(Dark Romance🔞)
In un intreccio avvincente dove il desiderio si mescola al dolore, il buio svela la sua più seducente ombra.
Elias Mancini, un soldato americano, vede infrangersi il sogno di una vita nell'eco lontano di una esplosione. Costretto a...
Inoltre, volevo invitare voi lettori a dare un occhiata alla storia di robertaalessia, a mio avviso meritevole di attenzione. Troverete anche altre storie interessanti nella mia libreria intitolata "I consigliati" così da avere più vasta scelta di lettura. Avrete modo di poter entrare a fare parte di quella lista o altre, se lo desiderate, consigliandomi le vostre Storie avviando uno scambio onesto e reciproco di letture. Il mio motto è il supporto reciproco.
Adesso vi lascio al capitolo, gustatevelo senza fretta e fatemi sapere cosa ne pensate.
🥀✨Le porte dell'inferno sono sempre più vicine✨🥀
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Avevo immaginato di poter trovare di tutto all'interno di un attico di lusso, ma non una stanza di questo tipo. Da un piccolo scorcio di luce che filtra dallo spiraglio aperto posso scorgere il profilo di un letto rivestito da spesse coperte. Nonostante riesca ad intravedere degli specchi sul fondo, tutto l'ambiente risulta molto sfocato, inghiottito nel grigiore delle ombre. Il riflesso della luce crea una linea argentea sul pavimento bianco. Delle spesse catene dorate pendono dal soffitto, le vedo ancorate su una grata sospesa e, spostando di poco lo sguardo, posso intravedere dei tendaggi che coprono presumibilmente degli scaffali. Uno di esso è leggermente scostato su un lato mostrando delle sagome di oggetti non identificabili. Dalla soglia semi aperta inizia a diffondersi un pungente odore di cuoio e fiori d'arancia che solletica le mie narici.
Sto per spalancare completamente la porta quando il clangore di un applauso mi distrae.
«Complimenti Sherlock, sei più curioso di quel che pensavo» la voce di Jason arriva alle mie orecchie più profonda di qualche ottava e, anche se sono stato colto in flagrante, impassibile mi volto verso la direzione delle scale. Fermi proprio all'inizio della rampa, lui e Yvonne mi stanno osservando, il primo quasi soddisfatto mentre la seconda indifferente.
«Te l'avevo detto che stava impiegando più tempo del normale» adesso si rivolge alla donna al suo fianco che, stoica, ignora quello che ho appena scoperto, facendo parlare l'amico. Quest'ultimo sembra a suo agio, come se fosse perfettamente a conoscenza di tutto. «Elias Mancini, dovresti saperlo che la curiosità uccise il gatto» continua a sbeffeggiarmi mentre cerco di collegare tutti i punti per ricreare un quadro generale.
Mi soffermo a pensare agli avvenimenti che mi hanno portato fin qui. Probabilmente il desiderio di trovare al più presto un lavoro che potesse soddisfare le mie necessità ha offuscato il mio metro di giudizio. Se avessi osservato con attenzione ogni atteggiamento della ricciolina, avrei potuto evitare di trovarmi in situazioni come queste. Dovevo sorvolare sulla cifra offerta per il servizio che avrei svolto e prestare una particolare solerzia nei modi di porsi e di agire. La sicurezza che trasmetteva durante la camminata verso la scrivania accompagnata da quel sorriso tetro doveva essere il primo campanello d'allarme che avrei dovuto notare. Credevo che il suo modo di porsi nei miei confronti fosse un mezzo per testare le mie capacità di azione dinanzi a situazione sgradevoli come quelle, un mero trucco usato da molti strateghi per capire se la persona di fronte a loro è in grado di resistere alla pressione psicologica. Tuttavia, quello che credevo la normalità all'interno di un luogo a me estraneo, era il preludio che mi avrebbe spinto tra queste mura e non ho fatto altro che ignorare i segnali che mi circondavano. La preoccupazione di Alejandro, gli avvertimenti di Mike, le parole di sdegno di Enea...tutti pezzi di un puzzle all'apparenza senza alcun significato assunto, invece, proprio in questo momento.