Capitolo 20

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Buonanotte miei dolci Lilies, con questo capitolo vi lascio sulla soglia della perdizione.
Passate un buon Natale ed un felice anno nuovo, noi ci rivedremo insieme dentro il Sanctum dopo l'Epifania. Se volete potete restare connessi con gli spoiler seguondo il mio profilo Tik Tok _alone_soul_ e potete fare domande sul mio profilo IG roberta_salpietro_off.
Inoltre, per un immersione totale per la lettura del capitolo soprattutto nella parte finale, vi lascio il link della musica classica che ho ascoltato per stillare questa prima parte!
Buona lettura miei adorati,
vi aspetto tutti nei commenti.
Roby

Il rumore fastidioso dei clacson scandisce il passare dei secondi di attesa, fermi all'ultimo semaforo che ci divide dall'ingresso dell'hotel

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Il rumore fastidioso dei clacson scandisce il passare dei secondi di attesa, fermi all'ultimo semaforo che ci divide dall'ingresso dell'hotel. Incredibile come il tempo possa scorrere in modo differente, questa mattina il pedone verde si accendeva quasi immediatamente; invece, adesso il palmo rosso ha una durata indefinita. Davanti a me, il signor Andy guarda in continuazione le lancette dell'orologio che gli cinge il polso. Sul quadrante cromato spicca il marchio dell'oggetto, uno Chopard dalle rifiniture in oro rosa. Le dita accarezzano le delicate imperfezioni presenti sulla pelle scamosciata, giocando di tanto in tanto con la chiusura metallica.

«Possiamo attraversare» sbotta appena vede le luci cambiare. Scansiamo le persone che ci intralciano il cammino con le loro falcate rilassate e giungiamo dinanzi al grande ingresso di vetro con rifiniture in oro. Ignoriamo le hostess e gli steward che ci accolgono calorosamente e raggiungiamo gli ascensori. Con foga Alejandro schiaccia il pulsante lucido e le porte a fisarmonica si aprono. Arriviamo alla stanza di Yvonne e Mike bussa freneticamente nella speranza di trovare qualcuno al suo interno. Batte almeno tre volte il pugno sulla superficie liscia prima di utilizzare la chiave elettronica in suo possesso.

Spalanca la spessa struttura in legno massello e attraversa l'arcata con al seguito il nonno e il cugino più grande, mentre Enea rimane fermo nell'atrio della camera terrorizzato che la sorella non sia presente ed io resto al suo fianco per dare, in realtà, un po' di privacy alla ricciolina qualora si trovasse in condizioni poco consone.

«Yvonne?! Che diavolo sta succedendo qui dentro?» la voce sbigottita del gemello ci invoglia ad allungare il collo, spinti dalla curiosità. Effettivamente Yvonne è seduta sul comodo letto con indosso un enorme accappatoio bianco che le copre completamente il corpo. Un turbante umidiccio le raccoglie i capelli lasciando sfuggire qualche riccio ribelle, mentre il volto rilassato è rivestito da una maschera bagnata e tra le labbra stringe una cannuccia nera. Sta sorseggiando quella che credo sia una spremuta d'arancia osservando un paio di PC ben piazzati dinanzi a lei. Ciò che più sconvolge tutti quanti, è la presenza di altri due uomini con una bandana pelosa in testa ed una crema scura spalmata in viso. Sono seduti per terra e stanno guardando altri due schermi ciascuno mentre segnano alcuni dati sui taccuini adagiati sulle gambe.

Yvonne continua a digitare qualcosa sulla testiera, seppur il suo sguardo è fisso su di noi. Con la lingua sposta la cannuccia e la fa scorrere tra le labbra umide per recuperare qualche goccia di spremuta che è caduta dal tubicino di plastica. «Lavoro, cosa dovrei fare secondo voi? Malcom, prova ad usare un linguaggio di programmazione con una prestazione più elevata ed inserisci i codici di decifrazione di pagina 34 del file che ti ho inoltrato» sembra che lo stato di ebbrezza le sia passato, anche se la voce risulta quasi piatta.

La chiamano Miss AsmodayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora