Fortunatamente il giovedì sera non dovevo lavorare, quindi avevo il resto della giornata dalle sei del pomeriggio in poi per me stessa. Tornammo negli spogliatoi per lavarci e cambiarci, ma ero l'unica a saltare la doccia oggi dato che non avevo fatto nulla. Nonostante ciò avevo seguito gli allenamenti ed ero comunque fiera delle mie ragazze. Ok, parlavo come se fossi io l'allenatrice... ma dopotutto ero il capo cheerleader e dovevo controllare che gli allenamenti andassero bene. Se al posto mio ci fosse stata un'altra persona, avrei voluto che quella persona fosse proprio Yvonne, e non lo dico solamente perché è la mia migliore amica, ma anche perché si impegna davvero tantissimo e crede molto nello sport. "Vuoi che ti aiuto?" chiese Yvonne, la guardai scuotendo la testa, rispondendole che mi ero ripresa e ce la facevo da sola. Così lei si spogliò e mise un asciugamano bianco attorno al suo corpo per poi andare verso le docce. Yvonne aveva un corpo fantastico, era più bassa di me e anche se di poco spesso sembrava una nana a differenza mia. O forse ero io che sembravo un palo della luce? In quel momento il mio telefono vibrò, così lo sbloccai e trovai un messaggio di mia madre.
Sorrisi leggendo quel messaggio. Tenevo moltissimo a mia madre, eravamo le uniche due a dare vita a quelle quattro mura di casa mia. Papà ci ha lasciati anni fa, morendo in un incidente stradale. Per questo motivo non guido, ogni volta che entro in una macchina non faccio altro che pensare a lui e questo mi blocca dal guidare. Mi sento leggermente più sicura quando non sono seduta al lato del conducente. Mamma invece lavorava in un fast-food vicino il Jackson Square, spesso faceva dei turni extra per guadagnare qualcosina in più per mantenerci, per questo motivo non riuscivamo a vederci molto durante la giornata, soprattutto quando avevo gli allenamenti, le partite o ero fuori con Dominik e il suo gruppo, il quale includeva Yvonne ovviamente. Mi tolsi la maglietta a mezze maniche rossa con la scritta "WINDS" in bianco e la piegai amorevolmente per poi riporla nello zaino. Indossai una felpa grigia delle WINDS che lasciavo spesso nell'armadietto ed evitai di continuare a cambiarmi, sciolsi finalmente lo chignon lasciando che i capelli mi cadessero lungo la schiena, massaggiandomi poi la testa che era leggermente dolorante per via del codino. La felpa copriva il pantaloncino, facendo sembrare che non ci fosse niente al di sotto di essa. Chiusi l'armadietto a chiave, presi la mia roba e mi avvicinai alle docce per salutare Yvonne e le ragazze, dicendo che erano state fantastiche anche senza di me.
Lasciai lo spogliatoio femminile dirigendomi verso quello maschile che si trovava oltre le macchinette. Quando arrivai a pochi passi dalla porta d'entrata, mi bloccai completamente appena vidi Peter uscire dalla porta. Feci un passo indietro, rimanendo poi immobile sul posto. Lui si fermò altrettanto e ricambiò lo sguardo. "Sembra proprio che io e te ci siamo già visti" ruppe il silenzio mentre aggiustava la borsa sulla sua spalla. Aveva i capelli bagnati proprio come la notte scorsa, ma ora era solo perché aveva fatto uno shampoo. Capii che con quella frase voleva riferirsi a ciò che gli avevo detto prima di lasciarlo da solo la scorsa notte.
"D-dov'eri? Non c'era nessuno oltre l'angolo, da chi stavi scappando?" iniziai a fargli tremila domande per via del nervosismo che stava prendendo possesso del mio corpo ma lui mise due mani davanti a me come per fermarmi. "Hey, frena, frena, una cosa per volta.." fece un piccolo sorriso che poi svanì appena vide che indietreggiai alla vista delle sue mani. Lasciò cadere le sue braccia vicino ai fianchi e sbuffò, "Ok, senti.. mi dispiace di averti immischiato in quella situazione, ma è tutto finito, ok?" inarcai le sopracciglia. Tutto finito? A me sembra che sia appena cominciato questo tormento.
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THE UNSEEN THINGS [ peter parker ]
Teen Fiction[ COMPLETATA ] Ognuno di noi è fatto di segreti. C'è chi nasconde piccole cose e chi, come Belinda Gardner, è cresciuta vivendo la vita di un'altra persona, tenendo nascosta la propria. Nessuno conosce la vera Belinda, tranne la sua migliore amica...