La notte è sempre stata la mia parte preferita della giornata, nell'ultimo periodo di quiete che stavo vivendo era solita passare velocemente, ma oggi è stata la più lunga e fredda che abbia mai visto in questi mesi. L'assenza della luna stessa nel cielo ha reso la calma notturna più cupa, illudendomi di poter vivere un sonno sereno. Credevo di poter mettere fine ad un giorno abbastanza intenso, mi sarebbe bastato salutare i miei familiari e raggiungere la mia camera per prepararmi le cose del giorno dopo prima di andare a dormire. Ho sottovalutato le mie emozioni che, come un fiume in piena hanno tormentato il mio riposo, un continuo turbamento che si manifestava attraverso il dolore fisico e il ricordo di un paio di occhi ambrati e un volto spento, privo di felicità. Mi ero dato un solo confine, evitare di mettere al centro dei miei pensieri quella donna così fuori dalla mia portata eppure, la cena di ieri sera ha cambiato qualcosa in me, adesso fremo dal desiderio di scoprire ogni sfaccettatura di quelle maschere che indossa.
Conscio che non riuscirò a prendere sonno, mi alzo spegnendo la sveglia prima che suoni. Con una calma che difficilmente mi appartiene, inizio a prepararmi scegliendo con cura cosa indossare oggi. Mi vesto dinanzi allo specchio del bagno, comodo per sistemare alla perfezione il nodo della cravatta che ho deciso di indossare per valorizzare il completo gessato che ho riesumato dall'armadio con l'aiuto di mia sorella. Lascio i capelli per ultimi perché adesso mi viene difficile riuscire a tenerli a bada a causa della loro lunghezza eccessiva. Potrei ritornare al taglio militare ma ho il timore che possa far riemergere la nostalgia della divisa che cerco di sopprimere da mesi. Non trovandogli una sistemazione, decido in extremis di tirarli indietro con del gel anche se l'assenza di ciocche bionde davanti al mio volto, accentuano le occhiaie grigio-giallognole che incorniciano i miei occhi spenti.
«Notte insonne, fratellino?» la voce di mia sorella giunta dalle mie spalle mi fa sussultare. Mi volto verso la porta del bagno dove lei è comodamente appoggiata avvolta nel suo pigiamone in pile lilla con il sorriso ad illuminare il suo magro volto. Per me è insolito vederla sveglia a quest'ora, lei che solitamente ama rimanere a letto più a lungo di me la mattina.
«Dovrei chiederti lo stesso, stai bene Sam?» le chiedo sedendomi comodamente sul bordo della vasca, osservando guardingo ogni suo movimento. Annuisce svogliatamente e cammina verso di me per lasciarmi una carezza sulla guancia, scendendo sotto il mio mento ispido di barba e alzandolo con le sue lunghe dita affusolate. «Sto bene, ora che ti vedo sto bene» mormora ignorando la sua voce tremante ed i suoi occhi lucidi a causa delle lacrime. Una la tradisce e le sgorga fuori dai suoi occhi cristallini, allungo una mano per toglierla ma lei mi precede, dandomi le spalle con la scusa di cercare qualcosa nella sua pochette. Vederla così mi strugge l'anima, so che la causa sono io e provo a consolarla inglobandola nelle mie braccia. L'abbraccio come se questa vicinanza tra i nostri corpi potesse darle conforto, appoggio la testa sul suo fianco e mi lascio coccolare dalle sue dolci mani che sistemano qualche ciuffo ribelle scappato dal controllo del gel.«Sam, sono qui con voi e sono vivo» le ricordo aumentando la presa delle mie braccia senza farle male, mi serve per farle capire che sto bene e, cosa fondamentale, sono al loro fianco. Lei annuisce mentre si scosta dalla mia presa per voltarsi e ricambiare la mia stretta, non lo fa durare molto e poco dopo si allontana da me mettendomi in mostra un tubicino contenente una sostanza con la dicitura "Eyes-corrector".
«Non faresti una bella figura con queste occhiaie, ti aiuto a sistemarle» mi dice e con estrema dolcezza inizia a mettere poche gocce di prodotto sotto i miei occhi picchiettando delicatamente con un dito per spalmarlo in modo omogeneo e nascondere le mie imperfezioni. «Eri morto, Elias. Nel mio sogno tu eri un cadavere, il tuo corpo martoriato e coperto di sangue era davanti ai miei occhi. Ti imploravo di svegliarti ma non lo facevi e la mamma era distrutta, stava morendo di dolore e non potevo fare niente per aiutarla» continua guardando attentamente il lavoro che ha svolto su di me.

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La chiamano Miss Asmoday
Romance(Dark Romance🔞) In un intreccio avvincente dove il desiderio si mescola al dolore, il buio svela la sua più seducente ombra. Elias Mancini, un soldato americano, vede infrangersi il sogno di una vita nell'eco lontano di una esplosione. Costretto a...