L'uomo mascherato

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𝘓𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦..


𝐏𝐄𝐓𝐄𝐑'𝐒 𝐏𝐎𝐕

Continuavo a correre senza una meta esatta, privo del mio senso dell'orientamento. Essere nuovo a New Orleans e, ritrovarmi a combattere contro un uomo che tentava di rapinare un negozietto non molto lontano dalla casa in cui io e mia zia May ci eravamo trasferiti, non era l'ideale nel mio caso. Mi trovavo in quel negozio per comprare il necessario per organizzare una sorpresa per mia zia, la quale compieva gli anni lo stesso giorno. Erano le cinque e un quarto del mattino, il mio intento era poterle preparare una buona colazione molto ricca prima di lasciarla per andare a scuola. Venni però interrotto da quest'uomo il quale entrò improvvisamente e si diresse alla cassa. Inizialmente non gli diedi molto peso, dato che stavo scegliendo quale marca di cioccolato fosse la migliore tra due prodotti che il negozio offriva.

L'uomo però cominciò a comportarsi in modo alquanto strano, cercava con le parole di ammaliare in un certo senso il cassiere il quale sembrava essere sempre più ipnotizzato da lui. Inarcai le sopracciglia, voltandomi lentamente verso la cassa e notai quel tizio il quale non dava modo di vedere il suo viso, dato che indossava una sorta di ciotola a forma di bolla per pesci in testa che si illuminava ed un lungo mantello bordeaux. La gente qui si vestiva in questo modo per andare in giro? Probabilmente non avrei avuto problemi a girare vestito da Spiderman.

L'uomo misterioso continuò a manipolare il cassiere con alcune frasi, alzando poi la mano destra aprendola e nello stesso momento la cassa nera nascosta dietro i vari pacchetti di caramelle si aprì. Il cassiere come un burattino fissò quel casco strano e allungò le mani verso i soldi. Dovevo assolutamente fermarlo.

Non avevo con me l'uniforme di Spiderman, dato che avevo promesso alla zia e al signor Stark di non usarlo subito a New Orleans a meno che non mi fossi già ambientato, ma non ci avrei messo molto a mettere KO il tizio strambo. Cosa che ovviamente non andò a finire così. Lasciai cadere in terra i prodotti che avevo deciso di comprare per poi correre verso l'uomo, il quale si voltò verso di me e non appena mi guardò venne colpito dal mio piede destro che lo scaraventò contro il bancone del cassiere e la sua testa smise di emettere luce. Quest'ultimo continuava ad essere schiavo della magia dell'uomo. "Chi diavolo sei?" urlai, guardando l'armatura che proteggeva il suo corpo. Sembrava essere preparato per qualunque inconveniente, quasi come se quella fosse la sua uniforme.

A quel punto il suo casco tornò ad illuminarsi e si alzò lentamente squadrandomi. "Lascia che io ti inquadri," mi disse e la sua voce fu più orripilante di prima. Non capivo, inquadrarmi? In che senso? Si avvicinò lentamente a me ed io continuai ad indietreggiare. "Come ho fatto a non rendermene conto prima? Peter Parker," deglutii cercando di non lasciare che il coraggio scappasse via dal mio corpo. "Come fai a sapere il mio nome?" cominciò a ridere maleficamente e guardai oltre le sue spalle per vedere se il ragazzo del negozio stesse ascoltando, ma non potei fare a meno di notare che era perso con il suo sguardo nel nulla.

"Uno stupido Avengers scolaretto è venuto a mettere piede nella mia città!" urlò poi infastidito, dopo poco tornò serio e riuscii a percepire i suoi occhi su di me. "Ma senza il tuo noioso costume da carnevale non sei niente.." concluse così il suo discorso. La rabbia cominciò a far parte di me e mi chinai verso il reparto della pasta, alzandolo con la mano destra e lanciandoglielo contro. Vidi che il suo elmetto non si distrusse neanche per sbaglio. "Come diavolo.." sussurrai a me stesso, il mago malvagio innanzi a me stava per inciampare sul posto per via del colpo, ma tornò ad avere controllo sul proprio equilibrio. Da lì cominciò a venirmi incontro con passo deciso ed io corsi verso la fine del negozio, dove spostai i reparti per bloccargli la strada. "È inutile che scappi Parker, non hai tutti i tuoi poteri al momento, sei spacciato!" annunciò prima di aprire le vetrine dei frigoriferi per colpirmi in pieno viso. Mi fermai per un istante per toccarmi il sopracciglio sinistro gemendo dal dolore, sentendo un liquido caldo al di sotto della mia pelle. Non ci misi molto a capire che era sangue.

THE UNSEEN THINGS [ peter parker ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora