Capitolo 5

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Durante la pausa pranzo non riesco a mandare giù neanche un boccone poiché l'ansia di perdere il posto di lavoro per una cazzata che ho commesso mi ha chiuso lo stomaco, le immagini dello sguardo imperterrito che Yvonne mi ha rivolto non accennano...

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Durante la pausa pranzo non riesco a mandare giù neanche un boccone poiché l'ansia di perdere il posto di lavoro per una cazzata che ho commesso mi ha chiuso lo stomaco, le immagini dello sguardo imperterrito che Yvonne mi ha rivolto non accennano a lasciare la mia mente. Il pensiero che dopo la pausa dovrò presentarmi nuovamente dinanzi a lei è come un pugno dritto nello stomaco, vorrei solamente skippare il resto della giornata per non lavorare nel pomeriggio e tornare direttamente domani, quando la rabbia di molte persone sarà già un lontano ricordo. Oppure sarebbe bello poter tornare indietro e ripetere la giornata per non rifare gli stessi errori.

«Mangia tranquillamente, conoscendo mia sorella avrà già sbollito la sua rabbia e quando salirai ti dirà di prestare più attenzione» dice Alejandro mangiando con calma la sua porzione di riso. Guardo la mia insalata di pollo con poco interesse e, mentre provo ad agganciare con la forchetta un pezzo di peperone, bofonchio un "Mi lancerà le carte del licenziamento".

Alejandro scoppia a ridere seguito a ruota dal cugino che si è fermato a mangiare con noi e la sua compagna e tra gli schiamazzi mi dice: «Gli interessi decisamente troppo per essere licenziato così facilmente». So che un suo modo per consolarmi ma sta fallendo miseramente.

«Secondo me fa bene a preoccuparsi. Se la memoria non mi inganna, quel Viktor è venuto anche qualche settimana fa e Yvi lo ha mandato via senza farlo salire in ufficio. Il tizio è sicuramente nella lista nera delle persone che lei non vuole vedere e tu l'avrai ignorata» alzo gli occhi al cielo udendo le parole di Mike, ormai ho capito che lui sa solo sputare veleno gratuitamente e in qualsiasi momento, anche mentre mangia la sua insalata.

«Mike, ti ho detto di smetterla di trattarlo così» Ginevra riprende il suo compagno mentre infilza con la forchetta un pezzo della sua carne grigliata. Il ragazzo in questione inizia a guardare la compagna come se improvvisamente avesse tre teste e getta malamente la forchetta dentro il suo piatto. «Giny, non sto capendo il tuo discorso» allora quando vuole sa essere scemo anche lui.
«Sta dicendo che devi essere più rispettoso. Le voci girano e molti dipendenti affermano che non fai altro che screditarlo dinanzi a Yvonne per farlo licenziare. Non lo conosci neanche così bene» fa notare il cugino e per una volta mi sento gratificato di avere qualcuno amico in questo tavolo.

«Il rispetto è qualcosa che va guadagnato, AleAle. Sappiamo tutti noi che le provocazioni di Mimi sono ben mirate e servono a mettere in guardia una nuova pedina sacrificabile» un ragazzo all'incirca sui sedici anni fa il suo ingresso intrufolandosi nel nostro tavolo e intromettendosi nel discorso guardando tutti tranne me. Ginevra sembra improvvisamente molto più rigida di prima, Mike è finalmente felice di avere supporto da qualcuno mentre Alejandro borbotta un "Ci mancava solamente lui" e non posso fare a meno di dargli manforte. Non so chi sia, ma dal modo in cui mi sta ispezionando deduco che sia uno con una carica importante e il ghigno che mi regala sembra solo il preludio di tutte le angherie che dovrò subire.

«Tuttavia, se resta infastidito dalle parole di mio cugino mmmh...» sapevo che non era ancora finita del tutto. «Mi chiedo come possa essere un ex militare tanto acclamato» la sua frase resta sospesa nel vuoto. Mi osserva con i suoi occhi verde-bluastri rimanendo in silenzio dopo aver lanciato la sua prima pietra contro di me, compiacendo finalmente Mike che non dovrà più continuare da solo la sua guerra.

La chiamano Miss AsmodayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora