Parte prima: giudizio

53 5 5
                                    

Marzia

Guardando il futuro di Marzia non era possibile delineare una linea retta, dopotutto la sua unica ambizione era non avere ambizioni, e ci riusciva alla grande. Non si riusciva ad immaginare dietro una scrivania, in un ufficio di architettura, né tantomeno nella marina militare, come suo nonno le suggeriva in continuazione.

Suo nonno aveva una particolare ammirazione per l'esercito, e ciò non era di certo favorito dalla sua inclinazione per l'estrema destra. Marzia sapeva che sua madre non era mai stata seriamente perdonata per aver dato alla luce due figlie femmine, una vergogna, a detta di suo nonno, braccia sottratte alla campagna tanto amata.

Sebbene ai suoi genitori non importasse nulla del suo sesso, lei si sentiva egualmente in colpa: ogni volta che incrociava lo sguardo del suo unico nonno rimasto non poteva fa a meno di leggere quel velo di insoddisfazione. Per sua sorella non si poteva fare lo stesso discorso, lei è stata la prima: quando si abbraccia per la prima volta un nipote non ti importa di cosa abbia fra le gambe, ma, una volta che si aspetta il secondo, si cominciano a riversare su di lui tutte le aspettative che il primo non è riuscito a soddisfare. Marzia si sarebbe dovuta chiamare Annibale, in onore del padre di suo padre, venuto a mancare lo stesso anno. Suo nonno materno intanto già se lo immaginava crescere, muscoloso, sveglio e scattante, pronto a servire la patria e, nel frattempo, quel mezzo ettaro di terra ormai quasi del tutto arido, sarebbe stato nelle sue mani. Annibale però non è mai nato, al suo posto, la ginecologa ha sollevato una femminuccia, chiamata dopo due giorni Marzia, senza alcun significato commovente, soltanto perché piaceva a sua madre.

Nata sbagliata.

Ad aggravare il senso di colpa fu il fatto che a lei, il suo essere donna piaceva: le piacevano le sue forme e le piaceva mostrarle, le piacevano i trucchi, le piacevano le Winx, le piacevano i ragazzi. Era felice di quel corpo che suo nonno tanto detestava, e non riusciva a perdonarselo.

La prima grande lite accadde la Vigilia di Natale di sei anni prima, a differenza di sua sorella, alla quale non importa l'immagine, Marzia si era fatta comprare dalla madre il suo primo vestito elegante non di seconda mano. Le piaceva tantissimo. Nero e aderente, corto fino a sopra le ginocchia, era semplicissimo, eppure appena se lo mise, si sentì adulta, guardandosi allo specchio si piacque, e ne fu felicissima.

Suo nonno quella sera arrivò accompagnato da suo zio, non ricorda i saluti, non ricorda, gli auguri, non ricorda i regali.

Ricorda solo quella frase: «Ma cosa ti sei messa? Questa è la festa del Signore, copriti!»

Rimase immobile, dopo dodici anni di disprezzo accumulato se lo sentì vomitare in faccia con un'arroganza che non aveva mai notato in nessun'altro prima di allora. Però era suo nonno, aveva ragione, era adulto, e se ne starebbe stata zitta, probabilmente avrebbe girato i tacchi, sarebbe andata in camera sua e, afflitta, avrebbe tolto quel vestito incantevole, del quale ora si vergognava soltanto.

Eppure, non andò così. Suo padre le strinse una spalla e, con lo stesso tono rispose alle accuse: gli disse che non ci vedeva nulla di sbagliato, che era normale, che stava crescendo, e nella conversazione si inserirono man mano tutti, sua madre, suo zio e soprattutto la sua compagna attivista. All'improvviso il suo bel vestito era diventata una questione di stato, l'argomento della cena, un dibattito pubblico nel quale chiunque difendeva la propria posizione come se l'oggetto in questione fosse soltanto un vestito, come se lei non esistesse. Suo nonno si ritrovò ben presto sconfitto, quattro contro uno, non aveva più possibilità, e alle strette lanciò l'ultima freccia, sapeva che non avrebbe vinto, sapeva che avrebbe portato più danni che altro però lo disse, lo disse con la stessa arroganza della prima volta e con una fierezza tale che i suoi occhi, umidi e stropicciati, riacquistarono vigore:

Mentre i topi ballanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora