Capitolo 15

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Nessuno nella sala riunioni osa proferire parola, solo dei volti sorridenti accolgono il signor Williams

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Nessuno nella sala riunioni osa proferire parola, solo dei volti sorridenti accolgono il signor Williams. Alcuni li accennano come gesto di cordialità ma celano un evidente disaccordo mentre altri assumono toni più vittoriosi.

Non hanno ancora capito che questa partita di scacchi è appena iniziata e loro hanno fatto la prima mossa.

«Gordon, amico mio, è un piacere averti con noi finalmente» il signor Benjamin si accinge a raggiungerlo. I due uomini, adesso uno di fronte all'altro, si scambiano delle pacche amichevoli sulle spalle prima che il nuovo arrivato sposti la sua attenzione su di noi. Ci osserva con superiorità e saluta solamente gli zii dei ragazzi, soffermandosi poco dopo sulla figura elegante della donna seduta al centro del tavolo.

«Cherie, è sempre un piacere vederti. Passano gli anni, ma la tua bellezza non appassisce mai» il tono smielato viene brutalmente offuscato dalla macchia di un rossetto rosa tenue che sormonta il bordo del colletto della sua camicia. Con la coda dell'occhio osservo la ricciolina al mio fianco, il suo sguardo si sofferma sulla figura minuta della segretaria del nuovo arrivato.

«Meno convenevoli Gordon, i miei nipoti volevano iniziare la riunione senza di te» lo rimbecca la signora Blackstorm indicando con il capo i tre ragazzi stretti tra loro che scrutano con discrezione le reazioni di Yvonne.

«I giovani d'oggi vogliono fare immediatamente esperienza, ma non comprendono che a volte andare con calma è importante» sorvola tutto con un gesto della mano che oscilla svogliatamente accanto al viso levigato.

«In una generazione capitalista come la nostra, questi trenta minuti di ritardo sono denaro prezioso che si perde e che finisce nelle mani della concorrenza. A tal proposito, la Blackstorm Corporation punta ad essere la concorrenza, non un concorrente» esordisce Yvonne beffarda. Gli occhi divertiti non distolgono l'attenzione dal volto lievemente arrossato del signor Williams che, colpito proprio su uno dei suoi nervi scoperti da una ragazzina, storce le labbra riservandole un'occhiataccia.

«E tu chi saresti?» l'ostilità trapela dal suo tono fintamente gentile.

«Yvonne Blackstorm, nipote dei signori seduti al tavolo e l'attuale segretaria del nostro amministratore delegato. Ne faccio le veci in sua assenza» la fermezza con la quale mente la ricciolina non rivela il suo inganno. È così convincente che mi stupisce. Pensavo muovesse un pedone nero per fermare l'avanzata dei pezzi bianchi; invece, sull'enorme scacchiera il suo cavallo nero si erge trionfare davanti la sua schiera di burattini.

«Ragazzina, ti prendi responsabilità che non ti appartengono. Dovresti leggerti il manuale della brava segretaria» seppur le labbra del signor Williams sono rilassate, i suoi occhi vorrebbero incenerire la donna ferma a pochi metri di distanza.

«E lei dovrebbe leggere il manuale del bon ton. Non sa che è deplorevole presentarsi con la patta dei pantaloni aperti e la camicia sporca di rossetto?» per quanto le provocazioni di Yvonne siano sempre interessanti nella loro comicità, non mi sembra il caso di scherzare con la persona che ha di fronte. È lo stesso Mike che prova a farglielo presente, ma lei sembra non voler sentir ragione.

La chiamano Miss AsmodayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora