'alba, in cui si sentivano meno soli.
D'altronde, non lo sono, non lo sono mai stati.

One-shot ReyloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora