camouflage ◆ h.s. [italian translation]

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CAPITOLO 20

Il mio telefono si spense con un altro messaggio da parte di Harry.

Lo abbiamo fatto spesso recentemente, intendo messaggiare. Mi ha sempre mandato battute terribili, che ovviamente mi fecero sorridere allo schermo come una cretina. Un giorno Harry mi sorprese con un nuovo iPhone, permettendomi di mandargli GIF divertenti o foto che trovavo su internet, qualcosa che entrambi trovavamo buffissimo.

“Stai con quel coso quasi quanto me!” Casey urlò, muovendo la mano avanti il mio viso mentre aspettavo che Harry rispondesse.

“In realtà è davvero divertente, puoi salvare GIF da tumblr e mandarle in un messaggio e si muovono!” Dissi, suonando come una sfigata.

“Non hai fatto lo spelling di GIF, Leah l’hai detto come una parola, non le iniziali.” Casey ruotò gli occhi, chiaramente irritata.

Improvvisamente il mio telefono vibrò, rendendomi un po’ troppo eccitata.

Harry: Potrei pisciarmi nei pantaloni se continui a mandarmi questa merda.

Sorrisi allo schermo, mandandogli immediatamente un’altra GIF divertente.

“Stanno piovendo gatti e cani fuori da qui.” Casey osservò, sorseggiando il suo caffè.

“Probabilmente dovremmo andare presto.” dissi dopo aver controllato l’ora, le lezioni sarebbero cominciate tra venti minuti.

“Sono pronta in qualunque momento.” Disse a Casey, non volendo essere la ragione del nostro ritardo.

“Lasciami usare il gabinetto e poi possiamo andare.” Casey disse prima di camminare dentro il bagno. Qualche minuto dopo uscì e ci avviammo.

Casey ed io saltammo dentro la sua piccolissima auto, l’aria fredda esplose dalle ventole. Mentre guidavamo, cominciava a riscaldarsi, dando una sensazione piacevole alla macchina. Dopo un po’ di minuti passati a picchiettare con nonchalance i piedi, arrivammo al campus.

“Divertiti con il tuo fidanzato.” Casey mi prese per culo mentre ci separammo per andare nelle nostre classi diverse. Ruotai i miei occhi, gesto privo di scopo dato che la sua schiena era già girata mentre camminava nella direzione opposta.

Cominciai a farmi strada velocemente verso la lezione di scrittura creativa, auricolari in un orecchio mentre la musica indie si riproduceva.

Da quando Harry mi ha dato questo nuovo telefono, sono sempre stata ad ascoltare musica, probabilmente acquistando troppe canzoni.

Sorpassai un po’ di studenti prima di arrivare all’aula magna. Alzai lo sguardo verso i nostri soliti posti, vedendo che non era ancora lì. Le sedie scricchiolarono mentre salivo le scale, ancora bagnate dalla pioggia.

Presi posto, incrociando una gamba sull’altra mentre giocherellavo con la nuova app che Harry mi forzò a scaricare chiamata ‘Flappy Bird’. Gemetti quando morii al quattordicesimo, il mio record originale.

“Vuoi lanciare il tuo telefono al muro, vero?” La mia voce scattò al suono della voce di Harry, sorrise ampiamente giù verso me prima di prendere posto.

“E’ così frustrante.” Dissi mentre pizzicai il ponte del mio naso.

Harry si allungò, intrecciando le nostre mani. “Sei carina quando sei frustrata.”

“Allora non vuoi vedermi arrabbiata.” Lo minacciai.

“Anche in quel caso scommetto che lo saresti.” Harry disse senza dubbio nella sua voce.

“Pensi troppo a me certe volte.” Sospirai. Harry provò a farmi credere di essere la ragazza perfetta, cosa che apprezzai senza dubbio, ma non ero per niente vicina alla perfezione.

“Cosa, non posso complimentarmi con la mia ragazza? Wow, suona bene.” Harry disse con un sorriso immaturo, le fossette evidenti.

“Beh, suppongo che non ci siano modi per fermarti.” Harry sogghignò, avvicinandosi e lasciando un piccolo bacio sulla mia guancia. “Pensi che Baldwin si faccia vivo per la classe?” Harry disse, facendo cenno al podio vuoto dove di solito il professore si posizionava.

“Spero di no.”

“Perché preferiresti pomiciare con me, vero?” Harry domandò con un sorrisetto, calore si diffuse immediatamente sulle mie guancie. Appena ero sul punto di rispondere, qualcuno si sedette vicino ad Harry, attirando la nostra attenzione.

“Spero di non aver interrotto i due piccioncini, devo solo assicurarmi che siamo ancora d’accordo per stasera.” Niall parlò, diretto verso Harry.

“Sì, ovvio. E’ ancora alle otto, giusto?”

Otto.

Era la stessa ora in cui avrebbe dovuto incontrare Niall la notte in cui l’ho seguito.

“Cosa state facendo ragazzi?” Chiesi, sperando di cogliere la loro bugia.

Harry e Niall si guardarono a vicenda, tentando di venirne fuori con qualcosa telepaticamente.

“Giù al bar locale per un drink e per guardare un po’ di calcio. C’è il derby!” Niall disse con un sorriso, Harry annuì d’accordo.

“Vi importa se vengo pure io?” Chiesi innocentemente, provando a non suonare invadente.

“In realtà non penso sia il tuo tipo di luogo, sai, un sacco di tizi che urlano alla televisione.” Harry spiegò.

“Penso che sarebbe divertente, andiamo, potrei riempirvi i bicchieri una volta che avrete finito.”

Harry guardò Niall il quale annuì. “Perché no? Più siamo, più felici siamo.” Disse con un sorriso finto prima di camminare nel corridoio verso il suo posto.

“Che problemi hai?” Harry chiese, le sopracciglia aggrottate in confusione. I suoi occhi erano scuri, non come prima.

“Voglio solo spendere tempo con te e con i tuoi amici, c’è qualcosa di sbagliato in questo?”

“Va bene.” Harry disse, ma quelle due parole sembravano avere tutt’altro significato.

Sentii un paio di studenti gemere intorno a noi, guardando davanti alla classe per vedere il professore Baldwin camminare verso il suo podio.

Anche se cominciò a spiegare, non lo sentii. Invece, pensai a cosa Harry stava nascondendo  e come tutto sarebbe potuto cambiare una volto che avrei scoperto di cosa si trattava esattamente.

A/N: Scusate, sono sparita per una settimana intera.

Scusatemi ma non ho avuto nemmeno il tempo di connettermi e pubblicarlo. Beh, ora dovreste ringraziare mio padre che non mi manda a roma domenica e quindi mi sto deprimendo davvero tanto, soprattutto perchè mi aveva detto che a roma mi ci avrebbe portata. Beh in questa settimana, tradurrò molto quindi amatemi lol