Per tutto il giorno i miei pensieri furono alle prese con un’altra guerra senza risultato.
In un angolo della mia mente pensavo che Harry potesse proteggere se stesso, e non sarei stata una persona di aiuto circondata da un branco di lupi.
Poi, se gli fosse successo qualcosa, e non ero lì per impedire che accadesse, avrei rimpianto il fatto che non avevo fatto nulla per tutta la vita.
Gemetti a voce alta, volendo in realtà urlare ma l’intero palazzo verrebbe probabilmente a bussare alla mia porta, arrabbiati. Perché dovevo sempre pensare su ogni cosa? Desideravo non essere così curiosa per tutto, provando sempre a trovare risposte.
La suoneria del mio telefono stoppa i miei pensieri, raggiungendolo, sollevandolo e rispondendo. “Pronto.” Sbottai non intenzionalmente.
La voce di mia madre arrivò attraverso la linea. “Spero che non sia questo il modo in cui rispondi al telefono ogni volta che qualcuno ti chiama.” Disse con un tono di sgrido.
“Scusa, è un giorno incasinato.” Mentii, non era un giorno incasinato, ero solo distratta.
“Beh, questo è il college, come stanno andando le cose? Tuo padre ed io stavamo pensando di venirti a trovare presto, ci manchi.” Disse con un tono triste.
“Mi mancate anche voi.” Dissi, sinceramente, mi mancavano veramente i miei genitori e tutti i loro modi autoritari.
“Tuo padre mi sta prendendo il telefono, ti chiamerò presto amore.” Sentii un mormorio nel sottofondo, il telefono fu trasferito tra di loro.
“Leah, come sono i tuoi voti?” Mio padre chiese, e risi perché non mi aveva nemmeno chiesto come stessi io. E’ sempre stato per l’educazione, lavorando sodo a scuola per portare futuro era il suo motto.
“I miei voti stanno bene, grazie per aver chiesto.” Dissi, provando a nascondere l’irritazione che si stava espandendo dentro di me.
“Bene, amore, stai lontana dai ragazzi?” Il battito del mio cuore aumentò alla sua domanda, possibile che sappia di Harry? Mentre ci pensavo, non esiste che lo sappia, specialmente dato che era lontano sei ore di macchina.
“Ovvio, papà. La scuola è la cosa principale, lo sai.” Mentii di nuovo. Non avevo mai mentito così tanto ai miei genitori in tutta la mia vita. Mi hanno fatta crescere basata sulla verità e forse ora sto solo capendo che qualche volta la verità ferisce le persone intorno a noi invece che rassicurarle.
“Tua madre ed io stiamo andando a cenare, la porto nel suo ristorante italiano preferito.” Disse, e diventai gelosa dell’idea di andar a mangiare in un posto a me familiare.
“Confezionami un po’ dei loro spaghetti e mandameli per posta.” Dissi ridendo.
“Arthur, andiamo!” Potei sentire mia madre dire vagamente nel sottofondo, non era mai in ritardo per qualcosa.
“E’ colpa mia, ti richiameremo presto, amore. Ti voglio bene, ciao.” Con questo, la linea cadde e buttai fuori un sospiro di sollievo. Guardai l’orologio, erano quasi le sette e non avevo ancora programmato cosa fare.
Un colpo risuonò alla porta e dissi di entrare e Casey entrò. “Hai piani per stasera.” Chiese velocemente.
“No, ma posso programmare qualcosa?”
“Liam sta venendo e speravo di restare sola per un’ora o due con lui, puoi prendere le mie chiavi e andare da Harry o altro?” Suggerì, chiaramente non volendo forzarmi a lasciare il mio stesso appartamento.
“Posso andare, te e Liam volete privacy, capisco.” Uscii dal letto, rimettendomi le scarpe di prima e camminando nel salone. C’erano candele che illuminavano tutto l’appartamento, due piatti apparecchiati sul banco con le posate. “Hai preparato una cena romantica?” Chiesi e Casey arrossì violentemente alla mia domanda.
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camouflage ◆ h.s. [italian translation]
FanfictionE' stata sempre la ragazza timida che nessuno notava, ma da quando cattura l'attenzione di Harry, le cose resteranno ancora le stesse? Prima e unica traduzione ufficiale di questa storia, è assolutamente vietato copiarla. [written by @lolteenager; t...