Lettera 32

17 7 0
                                    

Da Emanuele per Tancredi

Ma tu, ti prego, il brutto scherzo di andar via non farmelo.
Ho imparato a camminare da solo ma non ho imparato a camminare senza di te. Lasciami il tempo di esplorarti, conoscerti dentro, viziarti, coccolarti, amarti, respirarti, assemblarti e modellarti sotto le mie mani, datti lo stesso tempo. Datti il tempo di farmi diventare indispensabile. Non per solitudine, non per avere qualcuno da chiamare, non per avere un corpo caldo invece del posto freddo nel vuoto del letto. Non per finzione ma per avermi. Non per confusione ma per certezza. L'amore quando c'è è una certezza, non puoi rispondere diversamente dal "non ho bisogno di capirlo, io lo sò che ti amo".
Prendimi le mani e andiamo, chiudi i pugni intorno alle mie dita e andiamocene via. Dove vuoi oppure qui. Io e te esistiamo ovunque.
Io esisto nello spazio di passo dove posso ancora sentire il tuo profumo.
Io esisto nello spazio di battito dove posso ancora sentire il tuo cuore pulsare.
Io esisto ovunque fino a te.

Lettere||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora